Giovannini: “Le parole del ministro Valditara arrivano tardi, ma speriamo servano a fermare nuovi accorpamenti”. Il sindacato chiede di rivedere le fusioni già attuate in provincia di Latina. “Gli effetti negativi sono sotto gli occhi di tutti”
Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha assicurato nei mesi scorsi che il dimensionamento per l’anno scolastico 2026/27 non comporterà chiusure di plessi, ma una migliore organizzazione della rete scolastica. Lo stesso ministro ha ribadito la necessità di avvicinare le strutture scolastiche alle esigenze degli studenti e delle comunità locali.
“In sostanza – osserva la coordinatrice provinciale della Gilda Insegnanti di Latina, Patrizia Giovannini – il Ministro sembra dare ragione a quanto come sindacato denunciamo da tempo, a partire dalla fusione dei comprensivi Don Milani di Latina e Vito Fabiano di Borgo Sabotino e dall’accorpamento tra gli istituti Bianchini e Filosi di Terracina”.
Una posizione, aggiunge la sindacalista, che arriva però troppo tardi. “Ci auguriamo – prosegue Giovannini – che le dichiarazioni del ministro servano almeno a evitare ulteriori indiscriminate razionalizzazioni sul territorio provinciale e che, questa volta, vengano davvero ascoltati tutti gli attori locali, incluse le organizzazioni sindacali che partecipano al tavolo della conferenza permanente sul dimensionamento scolastico. È bene ricordare che il precedente piano, con il dimensionamento dei quattro istituti citati, è stato deciso fuori da quel tavolo”.
Il tema torna d’attualità proprio alla vigilia dell’avvio dell’iter per la definizione del nuovo piano 2026/27, in un clima di forte preoccupazione dopo le polemiche e i ricorsi al Tar che hanno accompagnato l’ultimo provvedimento della giunta regionale del Lazio. “Auspichiamo una valutazione obiettiva e scrupolosa sugli istituti accorpati nella nostra provincia – dichiara ancora la coordinatrice – per verificare se le operazioni di dimensionamento siano state corrette ed efficaci”.
Giovannini ricorda che il piano 2024/25, approvato dalla Regione bypassando le sedi di confronto, ha portato all’accorpamento dei tre istituti superiori di Latina San Benedetto, Einaudi e Mattei: “A un anno dall’aggregazione – spiega – gli effetti negativi nell’organizzazione e nella gestione sono evidenti. La segreteria unica è presso l’istituto di Borgo Piave, difficilmente raggiungibile, e lì si svolgono anche le riunioni collegiali e di programmazione. Inoltre il dirigente scolastico non può garantire presenza e vigilanza costante in tutte e tre le sedi, distanti tra loro”.
Una situazione che potrebbe ripetersi, secondo Giovannini, anche per le scuole Don Milani e Vito Fabiano, fuse da quest’anno. “Considerando che per il 2026/27 non dovrebbero esserci accorpamenti né riduzioni di istituti – conclude – le scuole e i dirigenti coinvolti potrebbero cogliere l’occasione per chiedere di tornare all’autonomia. In questa fase in cui i Comuni e gli istituti sono chiamati a trasmettere le proprie proposte alla Provincia di Latina, auspichiamo che le proposte arrivino nei tempi utili per un confronto serio e trasparente”.
Infine, la Gilda richiama l’attenzione sull’ottemperanza della sentenza del Tar del Lazio, che ha annullato la delibera regionale relativa all’accorpamento dell’istituto Bianchini con il Filosi di Terracina. “Al momento – puntualizza Giovannini – non risulta alcuna iniziativa da parte dell’Ufficio scolastico regionale. I due istituti continuano a lavorare insieme, con un unico dirigente e tutte le difficoltà del caso”.