ECOMAFIE: NEL LAZIO AUMENTANO I REATI AMBIENTALI

Legambiente ha presentato a Roma la nuova edizione del Rapporto Ecomafia 2025, con la pubblicazione dei numeri raccolti da tutte le forze dell’ordine relativi ai reati e illeciti ambientali nell’annata 2024.

Nel Lazio la situazione peggiora sia per numero di reati commessi pari a 2.654 (erano 2.200 nell’edizione precedente) sia per quanto riguarda la classifica regionale che vede purtroppo salire il Lazio dal 6° al 5° posto tra le regioni, tornando a essere la prima dopo le 4 a tradizionale presenza mafiosa. Sono state 2.593 le persone denunciate, 30 gli arresti, 593 i sequestri.

Tra le provincie, Roma è quella con più reati, 1021, quarta provincia in Italia, seguita nel Lazio da Latina con 613 reati, anche qui peggiora la situazione, con la provincia pontina che sale per numero di reati (con 485 di 2 anni fa e 588 lo scorso anno) e per l’11ª posizione (era 16 ª due anni fa e 12 ª lo scorso anno). Seguono le province di Viterbo con 200 reati ambientali, Frosinone con 216 e Rieti con 140. I dati complessivi regionali certificano un peggioramento complessivo, con oltre 7,2 ecoreati al giorno, uno ogni 3 ore e mezza.

“L’ecomafia è una piaga in aumento nel Lazio, con numeri legati allo smaltimento dei rifiuti e all’abusivismo edilizio che tornano a crescere – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio –. Siamo di fronte a un fenomeno che, in particolar modo nelle provincie di Roma e Latina, aumenta di impatto, con discariche abusive o cemento illegale che fanno del Lazio la peggior regione dopo le quattro a tradizionale presenza mafiosa. Per fermare gli ecoreati nel ciclo dei rifiuti bisogna costruire una gestione virtuosa fatta di una raccolta sana e impianti diffusi ovunque per la trasformazione delle frazioni differenziate in materia prima seconda. Per rallentare la tenaglia del cemento illegale invece, oltre all’impegno incessante delle forze dell’ordine che non possiamo che tornare a ringraziare, bisogna evitare in primo luogo ogni proposta di legge che presupponga possibili deregolamentazioni, sanatorie e condoni come invece sta continuando a fare la Regione Lazio, ai quali corrisponde un aumento dei reati, in attesa di presunti salvagenti legislativi regionali”.

I 3 grandi filoni sui quali è costruito il rapporto sono: i reati nel ciclo del cemento aumentati quest’anno del 6,7%, nel ciclo illecito dei rifiuti dove si è registrato addirittura un +33,5% e quelli contro gli animali, rimasti stabili rispetto alla passata edizione del rapporto.

I reati nel ciclo del CEMENTO ILLEGALE nel Lazio sono stati 746, 873 le persone denunciate, 10 arresti, 123 sequestri, 2.439 illeciti amministrativi: il Lazio rimane all’8ª posizione in questa classifica parziale ma aumentano i reati con un incremento del +6,7% (erano 699 nella passata edizione del report). Per abusivismo edilizio Roma è 10ª peggior provincia 138 reati, Latina 12ª con 123; seguono a distanza Viterbo con 33 , Frosinone 51 e Rieti 46.

Peggiora la situazione anche tenendo in considerazione i reati nel ciclo dei RIFIUTI che aumentano gravemente del 33,5%: sono stati nel Lazio 848, numero che fa della Regione la 4ª in Italia, (erano 635 lo scorso anno e il Lazio era la quinta  Regione), ai quali si aggiungono 1.070 denunce, 16 arresti, 295 sequestri, 519 illeciti amministrativi e 552 sanzioni amministrative. Quarta peggiore provincia è quella di Roma con 300 reati, undicesima Latina con 219, poi Frosinone 99, Viterbo 79, Rieti 42.

L’ultimo punto di analisi di ecomafie 2025 riguarda i reati contro gli ANIMALI, da cui emerge un numero di 417 reati nel Lazio, dato in continuità rispetto allo scorso anno, 376 denunce, 2 arresti e 138 sequestri. Nella Città Metropolitana di Roma i reati contro la fauna sono stati 282 (quarta peggior provincia italiana), 86 a Latina, 16 a Viterbo, 17 a Rieti e 16 a Frosinone.

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