“A marzo dello scorso anno, con un comunicato stampa, l’ex assessore Moroni annunciava orgogliosamente che, in risposta alle numerose segnalazioni dei cittadini che manifestavano preoccupazione rispetto alla costante abitudine degli automobilisti di procedere a velocità elevata in zone prossime ai centri abitati, il Settore Lavori Pubblici da lui diretto, aveva provveduto a installare dei dissuasori della velocità (dossi artificiali) lungo le strade centrali e in prossimità dei centri abitati, per contrastare l’alta velocità e garantire la sicurezza dei cittadini.
I dissuasori vennero posizionati presso via delle Regioni, via Enrico Fermi, via Russo, via Bulgaria, via Gari e via Fossignano, e precedentemente in via Guardapasso, perché a dire dell’assessore erano le strade dove più di frequente si erano riscontrate violazioni del codice della strada o erano stati segnalati problemi di sicurezza anche legati all’eccesso di velocità.. Quindi, aggiungo io, si è contrastata una violazione al Codice della Strada con un’altra violazione al Codice della Strada? Io dico che potrebbe essere così e vediamo da cosa è supportata la mia tesi.
I dossi artificiali rientrano nella categoria dei rallentatori di velocità e sono disciplinati dall’art. 179 c. 5 del Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada (D.P.R. 495/92), che prevede che questi “possano essere posti in opera solo su strade residenziali, nei parchi pubblici e privati, nei residences, ecc.; possono essere installati in serie e devono essere presegnalati. Ne è vietato l’impiego sulle strade che costituiscono itinerari preferenziali dei veicoli normalmente impiegati per servizi di soccorso o di pronto intervento”. Per quanto riguarda le strade dove i suddetti dossi sono stati installati, vediamo se queste rientrano nelle “residenziali”. Purtroppo, il Codice della strada non dà una definizione di strada residenziale, ma la dà di zona residenziale che è la “zona urbana in cui vigono particolari regole di circolazione a protezione dei pedoni e dell’ambiente, delimitata lungo le vie di accesso dagli appositi segnali di inizio e di fine”. Al riguardo, la circolare del Ministero dell’Interno n. 300/A/45182/103 del 7 settembre 1999 chiarisce che, al fine di poter collocare i dossi rallentatori, è necessario delimitare l’area interessata e qualificarla come “residenziale”.
L’anno successivo la Direttiva ministeriale 24 ottobre 2000, sulla “Corretta ed uniforme applicazione delle norme del Codice della Strada in materia di segnaletica e criteri per l’installazione e la manutenzione”, al paragrafo 5.6, impone agli Enti proprietari di evitare che tali manufatti costituiscano pericolo per la circolazione. Analoghe considerazioni sono state sviluppate anche nella 2^ Direttiva sulla corretta ed uniforme applicazione delle norme del Codice della Strada in materia di segnaletica e criteri per l’installazione e la manutenzione, prot. n. 777 del 27.04.2006.
Inoltre il loro permanere in opera, in caso di incidenti riconducibili alla loro collocazione, può dar luogo a responsabilità in capo a chi ne ha disposto la collocazione o a chi non ne ha disposto la rimozione. Ciò premesso, qualora installati in difformità da quanto prescritto dalla vigente normativa, i manufatti in argomento devono essere immediatamente rimossi; in difetto, gli Enti proprietari ne rispondono civilmente e penalmente in caso di danni e lesioni derivanti dal loro permanere in opera, qualora gli automobilisti e i cittadini, in caso di infortuni o danneggiamenti delle auto, decidessero di citare il comune per danni.
In ultimo due precisazioni in merito ai limiti di velocità imposti:
1. Nel tratto di 250 mt. di via Tiberio che va dalla rotatoria al termine del cavalcavia, che comprende anche 3 dossi, il limite di velocità cambia 6 volte verso la rotatoria e 4 da questa alla fine del cavalcavia!
2. L’autorizzazione della Polizia Locale per via Fossignano prevedeva un limite di velocità nei pressi del dosso di 40 Km/h, invece è stato apposto un cartello con un limite inferiore: 30 Km/h.
In conclusione, invito l’Amministrazione comunale a rivedere le autorizzazioni che sono alla base del posizionamento di tutti i dossi istallati nel territorio comunale e, alla luce di quanto sopra, a rimuoverli, soprattutto perché installati su itinerari preferenziali percorsi dai veicoli impiegati per servizi di soccorso o di pronto intervento, e a valutare delle misure alternative per far rispettare i limiti di velocità come ad esempio, le bande trasversali ad effetto ottico, acustico o vibratorio, previste dall’art. 179 del DPR 495/1992.
Al momento, comunque, anche senza dossi, il rispetto dei limiti di velocità sarebbe garantito dalle strade dissestate e piene di buche e dai rattoppi presenti sull’asfalto, fatti dalle diverse ditte che eseguono lavori sul manto stradale”.
Così, in una nota, l’esponente 5Stelle di Aprilia, Andrea Ragusa.