DAL BIOGAS AL BIOMETANO: SÌ AL NUOVO IMPIANTO AD APRILIA. MA IL COMUNE AVEVA DETTO NO

biometano

Impianti rifiuti, la Provincia di Latina ha autorizzato una società privata nella trasformazione di una struttura a biogas in biometano

Si tratta di un impianto che si trova in Via Pantanelle ad Aprilia per cui la Provincia di Latina ha rilasciato l’autorizzazione unica per la completa riconversione di un impianto di digestione anaerobica per la produzione di energia elettrica da Biogas, in impianto di produzione di Biometano con capacità produttiva pari a 517 Smc/h. La società beneficiaria del provvedimento autorizzatorio è la milanese E.R. S.R.L. SOCIETÀ AGRICOLA.

La società meneghina è autorizzata con il “vecchio” biogas sin dal 2012 e nel 2022 ha presentato istanza per la completa riconversione dell’impianto. Tutto chiaramente in una zona agricola

Il 12 luglio 2023, in ragione della nuova richiesta autorizzatoria, è stata conclusa la conferenza dei servizi a cui sono stati invitati i vari enti – Provincia di Latina, Snam Rete Gas, Regione, Arpa, Comune di Aprilia, Asl e Vigili del Fuoco – competenti chiamati a rilasciare pareri e eventuali dinieghi al progetto.

L’Autorizzazione Unica che ha avuto il lasciapassare degli enti, tranne il Comune di Aprilia, ha durata di 15 anni e, laddove essa dovesse avere durata superiore a quella di autorizzazioni ricomprese nel procedimento, le stesse andranno rinnovate dal titolare nella scadenza prevista dalle normative di settore.

L’unico parere negativo pervenuto in sede di conferenza dei servizi è stato quello del Comune di Aprilia tramite il proprio servizio “Ambiente”. Un parere che è stato piuttosto chiaro sui rischi derivanti dalla riconversione, in quanto l’ampliamento dell’impianto “comporta un raddoppio delle biomasse in ingresso con conseguente rischio di incremento dell’impatto odorigeno tenuto conto della vicinanza delle abitazioni”.

Ad ogni modo, secondo la Provincia il problema delle biomasse in ingresso (oltre 22mila tonnellate all’anno) potrà essere superato con determinate prescrizioni: mantenere il più possibile coperte, con teli plastici impermeabili, le biomasse stoccate nelle apposite trincee, le quali potranno essere scoperte solo per il tempo strettamente necessario all’alimentazione giornaliera dell’impianto; gestire le biomasse solide in maniera tale che lo stoccaggio nelle trincee delle biomasse solide particolarmente putrescibili, e pertanto fonte di emissioni odorigene, non sia superiore alle 48 ore; provvedere ad una adeguata pulizia delle trincee di stoccaggio al fine di rimuovere eventuali residui di biomasse o ristagno di percolato presente.

Inoltre, per la tracciabilità delle stesse biomasse, la Provincia di Latina chiede al privato copia dei contratti con le aziende fornitrici e report dei quantitativi.

Basterà a evitare l’ennesima crisi “odorigena” ad Aprilia?

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