Autorizzazione integrata ambientale per Ecoambiente: mercoledì 2 aprile si aprirà la conferenza dei servizi: focus sul capping
Tra le richieste che Ecoambiente, una delle due società che gestiscono gl invasi nella discarica di Borgo Montello, c’è anche quella che prevede la modifica del capping, vale a dire, in soldoni, lo strato che va a coprire i rifiuti della discarica. Si considera parte della barriera (capping + terreno di copertura) e il suo scopo è quello di rendere impermeabili i rifiuti sottostanti.
La prima Seduta della Conferenza di Servizi decisoria, relativa al procedimento di modifica sostanziale del capping, si terrà mercoledì 2 aprile 2025, alle ore 11:00. Richiedere una modifica del capping, mediante l’utilizzo della F.O.S. (frazione organica stabile), presume ulteriori conferimenti presso la discarica di rifiuti derivanti dal trattamento del rifiuto urbano indifferenziato. È dal 2016, però, che la discarica non riceve più rifiuti di quel tipo, senza contare che Ecoambiente è stata destinataria a che di una interdittiva antimafia.
L’attuazione del suddetto progetto di capping comporterebbe per la società Ecoambiente S.r.l. la possibilità di incassare proventi per il conferimento di F.O.S. (frazione organica stabilizzata (FOS) che proviene dal trattamento meccanico-biologico sul rifiuto urbano indifferenziato EER 20.03.01 effettuato negli impianti preposti. I suddetti impianti stipulano contratti con i Comuni (quali enti pubblici sulla base di tariffazione regionale) da cui ricevono fondi per conferire la F.O.S. trattata in discarica e, a loro volta, sono retribuiti dal gestore della stessa.
Conseguentemente, i proventi della F.O.S. accettata in discarica, pur pervenendo alla società Ecoambiente dai gestori privati, sono però generati dalle erogazioni dei Comuni a detti impianti e, nella catena finanziaria, mediante questo passaggio intermedio, il flusso finanziario sarebbe introitato da Ecoambiente s.r.l., con margini di ricavo che sarebbero frutto di un circuito sorto dal denaro pubblico, ovvero quello dei Comune.
A gennaio, l’autorità competente, ossia la Regione Lazio, ha diffidato Ecoambiente, alla presentazione di un progetto di chiusura del sito di Discarica de quo mediante capping con relativo cronoprogramma dei lavori, senza utilizzo della Frazione Organica Stabilizzata.
La citata diffida è stata adottata infatti in considerazione del perdurante inadempimento e dei ritardi della Società nella definizione di un’istanza per la presentazione del progetto di capping del Lotto B, secondo le ripetute indicazioni dell’Autorità competente, in quanto tale fattispecie potrebbe determinare un concreto pericolo ambientale.
Contestualmente, a carico della società veniva disposto un termine perentorio per ottemperare, pari a 30 giorni decorrenti dalla data di notifica della suddetta diffida, stabilendo altresì che, in caso di mancato riscontro, l’Autorità avrebbe provveduto ad adottare tutti i provvedimenti consequenziali volti a garantire il rispetto della tutela ambientale, del territorio, della salute dei cittadini, nel perseguimento del superiore interesse pubblico, non esclusa la segnalazione all’autorità giudiziaria del pericolo ambientale costituito dal protrarsi della situazione di inadempimento rispetto al capping.
Nella medesima diffida veniva edotta la società che, extrema ratio, l’Autorità avrebbe intrapreso la procedura di escussione delle garanzie finanziarie di gestione operativa prestate dal gestore al fine di provvedere all’esecuzione dei lavori di capping.