DISCHETTI INQUINATI: RINVIATI A GIUDIZIO DIRIGENTI VEOLIA, PARTI CIVILI LATINA E FORMIA

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Dischetti di plastica

Dischetti in mare dal depuratore di Capaccio Paestum: il giudice dell’udienza preliminare Vincenzo Pellegrino ha rinviato a giudizio tutti gli indagati. Ammessi come parte civili il Comune di Formia e Latina

All’esito dell’udienza preliminare, tenutasi ieri mattina presso il Tribunale di Salerno, il gup ha rinviato a giudizio tutti gli otto indagati per lo scempio ambientale verificatosi ad inizio febbraio 2018, quando dall’impianto di Varolato fuoriuscirono oltre 130 milioni di filtri bianchi carrier, moltissimi dei quali rinvenuti in mare anche sul litorale pontino, in particolare di fronte al Golfo di Gaeta, sul lungomare di Scauri e nelle spiagge di Formia.

Accolte le richieste del pm Marinella Guglielmotti della Procura della Repubblica di Salerno, titolare dell’indagine: i legali difensori degli imputati hanno presentato diverse osservazioni sulla corretta formulazione dei capi d’imputazione che, per effetto di una precisazione dello stesso pm sollecitata dal gup, è così cambiato da colposo a doloso

Finiscono a processo, durante il quale saranno chiamati a rispondere dei reati di disastro ambientale (art. 452 quater, reclusione da 5 a 15 anni) e inquinamento doloso in concorso, attraverso violazioni plurime del Testo Unico dell’Edilizia e lavori abusivi, gli ingegneri Carmine Greco e Gianvito Bello, rispettivamente responsabili apicali dell’Area VI e dell’Area IV del Comune di Paestum; Gerardo De Rosa e Angelo Corradino, ex amministratore unico ed ex direttore tecnico dell’azienda speciale “Paistom”; Antonino Fiore, direttore dei lavori nominato dall’Ati “Eng srl-Arrè Ingegneria srl-ing. A. Di Gennaro”, aggiudicataria dell’appalto di gestione dell’impianto; Giuseppe Iodice, collaudatore statico delle opere strutturali; infine Guido Turconi e Elio Bardone, legale rappresentante e direttore dei lavori della Veolia Water Tecnologies spa, aggiudicataria dei lavori di adeguamento e ripristino del depuratore. 

È stata stralciata la sola posizione di Angelo Corradino, che ha scelto il rito abbreviato con udienza fissata per il 16 febbraio 2021: per tutti gli altri, invece, si procederà con rito ordinario e si andrà a dibattimento, con la prima udienza che si terrà davanti il 15 febbraio 2021.

Rispetto alle 12 richieste di costituzione di parte civile, il gup ne ha accettate solo cinque: le associazioni nazionali Legambiente, Wwf e Codacons, il Comune di Formia e il Comune di Latina, che hanno denunciato gravi danni subiti dal rinvenimento, sui propri litorali, di migliaia di filtri provenienti dal depuratore capaccese.

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