Grande successo del convegno organizzato dal comando Provinciale dei Carabinieri di Latina in collaborazione con la Soroptimist International Club di Latina, dal titolo “Donne, una Rete per uscire dalla violenza”tenutosi oggi 9 marzo 2022, alle ore 10.00, presso la Curia Vescovile di Latina, a cui hanno partecipato qualificati conferenzieri che costituiscono la Rete, quali: Dott.ssa Martina Taglione, Sost. Proc. presso la Procura di Latina; il Tenente Monica LOFORESE comandante del NOR dei Carabinieri di Latina; Francesca Pierleoni, Assessore al Welfare del Comune di Latina; Dott.ssa Rita Dal Piaz, dirigente del Pronto Soccorso dell’Ospedale Goretti di Latina; Prof.ssa Marina Santoro, vicepreside del liceo scientifico Majorana di Latina; Dott.ssa Francesca Innocenti, Presidente del Centro Donna Lilith di Latina; Dott.ssa Irene Fucsia, psicologa del centro donna Lilith di Latina; Dott.ssa Roberta Sottoriva, giornalista professionista iscritta all’Ordine di Roma, moderatrice.
All’inizio del convegno, un profondo e sentito pensiero è stato rivolto, dalla dott.ssa Sottoriva, a tutte le donne e i bambini che in questi giorni stanno subendo la violenza della guerra.
Emozionate, poi, lo spot proiettato dell’Arma dei Carabinieri sulla violenza di genere “La violenza è il più vile dei tradimenti”, “…..Denunciare non è solo un diritto……possiamo aiutarvi”, che vede quale testimonial d’eccezione Raul Bova”.
“La conferenza nasce dalla necessità di rendere sempre più tangibile il ruolo svolto dalla Rete Antiviolenza di Latina, attraverso un sistema informativo dedicato. Lo scopo è quello di intraprendere tutte quelle iniziative per fornire un quadro, il più possibile dettagliato e tempestivo, in grado di consentire alla donna, che vive una situazione di disagio, quali siano i soggetti pubblici e privati coinvolti nel contrasto alla violenza di genere, quali siano i diversi aspetti del fenomeno e combatterlo con mezzi adeguati”. Questa la premessa del comandante Provinciale Col. Lorenzo D’Aloia che, unitamente alla Presidente di Soroptimist Club di Latina, Arch. Cellina Mattei, dopo aver introdotto l’evento, hanno ringraziato le autorità presenti, in particolar modo S.E. Mons. Mariano Crociata per aver ospitato il convegno nella prestigiosa sede della Curia.
Accorato e molto sentito l’intervento del Vescovo il quale ha tenuto a precisare “la violenza non nasce dalle mani, dalle braccia o dai piedi, la violenza nasce nella testa” con l’augurio di far sentire a tutte le istituzioni la necessità di un patto educativo che aiuti non solo a conoscere cosa significhi persona e rispetto della dignità di ciascuno, ma soprattutto ad agire sempre in modo da non offendere e maltrattare nessuno, con una scelta personale, libera e matura.
A Seguire i saluti del Procuratore Aggiunto dott. La Speranza, coordinatore del pool di magistrati che si occupa del codice rosso sulla violenza di genere, il quale ha evidenziato, in particolare, l’inversione di tendenza voluta dalla magistratura di Latina. L’obiettivo è quello di far emergere il fenomeno sommerso, andando incontro alle vittime di violenza per indurle a superare la ritrosia nel denunciare gli abusi subiti, anche se strettamente correlati con questioni intime di contesti privati.
Commovente la storia scritta e raccontata dalla professoressa Marina Santoro del Majorana:
“Marisan era persa nei pensieri che spesso affollavano la sua mente …
si vedeva bambina, una storia alle spalle di un padre violento, i suoi occhi avevano visto cose che una bambina non doveva vedere… rabbia e pentimento che si ripetevano nei comportamenti di suo padre come fosse indifeso …ahimè preso da un raptus che era più forte di lui …!! Spesso i ricordi di Marisan si confondevano ed era il buio assoluto l’oblio che salva, la dimenticanza che ti fa andare avanti …ma che significava quella parola *raptus*?! Rapimento … follia… o solo retaggio di una cultura patriarcale di originaria prepotenza e sopraffazione.
A 15 anni Marisan aveva conosciuto l’amore … era forte e determinata ma fragile e vuota …sì spesso si sentiva inadeguata e credeva di non essere abbastanza intelligente per puntare in alto
Il suo ragazzo le faceva credere che i suoi successi fossero determinati dalla fortuna e non dalle sue abilità … il suo ragazzo non l’amava davvero o forse amava solo se stesso, ma lei non lo sapeva.
Cresceva così la sua idea che non avrebbe fatto niente di importante nella vita neppure quando si era laureata nei tempi giusti e aveva trovato un lavoro.
Sì il lavoro … ma poi diventare madre spesso in questo mondo è un problema … e lei stava diventando madre
…un problema da evitare per il datore di lavoro
La carriera non è donna!!
Scriviamo insieme un finale nuovo!!!
A che serve essere un fiore se qualcuno lo calpesta? Essere in fiore è una grande responsabilità!”
Coinvolgente, altresì, il contributo di alcuni studenti del Majorana di Latina che, dopo aver letto la poesia “In piedi, Signori, davanti a una Donna”, hanno improvvisato un flash mob indossando delle T shart gialle con stampigliate delle mani sporche di sangue e con sul viso alcuni “segni di violenza”.
Si sono, poi, susseguiti gli interventi dei conferenzieri che, ciascuno nel proprio ambito, hanno illustrato le competenze e le procedure da attivare, per prevenire e contrastare il fenomeno, evidenziando quanto sia necessaria la sinergica interazione di tutte le istituzioni ed enti.
Un messaggio di speranza per le donne che si sentono imbrigliate in situazioni di difficoltà, è emerso dalla commovente testimonianza, registrata, di una donna uscita dal tunnel della violenza che, grazie alla Rete, è riuscita a liberarsi dagli abusi subiti dal compagno e a ricominciare una nuova vita.
Durante la fase del dibattito aperto, gli studenti hanno dimostrato grande interesse per la tematica trattata, interagendo con la psicologa e la presidente del centro “Donna Lilith”, alle quali hanno posto numerose domande, anche dopo la conclusione del convegno.
Il convegno si è concluso con il brano “Quello che le donne non dicono” di Fiorella Mannoia, interpretato da Simona, una studentessa del Majorana.
Alla conferenza hanno partecipato una rappresentanza di tutti gli istituti scolastici superiori di Latina per un totale di 300 ragazzi, e seguito in diretta TV e in streaming su Lazio TV da numerosi istituti della Regione Lazio.