DISCESA MORAVIA, LA MINORANZA A SABAUDIA INTERROGA SINDACO E AMMINISTRAZIONE

Sentiero Da Moravia chiuso
Sentiero Da Moravia chiuso

Discesa al mare nel tratto compreso tra Torre Paola e Ponte Giovanni XXIII. La minoranza interroga il Sindaco sulla Discesa Moravia

Una interrogazione presentata dai consiglieri d’opposizione Vincenzo Avvisati, Simone Brina, Luigi Di Capua, Immacolata Iorio, Paolo Mellano, Giancarlo Massimi e Maruzio Lucci, chiede ragguagli al sindaco sulle prossime mosse rispetto alla famosa Discesa Moravia, oggetto di un contezioso amministrativo tra società privata e Comune, risolto dal Consiglio di Stato in favore dell’ente pubblico.

La minoranza ha riassunto in breve la storia che ha visto contrapposti privato e Comune, partendo dall’ordinanza contingibile ed urgente del 12 agosto 2022, con cui il Sindaco di Sabaudia ha ordinato di riaprire e mantenere aperto fino al 30 settembre 2022 il varco che insiste nell’immobile sito in Sabaudia, sul Lungomare, con annesso giardino di pertinenza esclusiva. Attraverso il varco, come noto, si accede al pubblico arenile denominato “Da Moravia”, all’altezza del civico ex 156.

Il Tar di Latina, a seguito del ricorso presentato dalla società s.r.l. Oprafin, ha rigettato l’opposizione dei ricorrenti ritenendo sussistenti le condizioni previste per l’adozione dell’ordinanza contingibile e urgente.

La società ha adito ricorso presso il Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar di Latina e Palazzo Spada, lo scorso 11 aprile 2024, ha rigettato il ricorso contro la sentenza del Tar Latina.

“Nella sentenza – motivano i consiglieri d’opposizione – il Consiglio di Stato è intervenuto, precisando l’atto impugnato che reca espressamente un termine di efficacia che è già scaduto, essendo spirato lo scorso 20 settembre 2022. Per il futuro, l’Amministrazione comunale potrà rideterminarsi nell’esercizio della sua discrezionalità, anche riadottando nuovi ordini di consentire l’accesso al mare, tuttavia autonomamente motivati e non fondati sic et simpliciter sulla ordinanza qui impugnata, che fa stato fra le parti limitatamente all’odierno contenzioso e che è non suscettibile di produrre ulteriori effetti per il futuro”.

“Secondo i principi generali del processo civile e amministrativo, la sentenza di primo grado non può naturaliter fare stato fra le parti, quanto all’accertamento del contenuto dei diritti soggettivi reali vantati dalle parti, in quanto detto accertamento è devoluto alla giurisdizione del giudice ordinario quale giudice naturale dei diritti soggettivi e diviene oggetto di accertamento solo incidentale da parte del giudice amministrativo, senza quindi efficacia di giudicato, solo cioè ai fini della valutazione della sussistenza delle condizioni dell’azione ad agire e a resistere in giudizio”.

“Sarà solo all’esito del giudizio civile eventualmente promosso dalle parti interessate, che si avrà contezza della reale consistenza dei diritti reali reclamati reciprocamente dalle parti (la s.r.l. Oprafin afferma infatti la piena ed esclusiva proprietà, mentre il Comune di Sabaudia reclama la servitù di pubblico passaggio)”

“Dal 1° maggio 2024 – proseguono i consiglieri comunali d’opposizione – è iniziata la stagione balneare e si rende necessario conoscere lo stato delle discese al mare, con particolare riferimento al tratto in oggetto e relativamente alla cosiddetta discesa Moravia. Il Consiglio comunale ha approvato l’adeguamento del Piano di Utilizzazione degli Arenili, all’esame della Regione Lazio. Al Piano in questione è presente la rappresentazione cartografica delle discese a mare nel tratto del litorale pontino ricadente nel Comune di Sabaudia. Sarebbe importante conoscere, tenuto conto del contenzioso e del rilievo assunto dal tema della libera fruizione dell’arenile nonché alla luce dei contenuti della sentenza nella parte in cui rinvia alla definizione in altra sede del contenzioso, non pregiudicando un eventuale provvedimento da parte del Comune, debitamente motivato”.

I consiglieri comunali di minoranza chiede all’amministrazione “quali provvedimenti intende adottare alla luce della citata sentenza a garanzia dei diritti del libero accesso all’arenile da parte di cittadini”, e “quale azione ha inteso intraprendere alla luce della lettera della sentenza del Consiglio di Stato”.

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