DISCARICA PONTINA: IL NO ARRIVA ANCHE DAL TAR, KO PER PRESIDENTE DELLA PROVINCIA E EX COMMISSARIO

Discarica pontina: ormai naufragata per incapacità della politica locale, l’ex Commissario e la Provincia soccombono anche al Tar

I tre siti individuati dall’allora Commissario ad acta, Illuminato Bonsignore, scelto dall’ex Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, sono da tempo stati archiviati alla voce di archeologia politica, nel capitolo di fallimento totale della politica tutta: dalla Regione fino, soprattutto, alla Provincia di Latina. Quest’ultima, infatti, sopratutto nell’era dell’ex Presidente Carlo Medici, e in parte in quella dell’attuale Presidente Gerardo Stefanelli, non è stata in grado di individuare nel territorio pontino e renderlo effettivo un sito dove conferire i rifiuti. E, ora, a certificarlo c’è anche una sentenza del Tar di Latina che ha dato ragione al privato Scavilana srl, difeso dagli avvocati Corrado e Chiara De Simone, e Federica Censi.

Un passo indietro. A giugno 2022, l’ingegnere Illuminato Bonsignore – nominato a marzo 2022 dalla Regione Lazio come commissario ad acta per la localizzazione di uno o più siti idonei alla realizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti nel territorio della provincia di Latina – aveva completato il suo lavoro di valutazione e firmato il decreto con cui venivano individuate tre aree che avrebbero dovuto essere conformi ai requisiti di legge all’interno dell’Ambito territoriale pontino

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Le aree scelte si trovavano, come noto, a Cisterna (due aree) ed Aprilia. La prima area cisternese era una superficie pari a circa 34.000 mq, del sito in località “la Villa”, di proprietà della società Scavilana S.r.l., sito già oggetto di richiesta di autorizzazione ad attivare una cava pozzolanica. La superficie dichiarata idonea è quota parte della superficie complessiva di 148.394 mq delle particelle individuate, sia per la necessità del distanziamento di almeno 60 metri dalla progettata strada Cisterna Valmontone facente parte del “Corridoio intermodale Roma-Latina” che dell’opportunità di distanziamento di almeno 300 metri da alcune case sparse.

Succede però che la società Scavilana srl ha agito, ricorrendo al Tar, contro Regione, Provincia di Latina e Commissari ad acta e contro il decreto dello commissario ad acta e tutti gli atti propedeutici a renderlo effettivo, tra cui, soprattutto, il decreto del Presidente della Provincia di Latina, Gerardo Stefanelli, datato 21 novembre 2022, con cui aggiornava il piano provinciale dei rifiuti provinciale inserendo in esso i tre siti individuati a Cisterna e Aprilia e attivato la valutazione ambientale strategica sui tre siti ritenuti idonei dall’allora Commissario. Per la società privata tutti gli atti vanno annullati.

Una richiesta che, ora, a distanza di oltre un anno, viene accolta dal Tar di Latina – Presidente Riccardo Savoia, estensore Francesca Romano – che ha accolto il ricorso e conseguentemente annullato, con sentenza di oggi, 8 gennaio, il decreto del commissario ad acta n. 1 del 2022 e il decreto della Provincia di Latina n. 78 del 2022.

“Il fatto che i tre siti individuati ricadano nelle aree riportate nelle cartografie come non contenenti fattori escludenti/non condizionanti – motiva il Tar – non può in alcun modo supplire alla mancanza di un’espressa analisi dei fattori escludenti, di attenzione progettuale e preferenziali per ognuno dei macro aspetti da valutare (ambientale, idrogeologico e di difesa del suolo, territoriale), che nel caso di specie, dalla disamina dei documenti prodotti, non risulta essere stata effettuata”.

Per il Tar, c’è stata carenza istruttoria e motivazionale da parte del Commissario e a seguire della Provincia di Latina, anche per quanto riguarda i problemi di carattere ambientale che presentavano i siti, in particolare quello della Scavilana a Cisterna di Latina la quale “avrebbe dovuto ricevere la comunicazione di avvio del procedimento”.

Decreto del Presidente della Provincia e decreto del Commissario, dunque, devono essere annullati.

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