Una discarica abusiva scoperta dai militari della Guardia di Finanza a Sermoneta: confermato il sequestro e chiusa l’indagine
È stato notificato l’avviso di conclusione indagine alla proprietaria del terreno e al marito accusati di aver provocato un danno ambientale vicino al al Monumento Naturale del Giardino di Ninfa. I due indagati, difesi dall’avvocato Nicolò Giglio, dovranno affrontare il processo presso il Tribunale di Latina. Pochi giorni fa, invece, il Riesame di Latina, presieduto dal giudice Mario La Rosa, aveva respinto il ricorso e confermato il sequestro della discarica abusiva. A rappresentare l’accusa il pubblico ministero Giuseppe Miliano.
Erano stati i militari della Guardia di Finanza di Latina, nel corso di un servizio finalizzato alla prevenzione e alla repressione degli illeciti in materia ambientale, a sequestrare l’area privata di 3000 metri quadrati su cui giacevano tonnellate di rifiuti, anche speciali, con il rischio di sversamento nel terreno di sostanze nocive per l’ambiente.
Il sito, che si trova vicino al Monumento Naturale del Giardino di Ninfa, era stato individuato a seguito di mirata ricerca informativa, osservazione delle mappe aerofotogrammetriche e riscontri alle banche dati in uso alla Guardia di Finanza, con individuazione, nella zona rurale di Sermoneta, di un’area piuttosto estesa adibita a discarica poi rivelatasi abusiva – posta nelle vicinanze del canale Rio Martino e attigua ad altre aree di interesse naturalistico.
In tale terreno erano stati rinvenuti centinaia di metri cubi di cascami metallici, parti di autoveicoli, pneumatici fuori uso, parabrezza, oli esausti, cerchioni in ferro di autoveicoli, decine di autoveicoli da rottamare, batterie auto esauste, solventi, climatizzatori, container, macchinari edili, motori e parti di essi, nonché di meccanica varia, letti ospedalieri, frigoriferi ed elettrodomestici vari, il tutto disseminato e a diretto contatto con il terreno. Tutto materiale che i coniugi importano dal nord Africa per poi stoccarlo nell’area e rivenderlo.
Le preliminari attività eseguite dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Latina, guidati dal tenente colonnello Marco Mendella, avevano permesso di individuare gli intestatari della superficie e l’assenza di titoli amministrativi e/o autorizzativi prevista dal D.lgs 3 aprile 2006, n. 152, di contratti o altri atti giuridici idonei ad attestare la concessione in uso a terzi degli immobili individuati, ipotizzando, pertanto, per tale condotta, l’esercizio abusivo dell’attività di gestione di raccolta, deposito e gestione di rifiuti speciali, con la conseguente denuncia alla locale Procura della Repubblica di due soggetti.
Ricorrendo il pericolo che la libera disponibilità dell’area potesse aggravare o protrarre le conseguenze del reato di attività di gestione di rifiuti non autorizzata, era stato eseguito il sequestro preventivo di tutto il sito, provvedimento successivamente convalidato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina e, successivamente, anche, come detto, dal Riesame.
