Morte del motociclista Doriano Romboni presso “Il Sagittario”: vanno tutte definitivamente in prescrizione le posizione degli imputati
A novembre 2020, in sede di udienza preliminare, l’accusa aveva chiesto davanti al gup Giorgia Castriota il rinvio a giudizio per le tre persone ritenute responsabili della morte del 45 pilota di La Spezia Romboni. Le richieste per l’eventuale processo erano a carico dell’amministratore delegato di “Il Sagittario Srl” nonché titolare del circuito motociclistico Sandra Temporini, 56 anni, di Latina, l’ispettore e coordinatore del Comitato impianti della Federazione moto Gennaro Caccavale, 66 anni, di Napoli e e Adamo Leonzi, 66 anni, di Francavilla al Mare.
I tre erano accusati di concorso in omicidio colposo: Temporini per “aver omesso di adottare tutte le cautele necessarie alla gestione dell’impianto” che avrebbero impedito “il superamento dei limiti di rischio connaturati alla pratica sportiva”; gli esponenti federali per non aver rilevato le discrepanze tra i dati riportati nella planimetria della pista allegata alla richiesta di omologazione e nel non aver prescritto protezioni in corrispondenza del tratto a rischio. I famigliari del pilota si erano costituiti parte civile.
A dicembre 2020, i tre furono rinviati a giudizio ma, a luglio 2021, il giudice Fabio Velardi aveva chiuso il procedimento per intervenuta prescrizione.
Oggi, 7 novembre 2022, a nove anni dalla tragedia di Romboni, è calato il sipario anche sul rimanente imputato: un tecnico di Caserta che aveva collaudato il circuito sulla SS Pontina, presso il Sagittario. A dichiarare la prescrizione per l’uomo, difeso dall’avvocato Cannavale, è stato il Giudice per l’udienza preliminare Giuseppe Cario.
La morte del centauro risale al 30 novembre 2013 quando Romboni stava partecipando alle prove della seconda edizione del “Sic Supermoto Day”, la manifestazione in memoria del pilota Marco Simoncelli che si teneva proprio alla pista de Il Sagittario a Latina.