L’approfondimento online con LBC: giovedì 11 marzo ore 18:30 sulla pagina del movimento. Ospiti il sindaco Coletta e l’assessora Ciccarelli, con economiste ed esperte
Latina parla delle donne e del loro ruolo nel lavoro. L’appuntamento è su facebook, con una diretta sulla pagina di Latina Bene Comune programmata per giovedì 11 marzo alle 18:30. Parteciperanno il sindaco Damiano Coletta e l’assessora alle Pari Opportunità del Comune di Latina Patrizia Ciccarelli; ospiti Azzurra Rinaldi, professoressa presso la facoltà di Economia dell’Università La Sapienza, l’economista Giovanna Badalassi fondatrice di Ladynomics ed esperta di bilancio di genere e Mara De Longis, imprenditrice e cofondatrice di LaB. Modera Elettra Ortu La Barbera, segretaria di LBC.
Donne e lavoro è il tema dell’incontro. Un focus sul trattamento non sempre equo che il genere femminile trova nel mondo del lavoro e che, con la pandemia in corso, ha visto questa situazione aggravarsi.
Secondo quanto emerso dalle indagini di OMS, ISTAT e IPSOS, sono infatti proprio le donne le principali vittime della pandemia: rappresentano la maggior parte dei contagiati, svolgono tre volte i compiti di assistenza rispetto agli uomini e sono le prime a perdere il posto di lavoro e a vedere ridotto il loro reddito.
In Italia le principali vittime economiche della pandemia sono le donne con figli e senza lavoro. Esiste un gap sociale e salariale allarmante in tutti gli ambiti lavorativi studiati, e i drammatici dati di perdita del lavoro femminile in Italia nel 2020 (su 440.000 posti persi il 70% è delle donne) a causa della crisi pandemica hanno portato alla luce una situazione insostenibile alla quale bisogna porre rimedio con delle azioni politiche ed economiche mirate.
Si tratta di una crisi che coinvolge tutti i settori occupazionali: anche l’ambito sanitario, fortemente coinvolto nella gestione del Covid, è colpito dal divario di genere; più di 7 su 10 addetti ai servizi sanitari delle strutture sanitarie globali sono donne, in tutto le donne costituiscono il 70% della forza lavoro sanitaria ma ricoprono solo il 25% dei ruoli apicali e il divario retributivo di genere nel settore sanitario è più elevato che in altri settori.
“La prima linea delle donne, insomma, paga il prezzo della pandemia sia nel ruolo professionale che in quello di accudimento e cura familiare – osserva Ortu La Barbera – Le donne infatti svolgono hanno anche un carico di cura non retribuito che si è fortemente appesantito. Il nostro territorio, già fortemente indietro per quanto riguarda il tasso di occupazione femminile rispetto alle altre provincie italiane, sta subendo una ulteriore battuta di arresto. Il prossimo futuro dovrà essere orientato alla ricerca di soluzioni, partendo da questa consapevolezza a livello istituzionale e politico. Nel piano Next Generation EU la lotta al divario di genere rappresenta uno degli assi portanti di intervento per uscire dalla crisi e l’Italia ha necessità di trovarsi pronta e di utilizzare al meglio le risorse. Si parlerà di questo nel nostro incontro online: è un appuntamento importante a cui invito tutti a partecipare, soprattutto le donne”.