DELTAPLANISTA PRECIPITATO: LA TRAGEDIA DI RINO SIGISMONDI

Rino Sigismondi
Rino Sigismondi

Tragedia nei cieli tra Sezze e Pontinia. Un uomo di Ardea, residente a Pomezia, classe 1959, Rino Sigismundi, ha perso la vita dopo essere precipitato con il suo deltaplano a motore in località Gricilli, lungo il fiume Ufente.

Il pilota era partito da Artena, presso l’area di vola a via Cori, diretto presso il “Flying Club Sabaudia” sulla Migliara 53, quando ha segnalato problemi tecnici. Poco dopo, il mezzo ha urtato i cavi dell’alta tensione ed è precipitato tra la fitta vegetazione. Si trattava di un velivolo ultraleggero che avrebbe subito il distacco di un’ala mentre era in volo, precipitando poi nelle acque del fiume in una zona impervia e difficilmente raggiungibile. Il mezzo è iniziato a cadere da un’altezza di circa 70 metri, prendendo velocità e atterrando nel fiume Ufente, in una zona con acque basse.

L’allarme è scattato intorno a mezzogiorno. Sul posto sono intervenuti Vigili del Fuoco, Carabinieri e sanitari del 118, ma le operazioni di soccorso sono state rese difficili dall’ambiente. Il corpo del pilota è stato individuato dopo ore di ricerche: le ferite riportate nell’impatto erano troppo gravi e l’uomo è deceduto.

L’area è stata isolata per consentire i rilievi. I carabinieri stanno indagando sulle cause dell’incidente, con particolare attenzione alla presenza dei cavi elettrici e alle condizioni meteo. Per poter raggiungere il luogo dell’impatto e recuperare sia la salma del pilota che che i resti del velivolo, è stato necessario aprire un varco nella boscaglia tramite un escavatore.

“Su richiesta pervenuta al 112, i Carabinieri della Stazione di Sezze – spiega una nota dell’Arma – sono intervenuti nell’agro di quel comune, a seguito di un incidente in cui è rimasto coinvolto un deltaplano a motore, precipitato nel vuoto.

Dagli accertamenti preliminarmente condotti, è emerso che il velivolo, pilotato dal proprietario, un 69enne pensionato della provincia di Roma, a causa del probabile urto di un’ala contro i cavi dell’alta tensione, avrebbe subito danni, tanto da precipitare nel vuoto, impattando al suolo.

Sul posto, oltre ai militari dell’Arma dei Carabinieri, è intervenuto personale dei Vigili del Fuoco, tra cui i sommozzatori, e del 118 che constatava il decesso del pilota, il cui corpo è stato rinvenuto nel fiume Ufente, a breve distanza dai vari componenti del velivolo distrutto, sottoposti a sequestro.

La salma è stata posta a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ha disposto l’esame autoptico. Sono in corso indagini da parte dei Carabinieri per ricostruire la disamina dell’incidente”.

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