CURA DELL’INFARTO: SANTA MARIA GORETTI PRIMO PER NUMERO DI PROCEDURE

Ospedale Santa Maria Goretti di Latina (foto ordine dei medici di Latina)
Ospedale Santa Maria Goretti di Latina (foto Ordine dei medici di Latina)

Il reparto di UTIC/Emodinamica/cardiologia del Santa Maria Goretti è il primo in Italia per numero di procedure per il trattamento dell’Infarto

“Ci sono fra l’altro – spiega l’ex sindaco e consigliere comunale di Latina, Damiano Coletta, cardiologo presso il nosocomio pontino – ulteriori dati positivi che riguardano l’efficacia delle procedure che avvengono entro i primi 90 minuti dall’insorgenza dei sintomi. E questo significa che la Rete dell’Infarto è una esperienza che merita di essere ulteriormente supportata e valorizzata.

Perché se si riesce ad arrivare sul tavolo operatorio entro 90 minuti dall’inizio dei sintomi aumentano molto le possibilità di proteggere il cuore da danni importanti. Investire nel personale e nell’organizzazione è la carta vincente della sanità pubblica.

È una semplice considerazione che avevo maturato da Sindaco e che confermo ora che sono rientrato a fare il medico ospedaliero. È quello che è avvenuto nel reparto di Cardiologia guidato in modo sapiente dal prof. Versaci che ha saputo costruire una squadra competente e motivata.

Questo mi rende orgoglioso di farne parte e la cosa più importante è che i tanti giovani colleghi e colleghe continuino a considerare l’ospedale della mia città un luogo dove il lavoro è ricchezza professionale e umana. Così come per le cittadine e i cittadini di Latina sapere che una patologia così importante possa essere curata in modo competente in un luogo pubblico è motivo di soddisfazione.

Dobbiamo però metterci ancora di più al lavoro – conclude Coletta -, con competenza, per rendere attrattiva la sanità pubblica ed essere in grado di gestire al meglio anche la sanità territoriale e le criticità del pronto soccorso e delle liste di attesa. Case di comunità, telemedicina, le prese in carico dei pazienti con patologie croniche attraverso i percorsi diagnostico terapeutici. Solo con una visione unitaria e con il metodo sarà possibile ed io continuerò a lavorare per questo”.

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