DEBITO CON LA BANCA SPECULATIVA, PONTINO VINCE LA CAUSA IN TRIBUNALE

Si chiude con la vittoria del cliente consumatore una complessa vicenda giudiziaria iniziata con un pignoramento e conclusa con lo svincolo delle somme sequestrate. Il Tribunale di Tivoli ha accolto il reclamo presentato da Alessandro, un comune cittadino originario della provincia di Latina, annullando una procedura esecutiva avviata da una nota banca speculativa per un debito risalente a più di dieci anni fa.

L’Avvocato Simone Andrea Bonomo ha sostenuto fin dall’inizio l’inesistenza di un titolo valido e la totale mancanza di legittimazione della creditrice procedente già cessionaria del credito; solo a seguito di un estenuante iter giudiziario il Tribunale gli ha dato ragione, ordinando lo svincolo delle somme, l’estinzione della procedura esecutiva e dunque la restituzione delle somme già pignorate.

Andiamo con ordine: la società aveva agito sulla base di un vecchio decreto ingiuntivo risalente al 2016, originariamente emesso in favore di un’altra Banca (cedente). Né l’effettiva notifica del titolo, né la prova che il credito fosse stato regolarmente ceduto alla società procedente sono mai state dimostrate.

A seguito della procedura di Opposizione all’Esecuzione, nonché al successivo Reclamo, l’Ufficio Giudiziario ha ritenuto insufficienti i documenti depositati dalla Banca, tra cui l’avviso di cessione pubblicato in Gazzetta Ufficiale, inidonei a provare l’effettiva titolarità del credito vantato nei confronti di Alessandro che, negli anni, era stato oggetto di numerose cessioni in blocco tra banche e società di recupero.

Una decisione che richiama l’attenzione su un fenomeno sempre più diffuso: l’automatismo con cui vengono avviate procedure esecutive da parte di Banche e società di recupero crediti che, in caso di plurime cessioni in blocco ex art 58 TUB, non riescono a dimostrare di aver effettivamente diritto a riscuotere il credito azionato.

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