DA PPI A PAT: NEL GIOCO DELLE SIGLE UN’INTERROGAZIONE DELL’OPPOSIZIONE A SEZZE INSINUA MOLTI DUBBI

Il Punto di Primo Intervento di Sezze, uno dei 7 PPI della provincia pontina
Il Punto di Primo Intervento di Sezze, uno dei 7 PPI della provincia pontina

Il 31 dicembre del 2019 con la deliberazione 1264 l’Asl di Latina ha attivato a partire dal primo gennaio i PAT in sostituzione dei sette Punti di Primo Intervento. Un acronimo definito nell’atto aziendale come Punti di Assistenza Territoriale (PPI). In realtà questa sigla non trova menzione né nel Decreto del Commissario ad Acta della Regione n.303 del 25 luglio 2019, ovverosia il Piano di rientro-Piano di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo del Servizio Sanitario Regionale 2019-2021, decreto in cui si parla semmai di Punti di Assistenza Primaria (PAP) e da cui la delibera 1264 discende.

Non trova menzione la sigla PAT neppure nel più recente Dca 469 del 14 novembre che ha apposto modifiche al precedente 303 mettendo in rilievo la continuità dei nascenti PAP con le funzioni precedentemente svolte dai morenti PPI. Un documento che il direttore generale Giorgio Casati ha dimenticato di citare nella delibera di fine anno, ma che ha avuto una forte rilevanza in sede di Tribunale Amministrativo a Roma lo scorso 2 dicembre.

Il direttore generale ASL Giorgio Casati davanti al Palazzo della Regione durante la manifestazione dei Comitati del 5 settembre 2019

Durante l’udienza in cui si trattava di discutere i presupposti di sospensiva degli effetti del Piano di rientro per la parte relativa ai PPI, rispetto al ricorso notificato dai comuni di Cisterna e Cori nonché dal Comitato civico presieduto da Massimo Silvi, il Giudice, d’intesa con le parti, decise di non procedere essendo venuto meno l’atto contestato, il Dca 303, superato giustappunto dal Decreto “sulla continuità con le funzioni precedentemente svolte”.

Dov’è che invece trova dei precedenti la sigla PAT? Nella delibera n.1363 del 25 giugno 2018 dell’ASL di Frosinone con cui il Commissario straordinario Luigi Macchitella decise la chiusura dell’unità d’emergenza di Anagni e la sua trasformazione in Presidio Ambulatoriale Territoriale (PAT).

Presidio Ospedaliero Anagni
Presidio Ospedaliero di Anagni

Da quel giorno presso il PAT anagnino non operarono più medici ospedalieri addetti all’emergenza bensì di medici di medicina generale. Proprio la stessa struttura che fu al centro di tante polemiche a seguito della morte di Anna Maria Ascenzi il 18 luglio 2018 a causa di una puntura di calabrone.

Alla luce di quanto avvenuto negli ultimi due anni nella sanità laziale l’interrogazione fatta protocollare dal consigliere di opposizione di Sezze, Serafino Di Palma, e sottoscritta dagli altri appartenenti al gruppo di Biancoleone, più che essere macchiata da un refuso, Presidio ambulatoriale territoriale in luogo di Punto di assistenza territoriale, sembra insinuare il dono del dubbio rispetto a tante certezze divulgate a mezzo social dall’Amministrazione setina.

Post dell’amministrazione setina pubblicato ieri sera

Sappiamo già che al prossimo “question time” alla domanda su quali azioni concrete l’amministrazione Comunale di Sezze intende intraprendere per garantire in caso di emergenza un minimo di assistenza sanitaria ai … concittadini l’assessore agli affari sociali Andrea Campoli affermerà che la trasformazione da PPI in PAT è solo nominalistica, che l’operatività del servizio h24 è garantita come anche le prestazioni erogate. Il medico Campoli affermerà inoltre che sulla base delle argomentazioni elencate non vi è alcuna ragione perché il Comune notifichi ricorso alla Regione entro il 26 gennaio p.v.

Eppure se si legge con attenzione la delibera di Casati più di qualche interrogativo si pone. Ne testo viene riportato che i PAT saranno presi in carico integralmente dalle UOC (Unità operative complesse, ndr) Assistenza Medica e Specialistica afferenti al Dipartimento di Assistenza Primaria dell’ASL.

Il consigliere di Biancoleone Serafino Di Palma

Si stabilisce inoltre che l’attribuzione alle succitate UUOOCC (Unità operative complesse) è in via temporanea nelle more dell’istituzione di una struttura specifica deputata alla gestione dei PAT. Infine si dispone che nelle more della piena funzionalità da parte delle unità operative territoriali, ci sarà un periodo di affiancamento da parte delle unità ospedaliere che gestivano precedentemente i PPI.

In sintesi i nascenti Punti di Assistenza Territoriale verranno incardinati totalmente all’interno dei distretti sociosanitari e la struttura deputata a gestirli sarà direttamente riconducibile alla Direzione generale dell’Azienda. Non si comprende esattamente come l’Asl come possa occuparsi di medicina di emergenza/urgenza in sostituzione dei Dea e come possa avere alle dirette dipendenze medici ospedalieri? A meno che i nuovi PAT con l’emergenza non abbiano nulla a che fare e che presso queste strutture siano destinati ad operare in un futuro prossimo solo Medici di Medicina Generale (?).

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