DELITTO NELLA ZONA ROSSA A FONDI: CHIESTI OLTRE 9 ANNI PER KHAN

Il tribunale di Cassino

Chiesta una condanna pari a 9 anni e 4 mesi per Abdul Majid Khan, il 44enne arrestato per la morte del 69enne agricoltore fondano Emilio Maggiacomo

Davanti al giudice del Tribunale di Cassino Salvatore Scalera, il pubblico ministero Alfredo Mattei ha esplicitato la sue decisione per Khan, pakistano di nascita ma a Fondi da oltre 20 anni. È accusato di omicidio volontario.

Il corpo di Maggiacomo fu trovato da uno dei figli presso un terreno di sua proprietà in via Molelle, al confine tra Itri e Fondi. In quel momento, si era al 23 marzo scorso, il Comune era stato dichiarato “zona rossa” dalla Regione Lazio.

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Il pakistano, stando alle indagini svolte dai Carabinieri, aggredì il 69enne, a causa di una lite degenerata per via del fatto che si trovasse nei terreni della vittima. Dalle prime ricostruzioni, sembrava anche che Khan avesse picchiato Maggiacomo con una bastone fracassandogli la testa.
Resosi conto che era accaduto qualcosa di grave (il padre gli aveva telefonato avvertendo della presenza di Khan), il figlio del contadino si era precipitato in via Molelle, incrociando lungo la strada anche Khan in fuga alla guida della sua auto. Giunto nella vigna la macabra scoperta.

Khan, che nel frattempo ha risarcito la famiglia di Maggiacomo, ha sempre dichiarato aver ucciso l’uomo involontariamente, dopo averlo investito per errore mentre fuggiva dal terreno di via Molelle, perché scambiato per un intruso malintenzionato dalla vittima stessa.

Versioni contrastanti. Ad ogni modo, per conoscere l’esito della richiesta del pubblico ministero, non si dovrebbe attendere molto: la prossima udienza è fissata per lunedì 7 dicembre.

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