Anche quest’anno la Luce della Pace di Betlemme è giunta a Cori quale simbolo di pace e solidarietà. Gli scout coresi l’hanno ricevuta alla stazione ferroviaria di Latina Scalo per portarla nella comunità lepina. Il sindaco Mauro De Lillis e le delegate Chiara D’Elia e Sabrina Pistilli hanno accolto la lampada nella sala consiliare del Comune di Cori in rappresentanza di tutta la città.
Nella chiesa della Natività a Betlemme, il luogo tradizionale della nascita di Gesù, vi è una lampada che arde perennemente, alimentata dall’olio donato da tutte le nazioni cristiane della Terra. Ogni anno, da quella fiamma ne vengono accese altre e vengono trasportate e diffuse su tutto il pianeta, accolte da rappresentanti di associazioni scout e altre organizzazioni come simbolo di pace e fratellanza fra i popoli.
Ricordiamo che Cori è, peraltro, gemellata con la città di Betlemme. Il gemellaggio si fonda sul legame storico-religioso che unisce la comunità di Giulianello alla Terra Santa, e in particolare alla Casa della Natività, e trova la sua massima espressione nel Bambinello, la statuetta del Bambin Gesù, scolpita nel XVI secolo da un devoto francescano sul legno d’ulivo del Getsemani e custodita nella chiesa di San Giovanni Battista, dove è venerata con speciale devozione.
“La comunità di Cori – ha detto il sindaco, Mauro De Lillis – ha accolto la Luce di Betlemme, portata dal Masci di Cori e accompagnata dagli Sbandieratori del Leone Rampante. In un periodo segnato da conflitti in varie parti del mondo, l’arrivo della Luce di Betlemme acquista un significato ancora più universale. Simbolo della pace e del dialogo tra le persone e tra i popoli, il suo messaggio è quello del nostro augurio a tutti per il nuovo anno appena iniziato”.