DISCARICHE, IPOTESI E SPADE DI DAMOCLE: OGGI LA CONFERENZA DEI SINDACI A LATINA

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discarica
provincia di Latina
La sede principale della Provincia di Latina
 
Dopo l’annullamento e il rinvio della conferenza decisoria sui 38mila metri cubi richiesti da Ecoambiente (i motivi rimangono sostanzialmente poco chiari), una delle due società che gestisce gli invasi nella discarica di Borgo Montello, con l’intramezzo dell’assemblea pubblica tenuta martedì 21 gennaio al centro sociale Borgo Bainsizza da parte del Sindaco di Latina con Giunta e Consiglieri di maggioranza al seguito, oggi arriva la conferenza dei sindaci in Via Costa, sede della Provincia di Latina, che dovrebbe sciogliere il nodo gordiano della chiusura del ciclo dei rifiuti nell’Ato che comprende la provincia.
 
L’incontro odierno permetterà di discutere sull’individuazione di un sito di stoccaggio del secco residuo e degli impianti di recupero dei rifiuti (compostaggio). Discarica di servizio e impianti di compostaggio già previsti nel “Piano del ciclo integrato rifiuti urbani provinciale” che, da come è stato votato, prevederebbe 2 impianti per la frazione organica da raccolta differenziata2 centri di trasferenza di eccellenza, di frazione di rifiuti già differenziati baricentrici per tutta la provincia per il trattamento e il recupero di multi materiale, carta, plastica, metalli e la residua produzione di CSS, combustibili solidi secondari e, infine, 1 centro di trasferenza, per l’ottimazione del trasporto ai due centri di trasferenza di eccellenza
Borgo Montello - discarica vista dall'alto
Borgo Montello – discarica vista dall’alto
Difficile che già oggi si arrivi a dama per molte ragioni tra le quali la spada di Damocle della conferenza dei servizi in cui si dovrà decidere sulla richiesta di Ecoambiente e, sopratutto, la difficoltà di far digerire a un territorio la presenza di un impianto dei rifiuti, qualunque esso sia, tra paura di perdere elettorato e difficoltà a devastare ancora di più un territorio che, sopratutto, al nord pontino, ha già dato.
In ballo l’ex area Goodyear di Cisterna e la zona industriale Mazzocchio: due opzioni che spazientirebbero ancora di più le popolazioni eventualmente coinvolte (a Mazzocchio, nel giugno 2019, è intervenuta la DDA sequestrando i due impianti di compostaggio Sep e Sogerit).
 
Una delle ultime ipotesi, invece, viene informalmente dalla direzione provinciale del Partito Democratico che si è tenuta la scorsa settimana (giovedì 16 gennaio). Parrebbe che la città che si è offerta per ospitare la discarica di servizio per l’intera provincia sia Fondi. Una voce che dovrebbe essere confermata ma che, sicuramente, è stata trattata nei tavoli politici.
 
Assemblea pubblica di Borgo Bainsizza
Martedì 21 gennaio: assemblea pubblica al centro sociale di Borgo Bainsizza. Da destra l’assessore all’Ambiente Roberto Lessio, il sindaco Damiano Coletta e una delle figure storiche della lotte contro la discarica di Borgo Montello, Paolo Bortoletto
Intanto, oggi, sul piatto, ci sarà certamente l’anticipazione data da Damiano Coletta nell’incontro svoltosi al centro sociale di Borgo Bainsizza martedì scorso: l’ipotesi di un consorzio tra Comuni che abbia come “mission” la realizzazione di un impianto per la chiusura del ciclo dei rifiuti in ambito provinciale (o comunque nell’Ato). Un sistema che, come ricordato da Coletta, è stato adottato a Colleferro tanto è che ci sarà il sindaco del Comune romano, Pierluigi Sanna, chiamato a relazionare sull’esperienza amministrativa e gestionale.
 
E mentre la provincia pontina si interroga, a Roma esplode il caso di Monte Carnevale, il sito controllato dall’imprenditore romano Valter Lozza e individuato dal sindaco di Roma, Virgina Raggi, come la nuova discarica della Capitale, a due passi da Malagrotta. Un’eventualità respinta dagli stessi consiglieri di maggioranza pentastellati e che sta facendo volare gli stracci all’interno del Movimento Cinque Stelle romano. Un fatto non trascurabile neanche per la provincia pontina che adombra più di qualche spettro: se Roma non chiude la questione rifiuti, Latina non può stare tranquilla. Come diceva un cittadino intervenuto martedì scorso nell’incontro pubblico indetto dal sindaco Coletta: quando Roma ha un raffreddore, Latina ha la polmonite.
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