Rinviato a giudizio per violenza sessuale ai danni di una donna a Cisterna di Latina: si è conclusa l’udienza preliminare
È stato rinviato a giudizio con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di una donna, a Cisterna di Latina, per un episodio accaduto nel marzo 2023. Questo è stato l’esito dell’udienza preliminare terminata oggi, 6 novembre, che vedeva come indagato, difeso dall’avvocato Sandro Marcheselli, un uomo di 58 anni, recidivo per lo stesso reato di violenza sessuale. La donna, 51 anni, si è costituita parte civile, difesa dall’avvocato Silvia Borrelli, nel processo che inizierà il prossimo 8 ottobre 2026.
Secondo le indagini della Polizia di Stato, coordinate dal pubblico ministero Valerio De Luca, che oggi ha chiesto il rinvio a giudizio, deciso dal Gup Laura Morselli, i due avrebbero trascorso la serata insieme, nell’abitazione della donna, la giornata del 13 marzo di due anni fa, a Cisterna.
Conclusa la cena, l’uomo avrebbe chiesto alla cinquantenne di poter rimanere a dormire. Dopo aver indossato il pigiama, la donna sarebbe stata aggredita nel suo letto, denudata e costretta ad un rapporto sessuale. Secondo l’accusa, la donna avrebbe più volte ripetuto all’uomo di fermarsi. Il rapporto sessuale sarebbe stato piuttosto violento, tanto che l’uomo avrebbe utilizzato anche un tubo di crema.
È stata la vittima a presentare una denuncia al Commissariato di Polizia di Cisterna di Latina per i fatti accaduti il 13 marzo 2023. La donna, madre di un adolescente, ha spiegato di essere invalida al 75% dopo aver subito in ictus cerebrale. In difficoltà economiche, la donna ha tentato di sbarcare il lunario facendo le pulizie nelle case. In seguito alla separazione dal marito, la donna è stata contattata su Messenger dall’imputato che l’ha prima invitata a uscire a cena (in precedenza i due erano stati presentati da un’amica comune), per poi passare una notte con lei avendo un rapporto sessuale consenziente. Siamo a febbraio 2023, a circa un mese dall’episodio violento.
I due si inviano qualche messaggio, fino a quando, il 13 marzo 2023, l’uomo va a prendere la cinquantenne dopo le pulizie fatte in una casa privata, per poi portarla a cena dalla madre e, infine, a casa della donna. La cena va bene: carne ai ferri e una birra a testa. Dopodiché, l’uomo accusa un malore al petto, prende uno Xanax datogli dalla donna per farlo calmare e, trovandosi nel letto, vestito solo di slip, inizia a chiamare la donna per poi costringerla al rapporto sessuale, sebbene la donna gli avesse detto più volte di non voler fare sesso.
Una rapporto sessuale che sarebbe stato cruento, tanto che la donna ha denunciato di aver dovuto applicare un assorbente alle parti intime ferite e sanguinanti a causa della penetrazione dell’uomo realizzata anche con il tubo di crema.
In seguito alla violenza, la donna confida tutto a due amiche e interrompe i rapporti con l’uomo, pur cucinando per lui tre giorni dopo la violenza sessuale e ricevendo in cambio una brutta risposta dal 58enne accortosi del distacco della vittima.
Una storia difficile per cui ci sarà un processo tra un anno. A pesare sull’uomo la recidiva reiterata e specifica.
