DECRETO RISTORI: ECCO LE MISURE. A LATINA NASCE IL TAVOLO PERMANENTE PER LE CATEGORIE COLPITE

La protesta di Piazza del Popolo - 26 ottobre 2020
La protesta di Piazza del Popolo - 26 ottobre 2020

Mentre in provincia di Latina viene istituito in tavolo permanente per tutelare le categorie più colpite, il Governo vara il Decreto ristori

È stato attivato proprio oggi un tavolo permanente di confronto in Prefettura con i Sindaci della Provincia di Latina e, su richiesta del Presidente della Camera di Commercio di Frosinone-Latina, Giovanni Acampora, con i rappresentanti delle categorie commerciali. La decisione è maturata questa mattina nell’ambito della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, allargato all’Ente Camerale, coordinato dal Prefetto di Latina Maurizio Falco.

Tutto il Paese sta vivendo un momento di grandissima difficoltà – hanno dichiarato congiuntamente i Sindaci della Provincia di Latina – e alcuni settori stanno pagando più di altri le misure disposte dal Governo con l’ultimo DPCM. Il Consiglio dei Ministri ha da poco approvato il cosiddetto “decreto ristori” che prevede una serie di indennizzi per tutte le attività bloccate nell’emergenza. I Sindaci sono stati in prima linea per accelerare l’iter e faremo la nostra parte fino in fondo per assicurarci che le misure di sostegno arrivino in tempi brevissimi a chi ne farà legittimamente richiesta. Allo stesso tempo lanciamo un appello ai nostri concittadini: restiamo uniti e dimostriamo lo stesso senso di responsabilità che ci ha contraddistinto durante la prima fase della pandemia. Noi saremo al vostro fianco, al lavoro affinché nessuno rimanga indietro“.

Contestualmente al comunicato dei Sindaci, sono arrivate le misure riferibili ai tanto agognati ristori, rivendicazione che in molte piazze d’Italia, compresa Piazza del Popolo di Latina (in foto), esercenti e lavoratori hanno chiesto in questi giorni di proteste all’esecutivo.

Si passa da ristori come contributi a fondo perduto per ristoranti, alberghi, palestre, piscine, sale giochi, cinema, stadi, discoteche, bar e gelaterie fino ad arrivare all’eliminazione della rata IMU, credito di imposta per gli affitti, il rifinanziamento della cassa integrazione, bonus una tantum e reddito di emergenza.

Il testo del decreto Ristori è composto da 32 articoli e, oltre quanto anticipato, spicca la nascita di un finanziamento pari a 30 milioni di euro da dedicare all’esecuzione di tamponi antigenici rapidi presso i medici di base. Si fa largo anche il congelamento dei pignoramenti immobiliari fino al 31 dicembre 2020 e la creazione di un servizio nazionale per il tracciamento dei contatti dei positivi al tampone per coronavirus.

Il fondo perduto e i rimborsi entro il 15 novembre

I ristori a fondo perduto arriveranno “in tempi record entro il 15 novembre” aveva assicurato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri nel corso dell’incontro con le categorie colpite dal Dpcm anti-Covid. Il nuovo intervento a fondo perduto avrà un funzionamento legato al meccanismo già utilizzato con il decreto Rilancio con il mese di aprile come punto di riferimento: “Per alcuni settori il coefficiente sarà 1 per i ristoranti 1,5”, per altri settori potrà arrivare a 2: quindi ristoro doppio rispetto a quanto già ricevuto. I ristoranti avranno diritto per esempio a 2 volte la cifra ricevuta in estate, come chi si è visto chiudere l’attività. Per esempio, un ristoratore che in aprile abbia fatturato 10mila euro contro i 16mila dell’aprile 2019 riceverà 2.400 euro di ristoro (il 40% della perdita), contro i 1.200 che ha potuto ottenere a giugno.

Tetto degli indennizzi a 150mila euro senza limiti di fatturato

Il nuovo contributo a fondo perduto andrà “a tutti gli operatori dei settori economici interessati dalle misure restrittive”, senza limiti di fatturato (quindi anche a chi supera i 5 milioni) e avrà un tetto massimo di 150mila euro.

Nel testo si precisa che chi non ha chiesto il contributo a fondo perduto nell’edizione prevista con il decreto Rilancio dovrà fare apposita domanda: saranno esclusi dal ristoro “i soggetti che hanno attivato la partita Iva a partire dal 25 ottobre” o quelli che hanno già cessato l’attività prima di questa data. L’Agenzia delle entrare riaprirà l’apposito canale web per consentire di presentare le nuove istanze e calcolare il contributo, sulla base degli stessi parametri utilizzati per chi lo aveva già ricevuto in precedenza (cioè una percentuale sul calo di fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 rispetto al mese di aprile 2019).

Le quote saranno “differenziate per settore economico” individuato in base ai codici Ateco. Per chi ha già ricevuto il contributo in estate il ristoro sarà “corrisposto dall’Agenzia delle entrate mediante accreditamento diretto sul conto corrente bancario o postale sul quale è stato erogato il precedente contributo”.

A novembre 800 euro ai precari del settore sport

All’articolo 16 della bozza del decreto ristori si legge che “per il mese di novembre 2020, è erogata dalla società Sport e Salute S.p.A., nel limite massimo di 124 milioni di euro per l’anno 2020, un’indennità pari a 800 euro in favore dei lavoratori impiegati con rapporti di collaborazione presso il Coni, il Comitato Italiano Paralimpico, le federazioni sportive nazionali, le discipline sportive associate, gli enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni e dal Cip, le società e associazioni sportive dilettantistiche”.

Viene inoltre istituito il “Fondo per il sostegno delle associazioni sportive dilettantistiche e delle società sportive dilettantistiche” nel limite massimo di 50 milioni di euro per l’anno 2020: sarà destinato all’adozione di misure di sostegno e ripresa delle associazioni e società sportive dilettantistiche” penalizzate dall’ultimo Dpcm del governo.

Voucher per biglietti spettacoli fino 31 gennaio

Previsto anche un rimborso con voucher anche per gli spettacoli dal vivo previsti dal 24 ottobre e fino a gennaio 2021 e saltati per le nuove restrizioni anti-Covid. La misura vale anche per «i titoli acquistati dal 1 al 24 ottobre non fruiti» finora e “non fruibili fino al 31 gennaio 2021”.

Cassa integrazione

Proroga della Cig e del blocco dei licenziamenti fino al 31 gennaio – Nel decreto c’è la proroga della Cassa integrazione a carico dello Stato per altre 6 settimane che devono essere collocate nel periodo ricompreso tra il 16 novembre e il 31 gennaio 2021. In alternativa, ulteriori 4 settimane di esonero contributivo. Catalfo ha assicurato che si arriverà a 18 settimane totali di proroga cig con la manovra o un altro provvedimento da approvare nelle prossime settimane. Come avviene a partire da agosto, i datori di lavoro che presentano domanda per ulteriore cig ma non hanno subito una riduzione di fatturato pari almeno al 20% pagheranno un contributo addizionale pari al 9% della retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore per le ore di lavoro non prestate nel caso la riduzione sia stata inferiore al 20% e del 18% della retribuzione globale se non hanno avuto alcuna riduzione del fatturato. Sono esclusi dal contributo i datori di lavoro attivi nei settori interessati dai provvedimenti che dispongono la chiusura o la limitazione delle attività.

Fiere cancellate

L’articolo 7 del decreto prevede 400 milioni per le fiere internazionali cancellate per la pandemia. Le risorse aggiuntive vanno ad incrementare il cosiddetto “fondo 394 Simest”, dedicato ai finanziamenti agevolati.

Cultura

100 milioni al fondo per la cultura – Il fondo per la cultura incrementa la sua dotazione di 100 milioni di euro. Le risorse saranno destinate al sostegno delle librerie, dell’intera filiera dell’editoria, compresi le imprese e i lavoratori della filiera di produzione del libro, dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura non statali. Il fondo servirà anche al ristoro delle perdite derivanti dall’annullamento, dal rinvio o dal ridimensionamento di spettacoli, fiere, congressi e mostre.

Reddito d’emergenza

Sarà finanziata una ulteriore mensilità del reddito di emergenza per le famiglie già beneficiarie del contributo in base al decreto agosto e per quelle che a settembre hanno registrato un valore del reddito familiare inferiore a quello del Rem, da 400 a 800 euro. Non è stata accolta la richiesta di Forum Disuguaglianze e diversità e Asvis di ridurre i paletti per le domande, in modo da consentire l’accesso a tutti coloro che non hanno altri aiuti, ed estendere l’aiuto fino a fine anno.

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