Democrazia Cristiana: il partito diffida la sezione di Latina a utilizzare il simbolo dello scudo crociato. Scatta esposto inoltrato alla Digos e alla Prefettura
Il 12 ottobre 2019 – ricorda l’assessore del Comune di Fondi Antonio Ciccarelli nell’esposto, firmato dal Segretario nazionale Franco De Simoni e dal Segretario Amministrativo Raffaele Cerenza – si ebbe a riunire in Roma, Via Quattro Cantoni n 53, a seguito di auto convocazione, l’Assemblea costituente degli iscritti del 1993 alla Democrazia Cristiana. L’Assemblea di tutti gli iscritti 1993, nessuno escluso, la cui convocazione è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale seconda parte numero 104 del 5 settembre 2019, il cui verbale è stato registrato alla Agenzia delle Entrate di Roma al n.6205 serie 3 del 6 novembre 2019, ha avuto in sintesi per oggetto la ristrutturazione a tutti i livelli del partito;
Le delibere assunte dalla detta assemblea debbono ritenersi vincolanti per tutti gli iscritti, ai sensi del primo comma dell’art. 2377 cod. civ, presenti, assenti od anche dissenzienti. Il fatto che tutti gli iscritti del 1993 siano stati compresi nella auto convocazione, comporta altresì che non vi è più spazio, per chi voglia procedere autonomamente alla riorganizzazione della DC; Il 12 settembre 2020, facendo seguito della assemblea costituente del 12 ottobre 2019 degli iscritti del 1993, è stato celebrato il XIX congresso della Democrazia Cristiana, il cui verbale è stato registrato all’Agenzia delle Entrate in data 01.10.2020 con atto n. 6919 serie.3,dove erano eletti gli organi statutari del partito e quale segretario politico il sig. Franco De Simoni e segretario amministrativo il sig. Raffaele Cerenza.
La riattivazione della Democrazia Cristiana ad opera degli iscritti del 1993 è fondata sul giudicato costituito dalla sentenze della Corte di Appello di Roma n. 1305 del 2009, resa definitiva dalla Corte di Cassazione a sezione riunite-civile n. 25999 del 2010 che hanno accertato che la Democrazia Cristiana storica non può essere considerata estinta trasformata o sciolta e che è restata in vita negli e con gli iscritti del 1993, anno dell’ultimo tesseramento valido. Le stesse sentenze e altre successive hanno stabilito che né l’associazione di Fontana Grassi/Luciani, né l’associazione di Rotondi, né il partito di Angelo Sandri, né l’UDC di Cesa, né il CCD, né il CDU, né il PPI possono essere identificati con la Democrazia Cristiana “storica”, data la affermata sopravvivenza di questa negli e con gli iscritti del 1993.
Pertanto, nessuna delle attuali Associazione politiche che affermano di essere la D.C. può ritenersi tale.
Non può essere identificata, con la Democrazia Cristiana, la Associazione facente capo prima a Gianni Fontana poi Renato Grassi e ora suo dire a Luciani Nino, contro la quale due sentenze passate in giudicato, la n. 14046/2014 e la n. 17831/2015, entrambe del Tribunale di Roma sez. terza, , nonché l’Ufficio Elettorale della Corte di Cassazione, decisione 2629 del 12 aprile 2019 hanno escluso la identificabilità con la Democrazia Cristiana, Pertanto del tutto illegittima è la presunzione del prof. Nino Luciani di qualificarsi dapprima per delega del sig. Gianni Fontana come presidente nazionale ad interim, ed ora a seguito delle presunte dimissioni dello stesso Fontana come presidente nazionale o segretario e contro il quale sono stati promossi due giudizi tutt’ora pendenti quello recante il numero di RG 26813/2017 e quello RG.83006/2018 dinnanzi al Tribunale Civile di Roma.
Ne può esserlo la Democrazia Cristiana di Angelo Sandri sia già in base le richiamate sentenze 1305/09 e 25999/2010 sia per le ulteriori sentenze del Tribunale civile di Roma n. 19113/2009 la quale espressamente ne indica l’inibitoria all’uso del nome e del simbolo, confermata dalla Corte di Appello di Roma con sentenza n. 805 del 2017, passata in giudicato a seguito di sentenza n. 18746/19 della Corte di Cassazione del 2019, che ha dichiarato inammissibile il ricorso di Angelo Sandri, e gli ha inibito di utilizzare la denominazione Democrazia Cristiana ed il relativo acronimo DC, e quindi ad indire convegni e riunioni e procedere a nomine come Democrazia Cristiana. Di conseguenza il sig. Mirko Parisi non può rappresentare a Latina la Democrazia Cristiana, usarne il nome, indire adunanze e congressi con il nome della stessa., come invece comunica a mezzo stampa che il 16 luglio presso l’hotel Europa si svolgerà un raduno della Democrazia Cristiana e il giorno 17 luglio sarà celebrato il congresso provinciale.
Si precisa inoltre che per fatti analoghi già è stata presentata denuncia querela presso la procura della Repubblicadi Roma in data 3 marzo 2021 protocollo 23389.
L’associazione politica diffida quindi il sig. Mirko Parisi dall’usare il nome e il simbolo della Democrazia Cristiana, facendo presente che tale illegittimo uso prefigura anche la violazione degli articoli del Codice Penale: N° 350-388-498 con riserva di ulteriori azioni legali.
Inoltre, vengono invitate Prefettura e Questura ad inibire Sandri e Parisi dall’illegittimo uso e a procedere alle opportune indagini identificando i partecipanti alla riunione che si terrà domani 17 luglio presso l’Hotel Europa di Latina al cui esito si fa riserva di presentare ulteriore denuncia querela.