Passa per il porto di Gaeta l’indagine della Direzione Distrettuale Antimafia che sta indagando per un traffico illecito di rifiuti
Come riporta il sito d’informazione cronachedi.it, l’imprenditore Carlo Savoia, grazie alla rete di conoscenze del suo sodale, l’avvocato Pasquale Vitale, e alla complicità di politici e dipendenti pubblici, sarebbe riuscito a mettere le mani illegalmente, secondo la Procura/DDA di Napoli, su diversi appalti per il servizio della raccolta rifiuti. E proprio seguendo il percorso imprenditoriale e degli appalti dell’imprenditore, i militari del Comando carabinieri per la Tutela ambientale si sono imbattuti in un vasto e per ora presunto traffico illecito di rifiuti che va dall’Italia alla Bulgaria.
Un affare molto remunerativo che coinvolgerebbe anche il clan dei Casalesi, secondo le dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia. “L’inizio della sua fortuna imprenditoriale – scriveva nell’ordinanza eseguita a fine dicembre scorso il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli Maria Rosaria Aufieri riferendosi a Savoia – è stata delineata dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Luigi Cassandra, Giuseppe Valente e Nicola Schiavone che, sostanzialmente, lo hanno definito un imprenditore legato a Nicola Ferraro, Nicola Cosentino ed in ultima analisi al clan dei Casalesi”.
Successivamente, le attività della Squadra Mobile di Caserta, coordinata dalla DDA di Napoli, hanno fatto emergere che i rifiuti arriverebbero al porto di Burgas (già al centro di un’altra inchiesta) che si trova sulla costa occidentale del Mar Nero. Ma da dove arrivano questi rifiuti? Secondo le ipotesi dei detective casertani, sarebbero prodotti in Campania e imbarcati dal porto di Gaeta dove entrerebbero tramite documentazione artefatta e falsa.
Tra le società che hanno contribuito a muovere la spazzatura verso est ci sarebbe anche la Xeco Enginnering&Enviromente di Carlo Savoia.
Della conferma dell’esistenza di traffici di rifiuti verso le coste della Bulgaria c’è traccia in una segnalazione della Digos di Avellino del 15 maggio 2020. Riferiva di un sequestro di containers, effettuato presso il porto di Salerno, “avente ad oggetto 521 tonnellate di rifiuti destinati alla Bulgaria che provenivano da un impianto riconducibile a tale…omissis, un imprenditore titolare di un sito di stoccaggio in Irpinia”.
Ad ogni modo, l’inchiesta sull’ipotizzato traffico illecito di rifiuti non è ancora chiusa.
Savoia (che si trova ai domiciliari) è stato arrestato, su richiesta del sostituto procuratore della DDA di Napoli Fabrizio Vanorio, per l’inchiesta principale sugli appalti (tra cui anche al Comune di Minturno) lo scorso 21 dicembre insieme a Gennaro Cardone, 48enne di Napoli, Marcello Iovino, 69enne di Casaluce, dirigente comunale in pensione, Giuseppe D’Auria, 66enne, in servizio presso il Municipio di Caserta, Antonio Raiano 53enne, e Igino Faiella, 64enne, rispettivamente sindaco e comandante della polizia locale di Curti. Ai 6 la Procura contesta a vario titolo i reati di turbata libertà dei procedimenti di scelta del contraente, falsità in atti pubblici, in particolare di verbali nomina di commissioni giudicatrici di gare, ed attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti. Vitale è indagato a piede libero. Nella giornata di ieri 9 gennaio, il Tribunale del Riesame di Napoli ha annullato il provvedimento cautelare per Iovino e D’Auria.