ELETTROSMOG, LA MANIFESTAZIONE DI “LATINA LIBERA”: “I SINDACI BLOCCHINO I PERICOLI CHE CORRIAMO”

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Una manifestazione a Latina contro l’elettrosmog: “Abbiamo inviato una lettera ai sindaci per porre un freno contro questa situazione”

Sabato 11 maggio, nell’ambito della manifestazione di “Latina Libera”, è stato dato conto circa alcune iniziative per bloccare l’innalzamento limiti delle emissioni elettromagnetiche previsti dalla legge andata in vigore il 30 aprile 2024.

“In Italia – spiega Nunzia De Masi per Latina Libera – è in atto una vera e propria “ techno rivolta” su questo tema, i cittadini si stanno ribellando da ogni parte e c’è un grande dissenso alla legge che il governo ha voluto imporre. Uso il termine termine “imporre“ perché numerosi scienziati, ricercatori, tecnici avevano mandato appelli scritti al governo perché non mettesse in atto questo cambiamento e molte associazioni ed enti avevano attuato proteste,mobilitazioni, invio di mail continue a parlamentari e ministri. Tutto inutile: il governo è andato avanti nella sua intenzione e ormai ci ritroviamo i limiti di esposizione aumentati.

Una vera e propria imposizione agli italiani anche perché la legge prevedeva che sarebbero stati convocati sindaci e governatori delle regioni per esprimere il loro parere, ma ciò non è stato fatto. Inoltre sono moltissime le cause giuridiche che ogni giorno iniziano contro i gestori delle aziende telefoniche per aver piazzato un ripetitore magari troppo vicino ad alcune abitazioni, davanti scuole o asili e proteste del genere. Perché il governo non ascolta la voce dei cittadini? ‎

Chiarisco che l’innalzamento dei limiti, a detta di tecnici esperti, non ha alcun motivo di essere per il funzionamento di tutto ciò che stiamo usando, come pc, cellulari eccetera. È stato stimato però che con questa legge le aziende telefoniche possono possono attuali un risparmio di circa 5 miliardi di euro (parlo del territorio nazionale). Per questo motivo è stato affossato il famoso “principio di precauzione” e prevenzione secondo i quali si prevede che venga accertata l’innocuità di determinati aumenti prima di porli in essere. ‎Invece nessuna ricerca ha dimostrato che il 5G non è dannoso e nel frattempo è anche cresciuto di molto il numero delle cause vinte dai cittadini che hanno anche previsto forti risarcimenti per coloro che sono stati danneggiati da un uso prolungato e improprio del cellulare obbligatorio, per motivi lavorativi. E sono anche aumentate le sentenze che hanno ordinato la rimozione o spegnimento di ripetitori contestati in diverse città. ‎

Adesso i limiti per le emissioni elettromagnetiche sono passati da 6 V metro 15 senza che alcuni istituto preposto a rilasciarne l’autorizzazione o enti che dovevano controllare che ciò non portasse danno alla popolazione abbiano dato parere positivo, anzi, Il ministero della salute ad esempio ha risposto che nessuna documentazione è stata chiesta dal governo. Ricordiamo che proprio al ministero della salute nel presidio del 20 giugno 2023, una delle tante mobilitazione a contestazione di questa legge, da alleanza italiana stop 5G erano state consegnate 65.000 firme e numerose ricerche comprovanti il danno alla salute da onde elettromagnetiche. Inascoltati però anche questi appelli, come quelli dei 42 scienziati che avevano scritto.

Ora gli italiani si stanno rivolgendo ai sindaci, che sono i primi responsabili secondo la costituzione della salute dei cittadini. Tutti i sindaci d’Italia hanno ricevuto da noi associazioni ambientaliste una PEC con documentazione allegata di tutti i danni che potrebbero verificarsi, con la richiesta di moratoria: cioè bloccare l’aumento con ordinanza sindacale fino a quando non verrà provato che il 5G non è dannoso, cioè esattamente il contrario di quello che è stato provato finora.

Molti sindaci si sono già attivati rendendo esecutiva tale ordinanza, ma purtroppo il sindaco di Latina non rientra tra questi questi. In questa città stiamo ancora aspettando che venga portato al consiglio comunale il piano regolatore antenne già pronto da anni e già pagato dall’amministrazione comunale, che però si blocca continuamente ogni volta che sta per arrivare al tassello finale: l’approvazione.

Ricordiamo che la sindaca attuale era stata firmataria di tale piano regolatore prima di essere eletta, mentre ora non abbiamo avuto alcun riscontro delle nostre richieste affinché la città possa finalmente tutelarsi tramite questo documento importantissimo, che contiene ampie protezioni per zone come scuole, ospedale, case di riposo e soprattutto soprattutto asili. Ciò è di enorme urgenza proprio a proposito del fatto che i limiti di emissione adesso si trovano fortemente aumentati”.

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