Dopo che la Provincia aveva annunciato di aver autorizzato l’impianto, imponendo sei prescrizioni, la giunta sabaudiana aveva dieci giorni di tempo per produrre un’opposizione all’autorizzazione dell’impianto. I giorni passavano e l’ansia in città cresceva. Non si capiva come si sarebbe potuto conciliare una struttura come questa, che avrebbe dovuto trattare tra gli altri rifiuti pericolosi come l’amianto e il mercurio, con l’anima turistica e agroalimentare di Sabaudia.
CAMBIO DI ROTTA
Poi, l’altro ieri mattina, è apparso un post sulla pagina Facebook ufficiale della sindaca Gervasi che ha sancito il dietrofront del Comune, dal silenzio assenso fino ad arrivare all’opposizione all’impianto RAEE.
Meglio tardi che mai, la Giunta prende posizione opponendosi all’opera ad alto impatto ambientale e minaccia un ricorso al TAR che sa tanto di ultima spiaggia. Sì perché la Provincia nella documentazione è stata chiara: nessun conflitto d’interesse, sei prescrizioni e invito ad avviare le procedure per l’edificazione di un impianto per la deprivazione dell’acqua, ma l’impianto si può fare. La Giunta ha ravvisato alcune anomalie per quanto riguarda gli scarichi ed è intenzionata ad andare fino in fondo.
Il rammarico resta sopratutto perché si sarebbe potuto intervenire prima e con maggiore autorevolezza partecipando alla Conferenza dei Servizi. L’assenza ha fatto sì che si arrivasse alle battute finali in ragione di uno “scivolone” accaduto alla Giunta Gervasi, che ora cerca di correre ai ripari. La presentazione delle osservazioni avverrà così a pochi giorni dalla scadenza del termine previsto.
LE PAROLE CONTANO
Come potete notare dalla foto sopra i rifiuti da non pericolosi sono diventati ora speciali, quindi come avevamo scritto “pericolosi e non”. Si è passati da osservazioni relative ad un’opera in corso di autorizzazione ad un’opposizione alla stessa, anche in questo caso un auspicato dietrofront.