DISABILITÀ A FORMA, “L’AQUILONE” SCRIVE AL SINDACO: “COSÌ CI OSTACOLATE”

Servizi alle persone con disabilità, l’associazione “L’Aquilone” scrive al Sindaco di Formia Gianluca Taddeo e all’assessora ai Servizi Sociali Rosa Nervino

A scrivere è direttamente il Presidente dell’associazione L’Aquilone, Salvatore Gentile, che da anni è al servizio dei disabili nella città di Formia. Si adoperano “con dedizione ed impegno per supportare le persone fragili della nostra comunità, cercando di offrire loro non un’assistenza, ma un’opportunità di inclusione e di crescita affinché, attraverso l’amore e l’aiuto reciproco, possano vivere una vita dignitosa ed il più autonoma possibile” .

 “Ogni giorno ci siamo impegnati e ci impegniamo – spiega Gentile – per combattere le differenze ancora troppo forti che esistono nella società ed abbiamo creato una realtà che va oltre le terapie, le medicine e l’uso convenzionale della parola “disabile”. Il comune di Formia, senza giochi di parole, è stato invitato a manifestare a questa associazione ‘lo stesso rispetto, la stessa attenzione e gli stessi diritti riservati a tutte le altre realtà associative presenti nel territorio. La nostra storia testimonia l’importanza del nostro lavoro e, proprio in virtù di questa storia, che chiediamo che l’Amministrazione non faccia differenze tra associazioni, ma anzi, consideri gli sforzi di ognuna, specialmente quando si tratta di includere e di difendere i diritti delle persone più fragili nella nostra società”.

“Noi crediamo fermamente che il compito delle istituzioni, sia quello di promuovere l’inclusione, non di alimentare discriminazioni. Le persone fragili hanno bisogno di essere unite, non separate, hanno bisogno di essere incluse, non emarginate. Crediamo fermamente che solo un’amministrazione davvero condivisa possa realmente costruire una comunità solidale, coesa, inclusiva e sappia prendersi cura di tutte e di tutti, nessuna esclusa e nessuno escluso, proprio a partire dalle situazioni di maggiore fragilità”.

“Crediamo fermamente che sia necessario ed urgente che per la gestione della cosa pubblica vengano coinvolti tutti gli attori sociali, sia pur molto diversi tra loro, e sviluppare con loro un confronto serrato e aperto, valorizzandone l’apporto innovativo e senza costringerli a stravolgere i loro mandati identitari come soluzione estrema alla “sopravvivenza” Le associazioni devono sentirsi tutelate, non ostacolate da un’amministrazione che continua ad abbracciare il modello tradizionale di amministrazione”.

L’Aquilone stigmatizza “un modello competitivo in cui l’Amministrazione e gli attori sociali, invece di sedere dalla stessa parte del tavolo, si trovano a perseguire interessi opposti”. Ecco perché Gentile chiede “prima possibile un appuntamento finalizzato ad avviare un confronto ed iniziare una collaborazione affinché anche L’Aquilone abbia la speranza di poter continuare a svolgere il proprio ruolo senza ostacoli e discriminazioni”.

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