DALLA CAFFETTERIA AL MULTISALA DEL MARE, L’USURA BANCARIA CHE TERRORIZZA FORMIA

Ci risiamo. Usura bancaria e anatocismo. È il secondo caso conosciuto che si registra in poche settimane e che colpisce la città di Formia: una media altissima se si considerano le dimensioni geografiche e anagrafiche del territorio. Ma destano ancora maggiore attenzione la grandezza e la tradizione delle aziende colpite. La storica Caffetteria all’incrocio tra via XXIV maggio e via Mamurra, principale luogo di ritrovo della Formia da bere negli anni ’90 e poi uno dei cinema multisala più grandi tra il Lazio e la Campania, quello “del mare” di via Olivastro Spaventola. Insomma il prestito bancario diventa una minaccia concreta, laddove dovrebbe essere al contrario lo strumento di aiuto principale alla nascita di nuove imprese.

Ma andiamo per ordine. È notizia di qualche settimana che la Caffetteria è stata costretta ad abbandonare lo storico “locale ad angolo”, frequentato da imprenditori, politici e “formiani in vista”, dall’altro lato della strada dove c’era la sede di Forza Italia. Un mutuo di circa 400mila euro per acquistare l’immobile, onorato per oltre la metà, con le ultime rate previste da 13mila e 500 euro al mese. Uno sforzo immane dell’azienda della famiglia Ammaturo che non è riuscita a onorare gli ultimi debiti, nonostante la vendita di due case, e perché la banca erogatrice del mutuo ha imposto tassi usurari, come testimoniato dalle stesse perizie del Tribunale di Cassino. Le vittime di questa triste storia hanno chiesto di essere sentite dal Pm titolare dell’inchiesta ma non c’è stato nulla da fare. A vincere l’asta per l’acquisizione dell’immobile è stata la società Arli di Caserta, capitale sociale 10mila euro (versati 2500 euro), ma chiamata ad un esborso pari a circa 300mila euro. L’azienda risulta attualmente inattiva e negli ultimi dodici mesi le due socie di Casal di Principe (due donne di 38 e 44 anni) che la compongono, hanno inviato una sola pratica.

Sono passati pochi giorni dalla pubblicazione di una notizia riguardante il cinema Multisala del Mare di via Olivastro Spaventola che allo stato attuale è destinato a diventare un ex cinema. L’enorme struttura è finita infatti nel sito internet dedicato alle aste giudiziarie perchè – abbiamo riportato – “sommersa dai debiti”. Ma quest’ultima definizione però è stata smentita dalla società proprietaria dell’attività, la Cinemaotto srl che, per tramite del proprio avvocato Massimiliano Santangelo dello studio “Santangelo e Caterino” di Formia ci ha inviato una richiesta di precisazione. Abbiamo già provveduto a pubblicare a margine dell’articolo in questione la richiesta di precisazione che i legali dell’amministratore Vincenzo Mandova ci hanno inviato per chiarire la natura del debito e le circostanze che hanno portato alla vendita all’asta. Dopo aver chiarito che all’asta non è finito il cinema ma l’immobile che lo contiene (chiaramente bisognerà eventualmente trovare un altro posto), si passa alla definizione del debito: “Non trattasi di numerosi debiti come indicato, ma di un unico debito con un istituto bancario relativo ad un mutuo avverso il quale pende parallelo giudizio di accertamento di anatocismo, interessi e usura presso il Tribunale di Cassino (FR), nonché procedura di arbitrato CONSOB in Roma per Derivati/Swap spazzatura che l’Istituto di Credito ha collegato al Mutuo che ha generato il debito di cui all’asta. Il tutto, per diversi milioni di euro di maggiorazioni, interessi, anatocismo, usura e danno arrecati alla società, come da perizie già agli atti dei procedimenti giudiziali in corso”.

La storia si ripete, dunque. Un mutuo, gli interessi sugli interessi, l’anatocismo e l’usura bancaria, il Tribunale che lo accerta ma l’attività finisce all’asta pronta per essere acquistata dall’acquirente evidentemente interessato. Dinamiche le cui analogie sono inquietanti. Si tratta infatti di un reato gravissimo, peraltro considerato un’aggravante del reato di usura (reclusione fino a 10 anni), che allo stato attuale non avrebbe alcun responsabile ne alcun procedimento giudiziario in atto per entrambe le vicende in oggetto. Vale la pena ricordare che abbiamo cercato di metterci in contatto con l’avvocato Santangelo difensore della società proprietaria del cinema per avere maggiori dettagli rispetto alle circostanze fornite, ma non siamo riusciti ad avere risposte. Sta di fatto che l’usura bancaria è un reato il cui tasso d’incidenza secondo uno studio dell’Eurispes si attesta in provincia di Latina a oltre 61 punti, risultando insieme alla Lombardia l’area che fa registrare l’impatto maggiore.

Articolo precedente

PENTITI A LATINA, QUANTI SONO? NESSUNO LO SA. E IL RISCHIO DEL CONTATTO CON CLAN LOCALI C’È

Articolo successivo

DISABILITÀ E SPIAGGE A SABAUDIA. “NON VOGLIAMO ESSERE TRASPORTATI COME SCATOLONI”

Ultime da Attualità