Elezioni Latina. Claudio Di Matteo, il candidato per la lista di Matilde Celentano, si presenta: “Voglio svincolarmi dalle logiche di partito”
Avvocato 56enne, Claudio Di Matteo si presenta alle elezioni amministrative dei prossimi 14 e 15 maggio.
“Appartengo ad una famiglia, i Di Matteo, – spiega – che a Latina è sinonimo di commercio ortofrutticolo. Il mio papà Giulio è stato un pioniere nel campo; ha contribuito a creare il MOL, il mercato dell’ortofrutta di Latina di Via dei Monti Lepini ed avviato un’azienda di famiglia ad esso adiacente che è stata per tutta la sua vita punto di riferimento per coltivatori e commercianti locali, creando posti di lavoro anche nell’indotto. Il mio sogno e quello dei miei fratelli è far risorgere l’attività fondata da mio padre, per mantenere alti i suoi valori e, con non pochi sacrifici, ci stiamo riuscendo.
Avendo alle spalle l’esempio di mio padre, mi sono da sempre impegnato per il bene della Città. Sono stato eletto per due Consiliature consecutive, dal 2009 al 2017, Consigliere della Provincia di Latina dove ho svolto l’incarico di Presidente della Commissione Consiliare delle Attività Produttive. Credo fermamente che lo sviluppo del commercio e dell’agricoltura siano alla base della crescita dell’intera economia locale, contribuendo a creare posti di lavoro e fornendo opportunità ai giovani, specialmente in questo periodo di crisi che stiamo attraversando”.
“Ho scelto di candidarmi a Consigliere comunale nella Lista “Matilde Celentano Sindaco” – spiega Di Matteo – perché volevo svincolarmi dalle logiche di partito e concorrere al fianco della candidata Sindaco del centrodestra unito, al fine di contribuire a fornire alla Città un governo stabile e serio, con un programma di crescita economica e culturale dopo anni di totale immobilismo della precedente amministrazione”.
“Se eletto, mi impegnerò con tutte le mie forze affinché Latina possa assumere quel ruolo sia a livello regionale che nazionale che le compete. Siamo la seconda Città del Lazio dopo Roma, abbiamo risorse naturali che tutti ci invidiano e non vengono adeguatamente sfruttate, mancano le infrastrutture di collegamento per la logistica; i cittadini si sentono abbandonati dalle istituzioni, occorre una maggiore vicinanza alle esigenze del territorio. In quest’ottica, è auspicabile il ripristino delle Circoscrizioni che rappresentano il punto di collegamento tra la gente e l’Amministrazione, al fine di rapportare le reali esigenze dei cittadini che dalla passata amministrazione sono state del tutto ignorate. È finita l’epoca dell’autoreferenzialismo – conclude -, bisogna scendere tra la gente ed ascoltare. Sarà la mia missione”.