Antonella Pelusi, candidata consigliere comunali per Fare Latina: “Kitesurf fonte di turismo e valorizzazione del Lido”
A seguito della denuncia sul surreale salvataggio di un Kiter a Latina
avvenuto qualche giorno fa sul litorale si è scatenato un acceso
dibattito, spiega in una nota Fare Latina la compagine che sostiene la candidatura a Sindaco di Latina di Annalisa Muzio.
Un aspetto – continua la nota – che ha distolto l’attenzione sulle grandi potenzialità di questa disciplina sportiva, soprattutto nell’ottica di organizzare Trofei durante l’anno proprio lungo il Lido a vantaggio di un turismo ancora tutto da disegnare.
“Ben venga che finalmente si parli di questo – dichiara Antonella
Pelusi, candidata consigliere comunale nelle liste di Fare Latina – Purtroppo il messaggio lanciato e il grido d’allarme è stato frainteso: voleva essere una dichiarazione di crescita e non di distruzione. In quest’ottica mi preme ringraziare il servizio di sorveglianza balneare, sempre pronto ed attento alle situazioni di pericolo in mare.
“L’obiettivo di tutti è di far sì che in città si debba lavorare per valorizzare il lungomare di Latina nonché lo sport del kitesurf, che più di qualche occasione è stata definita dalle istituzioni locali “Latina città del Kitesurf”.
“Se il Comune qualche passo lo muove è chiaro che la situazione attuale vada migliorata, anche perché va sottolineato l’aspetto che la Kitebeach di Latina è una della zona kite meglio gestite in Italia, nonostante la mancanza di servizi.
L’area kite a Latina è una grande conquista che esiste non da ora ma dai
primi anni 2000: la prima in assoluto è stata realizzata accanto lo stabilimento Can Cun, successivamente è stata spostata di fronte al
punto di distribuzione carburante del lungomare di Latina, quindi in
altre aree fino a quella odierna, cioè a 300 metri da Capoportiere
versante Sabaudia. Ed a sentire Antonio Gaudini, Presidente
dell’Associazione Kitesurf Italiana, questo è il posto migliore dove
poter praticare kitesurf in sicurezza rispetto a tutte le altre aree già
concesse in passato.
Peccato che negli anni non sia mai stato possibile elevarsi a livello
nazionale per mancanza di servizi, e lo stesso Gaudini, nonostante la
sua presenza sul territorio, ha dovuto emigrare per elevare questo sport
con manifestazioni di interesse nazionale e non prima nella provincia di
Roma, poi Toscana e, nell’ultimo mese, in Sicilia”.
“Ribadisco – prosegue Pelusi – che abbiamo un patrimonio unico: i kiters che sono protagonisti di un turismo sportivo di lusso, perché, al di là delle
poche ore in cui praticano kitesurf in acqua, successivamente raggiungono ristoranti, bar, hotel, benzinai, parcheggi a pagamento e molto altro ancora. Correre con la fantasia nel poter ideare e realizzare un Trofeo città di Latina non è utopia, il turismo sportivo resta una priorità del gruppo Fare Latina, soprattutto per potenziare l’economia cittadina, così possiamo creare una realtà nella quale il flusso di risorse economiche si muove a beneficio delle attività del territorio, impiegando un’attività sportiva bellissima e piena di gioia come può essere il kitesurf. Un turismo sportivo a cui tutte le istituzioni da sempre puntano ma che in 20 anni di attività nella provincia di Latina nessuno ha mai dato il giusto valore: credo che sia il caso di cominciare a disegnare il futuro del Lido di Latina partendo dallo sport”.
“C’è ancora molto da fare nell’area Kite, per migliorarla e praticare
attività sportiva in sicurezza. Il malcontento per noi praticanti di
kitesurf è tanto: in caso di incidenti non ci sono soccorritori che
hanno effettuato specifici corsi di aggiornamento per poter soccorrere
un kiter, non esiste uno spazio d’ombra, sia per i nostri accompagnatori
che per gli stessi kiters che, dopo aver praticato kitesurf, nel momento
di pausa; né esiste un bagno o uno spogliatoio per cambiarsi, in molti
sono costretti a tornare presso le proprie abitazioni con la muta
bagnata addosso mentre alcuni temerari in modo fulmineo cercano di
cambiarsi in mezzo le aree di parcheggio. Ancora, non ci sono servizi
per disabili: abbiamo dovuto assistere a lezioni di kitesurf impartite a
un ragazzo sulla sedia a rotelle, durante le quali il Maestro Antonio
Gaudini, non avendo servizio di passerelle o la possibilità di usufruire
di una sedia JOB, ha dovuto prendere l’allievo sulle spalle per portarlo
in spiaggia. Questo e molto altro ancora si potrebbe dire – conclude la candidata al Consiglio Comunale – ma non siamo qui a sviluppare polemiche inutili, quanto illustrare il valore sportivo ed umano che abbiamo a Latina nonché il patrimonio che è stato creato negli anni: va salvaguardato e potenziato, perché il kitesurf è diventato oramai lo sport più praticato sul lungomare di Latina”.