DECRETI INGIUNTIVI LUMACA: ORDINE AVVOCATI SCRIVE A PRESIDENTE DEL TRIBUNALE DI LATINA

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Ritardi nell’emissione dei decreti ingiuntivi, l’attacco dell’ordine degli avvocati di Latina nei confronti dei magistrati

È il Commissario dell’Ordine degli Avvocati di Latina Giacomo Mignano che, prendendo a prestito una denuncia pubblica di una collega, richiama all’attenzione un problema che, secondo il rappresentante delle toghe pontine, è cronico e interessa la responsabilità di “qualche Magistrato del Tribunale” di Latina.

Mignano ha scritto alla Presidente del Tribunale Caterina Chiaravalloti poiché l’avvocato che ha reso pubblica la sua vicenda evidenzia “il grave ritardo con il quale, qualche Magistrato del Tribunale, provvede ad evadere le richieste di emissione dei Decreti Ingiuntivi di pagamento. Un anno per licenziare un provvedimento monitorio, al di là dei possibili gravosi carichi di lavoro, appare veramente poco comprensibile ed al di fuori di qualsiasi contesto storico e dato statistico. Così come è impensabile, oltre che avvilente, che l’utenza debba proporre, a più riprese, una medesima domanda per trovare un Giudice che la esamini in tempi ragionevoli“.

È evidente – continua Mignano nella sua missiva – che la domanda di giustizia non possa essere affidata alla sorte“. Ecco perché il Commissario invita la Presidente Chiaravalloti a verificare la fondatezza della doglianza e, nel caso, assumere le necessarie determinazioni atte a far cessare l’anomalia dei ritardi.

Infine, la provocazione di Mignano: “Se è vero che, ai fini dell’erogazione, ai vari Stati membri, delle provvidenze necessarie per contrastare la grave crisi economica provocata dall’emergenza epidemiologica, si terrà conto, tra l’altro, dei tempi necessari per la definizione dei contenziosi civili, speriamo vivamente che la Dott.ssa von der Leyen, non assuma come parametro per il nostro Paese, quelli di detti Magistrati, perché diversamente si dovrà dire addio al Recovery Fund“.

Per la cronaca, l’avvocato che ha sollevato la questione, evidentemente molto sentita nell’avvocatura pontina, ha dovuto, considerato il silenzio del giudice sul decreto ingiuntivo, ripagare il contributo unificato e depositare nuovamente il ricorso. Un secondo giudice, a distanza di una settimana, ha notificato l’emissione del decreto ingiuntivo esecutivo, laddove il primo magistrato non ha ancora risposto da due anni.

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