DROGA TRA PRIVERNO E ROCCASECCA: 3 GLI ARRESTI. L’INDAGINE PARTITA DA UN FALSO STUPRO

Operazione antidroga tra Priverno e Roccasecca dei Volsci: le indagini dei Carabinieri da un falso stupro denunciato da una donna

Lo scorso 22 giugno, a Priverno e Roccasecca dei Volsci, i Carabinieri della Compagnia di Terracina, con l’ausilio di diverse unità cinofile antidroga dell’Arma di Santa Maria Galeria, hanno dato corso all’esecuzione di un decreto di perquisizione locale e personale emesso dalla Procura della Repubblica di Latina, emesso all’esito di approfondimenti investigativi condotti dai Carabinieri di Priverno.

Le perquisizioni sono state effettuate a seguito della denuncia in stato di libertà di una 32enne per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, poiché, lo scorso novembre, è stata trovata in possesso di un involucro in cellophane contenente 2,1 grammi di cocaina di cui una parte sparsa su di un ripiano di un arredo della camera da letto.

All’esito delle attività sono state tratte in arresto tre persone. Ecco chi sono.

Un 31enne residente a Priverno, poiché, all’interno del bar di sua proprietà, sono stati rinvenuti e sequestrati, occultati in uno zaino posto nella cucina, 188 grammi circa, suddivisa in più dosi chiuse in carta alluminio, di hashish; 15 grammi circa, suddivisa in più dosi chiuse in carta alluminio, di marijuana; 42 grammi circa, suddivisa in più dosi chiuse in carta alluminio, di cocaina; un bilancino di precisione e vario materiale per il confezionamento.

Una donna 36enne di Roccasecca dei Volsci poiché trovata in possesso, occultata in parte in una cantina e in parte all’interno della propria abitazione, di 221 grammi circa, contenuta in una busta di cellophane trasparente, di cocaina; 2,8 grammi, racchiusa in un involucro di cellophane, di marijuana; meno di mezzo grammo di hashish; un bilancino di precisione e vario materiale per il confezionamento.

Infine, un 34enne di Priverno poiché trovato in possesso, in quanto occultati in vari arredi, di 31 grammi circa, suddivisa in più dosi chiuse all’interno di cellophane trasparente, di marijuana; 46 grammi circa, suddivisa in più dosi chiuse all’interno di cellophane trasparente, di hashish; la somma contante di 830 euro suddivisa in banconote di vario taglio; vario materiale per il confezionamento.

Nel complesso, sono stati sequestrati: 265 grammi di cocaina, 49 grammi di marijuana, 234 grammi di hashish. Gli arrestati, espletate le formalità di rito, sono stati condotti presso le rispettive residenze agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Oggi, 25 giugno, i tre, assistititi dall’avvocato Gianmarco Conca, sono stati interrogati dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Giuseppe Molfese, il quale ha convalidato gli arresti e confermato la misura dei domiciliari per il 34enne R.R. e per la donna di Roccasecca dei Volsci, mentre ha concesso gli obblighi di firma per C.P., il titolare del bar.

Gli arresti di sabato 22 giugno sono originati da un’indagine partita in base al racconto di una donna che aveva denunciato di essere stata stuprata, a novembre 2023, da un giovane di 22 anni, di origine tunisina. Il giovane era stato arrestato e, interrogato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Mario La Rosa, aveva risposto alle domande del magistrato, negando di aver usato violenza nei confronti della donna.

La versione del 22enne è che lui e la ragazza (una giovane madre), secondo gli inquirenti vittima di stupro, in realtà avrebbero avuto una relazione sentimentale. Proprio il giorno della contestata violenza, la ragazza trentenne era andata ad una festa e il giovane non l’aveva trovata più a casa.

La donna sarebbe riuscita a divincolarsi e fuggire, ancora nudarifugiandosi per le campagne circostanti, dove avrebbe vagato sino a quando non è stata soccorsa da un passante, che l’ha condotta presso l’ospedale di Latina.

I sanitari avevano emesso un referto con una prognosi di 10 giorni, per un trauma cranico non commotivo, contusioni ed escoriazioni multiple. Al termine degli accertamenti medici, in serata, un soccorritore aveva accompagnato la donna presso la Stazione dei Carabinieri di Priverno per sporgere denuncia. Le immediate indagini attivate dall’Arma avevano consentito di rintracciare velocemente l’aggressore.

I Carabinieri, scavando a fondo nella vicenda, hanno poi scoperto che lo stupro era stato completamente inventato, piuttosto l’aggressione ha avuto luogo nei confronti della trentaduenne in ragione di un debito di droga. Da questo episodio, i militari dell’Arma hanno ricostruito tutta la vicenda arrivando agli arresti di sabato 22 giugno e denunciato la donna, in stato di libertà, per possesso di sostanza stupefacente.

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