ELEZIONI, LA LISTA “RIGUARDA LATINA” INIZIA DA VILLAGGIO TRIESTE E PANTANACCIO

“Villaggio Trieste ci riguarda” prima iniziativa elettorale della lista Riguarda Latina per Damiano Coletta in vista delle elezioni del 3 e 4 ottobre

Mercoledì 8 settembre alle ore 18 da Piazza Trieste la lista “Riguarda Latina”, lista civica a sostegno della candidatura di Damiano Coletta, organizzerà una passeggiata tra i quartieri Villaggio e Trieste e Pantanaccio.

“Inizia da uno dei luoghi storici della città il nostro percorso verso e oltre le elezioni comunali” – spiega Francesco Pannone, capolista di Riguarda Latina. “Villaggio Trieste e Pantanaccio sono luoghi densi di significato per la nostra comunità. Questi quartieri popolari, come altri nella nostra città, ancora soffrono i problemi della loro fondazione: agglomerati urbani nati dalla speculazione edilizia del dopoguerra, senza servizi essenziali e spazi di aggregazioni, troppo spesso in balia di grande e piccola criminalità.
Solo la determinazione degli abitanti di queste quartieri e delle associazioni presenti sta restituendo centralità a questi luoghi. L’ amministrazione comunale, attraverso la costituzione dei patti di collaborazione, in molte zone della città, ha dato vita a virtuose esperienze di condivisione per la gestione di spazi comuni. Noi vogliamo aggiungere un passo in più, per i prossimi cinque anni, per la Latina del futuro”.

La passeggiata si concluderà sul Ponte del Pantanaccio, “luogo chiave per la nostra città” – continua Pannone.

“Il ponte del Pantanaccio è un luogo ricco di storia: unisce i due quartieri attraversando il Canale delle Acque Medie, fondamentale per le operazioni idriche di bonifica che, proseguendo verso il mare, incontra il Rio Martino, un corso d’acqua antichissimo: secondo recenti studi storici e archeologici che ne attribuiscono l’antico tracciato ad un opera del console Cethego nel II sec. a.C. Altri storici attribuiscono l’origine della fossa del Rio Martino addirittura ai Volsci. Questo ponte potrebbe essere il luogo da cui guardiamo tutta la storia del territorio. Non servono opere faraoniche alla Latina del futuro. Serve valorizzare ciò che è già presente nella nostra città; dalla loro sistemazione, riutilizzo e agibilità passa una parte fondamentale verso e oltre il centenario della fondazione di Latina”.

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