DUE ANNI DI AMMINISTRAZIONE CELENTANO, UN LUNGO ELENCO DI FALLIMENTI: “E’ QUESTA LA CITTA’ CHE VOGLIONO? SPORCA, INSICURA, SENZA VISIONE E SENZA TUTELE PER I LAVORATORI”
“Un’amministrazione che ha trovato i conti in ordine, molti debiti ripianati, una nuova società pubblica per la gestione dei rifiuti con personale finalmente assunto in modo stabile e una raccolta differenziata finalmente in netta crescita ed in linea con i dettami europei, gli uffici comunali riorganizzati, un nuovo sistema di trasporti dotato di mezzi moderni dopo ben 14 proroghe, una nuova illuminazione pubblica, patti di collaborazione che hanno reso i cittadini protagonisti del bene comune, concorsi pubblici avviati per il reclutamento di nuovo personale, un teatro fatiscente ristrutturato, agibile e riaperto.
E infine 96 milioni di euro di risorse intercettate da fondi del Pnrr destinati a importantissimi progetti per la città. Eppure, l’amministrazione Coletta è stata quella ‘dell’immobilismo’. Ora però, a due anni di mandato della sindaca Celentano e della sua amministrazione che doveva giovare della ‘filiera di governo’, quello che vediamo è una città non solo immobile ma tornata indietro rispetto a molte conquiste fatte. Si doveva solo mettere in moto quello che già c’era, ma il governo cittadino dimostra tutta la sua inadeguatezza e si rivela incapace di affrontare qualsiasi problema.
Partiamo dal tema dei rifiuti, su cui nell’ordine abbiamo assistito alla transazione milionaria con Latina Ambiente, all’inconferibilità dell’incarico a Palmerini, nominato presidente di Abc quando era al tempo stesso curatore fallimentare di Latina Ambiente e consulente dell’azienda per il trattamento dei nostri rifiuti indifferenziati Rida Ambiente. Lo avevamo detto in tempi non sospetti, ma all’amministrazione è stata necessaria una delibera dell’Anac per comprenderlo. Intanto, la città è sommersa dai rifiuti, una società che funzionava ed era sana e con i conti in ordine è da due anni ferma e in balìa dei conflitti interni di una maggioranza che non sa che cosa deve farne. I patti di collaborazione sono oggi un patrimonio di cittadinanza attiva ormai a pezzi, così come è stato smantellato il welfare, che era un fiore all’occhiello negli anni della passata amministrazione e che oggi vede lavoratori e sindacati in protesta e famiglie che hanno figli con disabilità sempre più sole e che a settembre si troveranno senza servizio di assistenza scolastica. Scioperano i dipendenti di Abc, protestano i lavoratori della cooperativa Osa e anche i lavoratori dei trasporti.
E perfino l’avvocatura è sul piede di guerra. Sul teatro non c’è alcuna visione sulla gestione e sul futuro, ma intanto Latina ha avuto l’ardire di candidarsi a capitale della cultura, senza avere neppure un assessore di riferimento. I lavori al Parco Falcone e Borsellino sono praticamente fermi, quelli per il nuovo campo di Al Karama sono un disastro, mentre importanti spazi pubblici come l’ex garage Ruspi e l’ex Banca d’Italia vengono ceduti all’università per incapacità di gestione e sono ancora chiusi. Con un tuffo negli anni ’70 l’isola pedonale è stata riaperta, le auto sono tornate in centro, il cuore della città è una colata d’asfalto e Latina, in pieno luglio, accoglie turisti e bagnanti senza servizio di salvamento sulle spiagge per il secondo anno consecutivo, senza manutenzione alle passerelle, senza servizi per le persone con disabilità.
E i diritti? “Latina città dei diritti” è una frase cancellata, evidentemente scomoda. Ecco, questo è quello che vediamo e che tutti i giorni sperimentano i cittadini. E mentre cresce il malcontento, si tagliano nastri (tanti), di pizzerie, chioschi e imprese private. E’ questa la città che vogliono? Sporca, insicura, con pochi diritti per i più fragili, senza tutele per chi lavora. Eppure, FdI racconta un’altra verità in una visione distorta delle cose ereditate dalla precedente amministrazione Coletta e di quelle fatte (cantieri che aprono, “una città che si riaccende”), evidentemente senza nessun contatto con la realtà. La stessa visione distorta che la porta a esultare per l’indice di gradimento della sindaca Celentano, che in realtà in termini percentuali ha perso più di altri (-13% dei consensi)”.
Così il movimento Latina Bene Comune per voce della sua segretaria, Elettra Ortu La Barbera, e del vice segretario Alessio Ciotti.