Due incendi hanno coinvolto altrettante auto in due zone diverse del capoluogo di provincia: sulle origine delle fiamme non c’è dubbio
È di poco più di una settimana fa l’episodio accaduto venerdì 17 gennaio quando due auto dell’Asl di Latina sono state bruciate, in maniera volontaria e dolosa da mano ignota. A un chilometro di distanza circa, in Via Palestro, andò a fuoco un’altra auto.
La notte tra venerdì 24 gennaio e sabato 25 gennaio è stata più o meno la stessa. In Viale Kennedy, zona cimitero, poco prima della mezzanotte è stata bruciata una Citroen C3, appartenente a una giovane donna della nota famiglia Di Silvio, peraltro nipote del boss “Romolo” Di Silvio. Le fiamme hanno praticamente distrutto il mezzo e sul posto si sono recati i poliziotti della Squadra Volante e i Vigili del Fuoco. Vicino all’auto alcune tracce di liquido infiammabile.
Nella notte, invece, poco prima delle ore 4 di sabato 25 gennaio, un altro rogo ha danneggiato fortemente una Mercedes parcheggiata in Via Terenzio – altra zona calda della città, al Villaggio Trieste.
L’auto è di proprietà di un 50enne di Latina. Ad essere danneggiate anche altre due auto che si trovavano vicino la Mercedes e il muro del palazzo leggermente annerito. Sul posto la Polizia e i Vigili del Fuoco. Anche in questo caso, non si sono molti dubbi: l’origine dell’incendio è di natura dolosa.