EMERGENZA ABITATIVA A TERRACINA, EUROPA VERDE: “BOCCIATI I NOSTRI EMENDAMENTI, MA CONTINUANO I PROBLEMI DEI SENZA TETTO”

Gabriele Subiaco
Gabriele Subiaco

Continuano i gravi problemi di emergenza abitativa a Terracina, nonostante l’impegno di Europa Verde in Consiglio con numerosi interventi e gli emendamenti sia al Bilancio 2024-2026 che al Bilancio previsionale 2025-2027, tutti bocciati o rimasti lettera morta. Il problema della emergenza abitativa era stato posto all’attenzione già ad inizio consiliatura con una interpellanza di Europa Verde Terracina presentata nel Consiglio comunale del 11 dicembre del 2023 dal titolo “Misure ed Azioni per fronteggiare il disagio e l’emergenza abitativa”, nella quale si affrontava il  disagio e l’emergenza abitativa diventata oramai un grande problema sociale che riguarda anche molti cittadini di questa città che vivono al limite della soglia di povertà, in una situazione che in questi anni si è aggravata a seguito prima della pandemia, poi della crisi economica e dell’aumento del costo della vita, del costo degli immobili e dei canoni di affitto, soprattutto per via degli affitti estivi. 

Sono numerosi i casi di disagio abitativo che ci sono stati segnalati in questi anni, come ad esempio i casi relativi alla comunità indiana presso il Quartiere Capanne, ormai diventato un sovraffollato quartiere dormitorio per i lavoratori immigrati impiegati nelle nostre campagne, o quello che riguarda le persone alloggiate presso la struttura di accoglienza e ospitalità temporanea della Congregazione Don Orione, in Piazza della Libertà 5, dove convivono papà separati, persone sfrattate, donne sole e senza lavoro, persone che vivevano per strada o in macchina (italiani e stranieri). Situazioni drammatiche di fronte alle quali non possiamo continuare a far finta di nulla. Come pure sono numerosi i casi di edifici di edilizia residenziale popolare presenti sul territorio, oramai datati, che necessitano di una riqualificazione anche pesante visti i gravi problemi di manutenzione che ci vengono costantemente segnalati da molti inquilini.

Inoltre, è passato ormai più di un anno da quando un senza tetto, ospite temporaneo della struttura della Congregazione Don Orione di Villa Bonsignore, aveva manifestato per giorni dormendo sotto il Palazzo Comunale nel tentativo di far emergere e porre all’attenzione dell’opinione pubblica il problema, non potendo più continuare a vivere in modo precario come ospite di una struttura temporanea, con il rischio costante di essere mandato via dalla struttura di prima accoglienza.

A seguito di quell’evento, e grazie all’ascolto degli Uffici preposti, lo stesso aveva fatto subito accesso ai servizi sociali verificando il proprio status in graduatoria per l’assegnazione di alloggi di edilizia popolare, a luglio aveva presentato anche un esposto al prefetto chiedendo chiarezza sulla disponibilità degli alloggi comunali provvisori, e successivamente a novembre aveva protocollato un accesso agli atti per avere l’elenco 2025-2027 degli immobili comunali appartenenti al patrimonio da impiegare per l’emergenza abitativa e dalla risposta degli uffici si evidenziavano 62 alloggi di cui 5 o 6 apparentemente vuoti e alcuni inagibili per carenza di manutenzione, addirittura murati e pericolanti, ma nessun passo avanti e nessun fondo è stato stanziato in questi due anni dalla Amministrazione per provvedere a rendere quegli immobili utilizzabili per tamponare le numerose emergenze. 

Sulla graduatoria di assegnazione degli alloggi ci sarebbero ad oggi 258 nuclei familiari, con tempi di attesa che vanno da 1 anno a 5 anni e 10 mesi e con una domanda annua che si attesta intorno a circa 40 nuove domande annue. E’ evidente che di questo passo e con l’acuirsi della crisi economica questa graduatoria, se non si comincia  a riqualificare il patrimonio esistente o costruire nuovi alloggi, è destinata ad esplodere. Per quanto riguarda invece l’accesso al Bonus Affitti, il cui ampliamento è stato anch’esso richiesto con uno specifico emendamento, purtroppo l’Amministrazione prevede solo l’aiuto una tantum delle 2 mensilità di deposito cauzionale e la prima mensilità finanziati con un fondo regionale. Qualcosa, ma ben poco in una città come la nostra dove sappiamo le difficoltà che ci sono con gli affitti quando che subiscono una impennata durante il periodo estivo. 

La situazione della struttura della Congregazione Don Orione è esplosiva, e oramai non riesce a reggere l’urto degli emarginati e dei senza tetto e spesso si generano tensioni anche con i referenti della Congregazione ed alcuni dei senza tetto che sono stati ospitati in questi anni, ad oggi sono sotto sfratto. Persone che vivono in condizioni di grande fragilità sanitaria, economica, sociale e personale.

Pur con l’impegno della Amministrazione che a giugno del 2024 aveva deliberato di integrare l’attuale Protocollo sottoscritto con la Caritas del valore di 39 mila euro per il 2024, fondo previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 28 marzo 2022, impegnandosi a versare ulteriori 10.000 euro per il 2024 dalle casse del Comune. Contributo Caritas annuale di 10.000€ che solo teoricamente può avere un impatto anche sull’Emergenza abitativa dal momento che viene impiegato in massima parte ad aiutare le famiglie e i singoli nell’acquisto di generi alimentari, per erogare beni di prima necessità, per il pagamento di canoni di locazione, di bollette di luce, gas e acqua nonché per le spese mediche, non si è ancora riusciti di fatto a verificare lo stato degli immobili comunali, valutando quali fossero gli alloggi sfitti o quelli che necessitano di manutenzione e soprattutto non si è riusciti ad individuare alloggi o strutture per tamponare concretamente le emergenze e quindi i finanziamenti sono stati utilizzati in gran parte per tamponare le esigenze del giorno dopo giorno senza una vera programmazione. 

E’ poi necessario considerare che l’attuale livello degli affitti sul mercato privato della casa è per molte famiglie e singoli letteralmente insostenibile mentre i contributi per le spese di affitto ed i fondi per la morosità incolpevole hanno costituito negli ultimi anni uno strumento utile per alleviare il disagio abitativo, impedendo o ritardando gli sfratti fino a consentire ai nuclei familiari in difficoltà di trovare un’altra sistemazione abitativa. 

E’ fondamentale quindi istituire uno Sportello Emergenza abitativa funzionale ed efficiente, anche in collaborazione con Enti del terzo settore come la Croce Rossa Italiana che porta avanti, da sempre, il servizio Unità di Strada, alla ricerca di persone che vivono in condizioni di grave deprivazione economica, oltre che di isolamento sociale,  fornendo assistenza, cura, sollievo e ascolto lì dove gli altri, spesso, non arrivano. Uno sportello attivo che garantisca la gestione dei percorsi di supporto all’abitare, accoglienza senza fissa dimora, emergenza freddo, collaborazione alla predisposizione e valutazione delle istanze per la richiesta di alloggi di edilizia popolare. 

E’ fondamentale poi identificare almeno due alloggi comunali per fare fronte ad emergenze gravi (sfratti e senza dimora con patologie gravi costretti a vivere in strada) in modo da poter rispondere, in assenza di un dormitorio comunale, alle esigenze più stringenti. Ater Latina, nell’attivazione del programma di investimenti e nelle sue finalità statutarie, ha dato il via alle procedure per il recupero degli alloggi di risulta, e in particolare 6 alloggi ATER sono già disponibili a Terracina per rispondere al meglio alla emergenza abitativa https://www.aterlatina.it/dettagli/comunicazione/641 , ma di questi alloggi non riusciamo ad avere contezza. L’intervento programmato di realizzazione della “Stazione di Posta” in via Anxur 148, finanziato con i fondi del PNRR, poi, seppur importante, visto che ospiterà servizi di supporto alle persone in difficoltà, di certo non risolve le problematiche dell’emergenza abitativa di questa città, ma ci auguriamo che almeno si pensi di organizzarlo anche per offrire qualche posto letto per la notte e docce ai senza tetto durante le freddi notti d’inverno. Anche alcuni degli immobili confiscati alla criminalità organizzata, acquisiti dalla Amministrazione  e destinati alla riqualificazione a fini sociali, potrebbero essere destinati all’emergenza e non riusciamo a comprendere quali siano gli ostacoli che hanno impedito, in questi anni, di utilizzarli per scopi sociali importanti, e l’emergenza abitativa è sicuramente tra questi. 

Durante la seduta fiume del Consiglio Comunale del 4 febbraio scorso Europa Verde ha proposto due emendamenti (entrambi bocciati dalla maggioranza) uno rivolto per cominciare alla definizione di un Piano di sviluppo dell’edilizia residenziale pubblica per fronteggiare il problema della mancanza di alloggi per l’edilizia economica popolare e ridurre la graduatoria delle persone in attesa di una casa, proponendo di aumentare il Programma “Edilizia residenziale pubblica e locale e piani di edilizia economico-popolare” della Missione “Assetto del territorio ed edilizia abitativa“ di 20.000 euro per l’annualità 2025 e l’altro per la realizzazione di interventi urgenti per fronteggiare l’emergenza abitativa nell’immediato: con la riqualificazione di alcuni alloggi, inseriti nell’elenco 2025-2027 degli immobili comunali appartenenti al patrimonio disponibile da valorizzare, da impiegare per l’emergenza abitativa; incrementando il Bonus affitti oggi coperto da un fondo regionale di 266.646€ (DGR n.176 del 9.4.2020); la creazione di uno Sportello Emergenza abitativa. Per la realizzazione di questi interventi la nostra proposta era quella  di aumentare di euro 100.000 per il 2025, 50.000 per il 2026 e 50.000 per il 2027 il Programma “interventi per il diritto alla casa” della Missione “Diritti sociali, politiche sociali e famiglia“. Proposta che seppur accolta sul piano tecnico non trovava riscontro nella disponibilità economica delle risorse di bilancio.

“Come Europa Verde e come Alleanza Verdi Sinistra abbiamo tra le nostre priorità quella di promuovere politiche per trovare soluzioni al disagio e alla emergenza abitativa e riteniamo che data la gravità, il problema non possa essere affrontato solo con un incremento di poche migliaia di euro in bilancio o con la sottoscrizione di un Protocollo con la Caritas di qualche migliaia di euro, anche se non fineremo mai di ringraziare Don Fabrizio, il coordinatore della Caritas cittadina e tutto il personale Caritas per la loro costante presenza e per il loro impegno, ma è per questa ragione che sono due anni che cerchiamo di sollecitare l’Amministrazione affichè si affronti la problematica con un programma definito di interventi a breve, medio e lungo termine, come quello da me proposto prima con l’interpellanza e poi con gli emendamenti presentati nel 2024 e poi nel 2025, che possa risolvere in modo strutturale le carenze abitative della città o perlomeno si possa iniziare ad affrontarle in modo concreto e non estemporaneo. E’ molto importante conoscere innanzitutto l’esito della ricognizione del patrimonio comunale abbandonato, sfitto, invenduto e non utilizzato, inclusa la possibilità di destinare a finalità abitative anche alcuni degli immobili confiscati alla criminalità organizzata, così come è necessario pianificare azioni incisive volte a verificare eventuali situazioni di occupazioni abusive attraverso verifiche puntuali, finanche a istruire singoli provvedimenti di decadenza per morosità cronica e immotivata. La nostra città ha una situazione davvero disperante non solo per gli alloggi di edilizia residenziale popolare ma anche per gli affitti a lungo termine, anche a causa della speculazione operata sugli affitti estivi gonfiati, che rende di fatto insignificante il Bonus Affitti di due mesi.  Inoltre bisogna affrontare il nodo delle lunghe liste di attesa per gli alloggi di edilizia popolare, destinato ad esplodere, sedendosi al tavolo con l’ATER per definire un Piano per tornare a costruire alloggi nel nostro Comune dopo 30 anni utilizzando le aree stabilite dal Piano di zona 167 di Borgo Hermada perlopiù ancora intonse e a ristrutturare gli immobili attuali, oltre a far partire un vero piano sociale di rigenerazione degli immobili comunali, invece che continuare ad utilizzare la rigenerazione urbana per aumentare i profitti degli immobiliaristi e demolire e ricostruire palazzine e villette per benestanti  impegnandosi ad attuare finalmente gli articoli 2 e 3 della legge regionale n.7 del 2017 (Rigenerazione Urbana), legge che in questi anni ha visto una devastante applicazione in ambito privato nella nostra città ma che è stata completamente negletta riguardo alla componente pubblica di recupero e riqualificazione, attraverso programmi integrati di intervento, delle zone e delle aree degradate, fondamentale per poter offrire concrete prospettive future di soluzione alla questione dell’emergenza abitativa. Continuerò a sollecitare l’Amministrazione su queste tematiche, come ho fatto in questi  due anni, ma anche l’Ater e la Regione con il sostegno del mio partito e del suo gruppo parlamentare, mettendo in campo tutte le azioni che riterremo opportune per smuovere una situazione già grave e che rischia di aggravarsi”. Così, in una nota, Gabriele Subiaco Consigliere Comunale e Consigliere Nazionale di Europa Verde.

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