CRISI PUNTI VENDITA PANORAMA: IERI TENSIONI A LATINA. I SINDACATI ANNUNCIANO ASSEMBLEA E SCIOPERO

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Stato di agitazione a Panorama. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs: “Anche l’ultimo dei gruppi italiani della grande distribuzione sta cedendo a misure incomprensibili e dannose per i lavoratori”

“Pam Panorama ha annunciato una mezza rivoluzione nel comparto degli ipermercati investendo 9 di essi (uno in Emilia Romagna, uno in Toscana e ben 7 nel Lazio di cui ben 4 nelle province di Frosinone e Latina) da un ammortizzatore sociale di cassa integrazione spericolato e preoccupante!” – a scriverlo i tre sindacati dopo la crisi dovuta alla decisione dell’azienda di applicare la Cassa Integrazione Covid per reparti.

L’azienda infatti ha attivato già dallo scorso mercoledì, nonostante il non raggiungimento di un accordo sindacale in sede di esame congiunto, una procedura di cassa integrazione in deroga per Covid 19 negli ipermercati di Ostia, Tiburtina (Roma) Granai (Roma) Cassino, Alatri, Latinafiori (Latina) e Itaca (Formia)

L’azione unilaterale dell’azienda è gravissima! – sostengono i tre sindacati nella nota congiunta – In primo luogo, essendo stata attivata uguale procedura, in ipermercati situati in Toscana ed Emilia Romagna, riteniamo che non sia corretta la procedura attivata dall’Azienda che ha da subito diviso i tavoli di trattativa e portato avanti gestioni separate”.

I sindacati annunciano opposizione soprattutto su un aspetto: “Non si può chiedere cassa integrazione Covid per mascherare esubero di personale, esiste un ammortizzatore specifico” – dichiara Gianfranco Cartisano della Uiltucs.

In aggiunta crediamo che l’Azienda non stia rispettando le normative in essere rispetto alla motivazione per cui pone l’esigenza dell’ammortizzatore sociale – chiesto per Covid e invece , come si evince anche nella stessa lettera di apertura della procedura, basato su esuberi strutturali – e, soprattutto contestiamo le modalità di applicazione che vengono adottate senza alcun rispetto dell’equa ripartizione dell’ammortizzatore tra i lavoratori. Oltre, infatti, all’esclusione di figure professionali come capi-reparto e/o personale amministrativo, l’Azienda sta applicando l’ammortizzatore per “reparto”, esponendo molti lavoratori a riduzioni orarie fino al 40%, mentre altri colleghi non effettueranno neanche un’ora di cassa integrazione. Tale modalità è in nessun modo attuabile nel settore della distribuzione perché la fungibilità tra “reparti” è costante e praticamente quasi nessun lavoratore è adibito esclusivamente ad una singola mansione nell’arco della propria giornata lavorativa

Per tali ragioni – continuano – abbiamo chiesto anche l’intervento ispettivo che verifichi la corretta applicazione delle normative e del CCNL in essere , giudicando però incomprensibile e dannoso l’atteggiamento aziendale di assoluta chiusura e di indisponibilità a qualsivoglia tentativo di procedere in maniera condivisa ed equamente ridistribuita tra tutti i lavoratori. Atteggiamento grave, socialmente deprecabile e anche anacronistico rispetto alle relazioni sindacali da sempre avute con questa Azienda, che, nonostante le pesantissime problematiche che hanno investito soprattutto i punti vendita dei territori del basso Lazio, hanno sempre trovato una sintesi su percorsi molto complessi”.

Ecco perché sono state intraprese già da mercoledì 27 gennaio alcune iniziative di lotta con lo stato di agitazione e il blocco di tutte le forme di flessibilità, straordinario, disponibilità su domeniche e festivi e sciopero ad oltranza.

Martedì 2 febbraio dalle ore 15 alle ore 16 verrà effettuata nel piazzale antistante Latina –Fiori un’assemblea in sciopero con tutti i dipendenti del punto vendita e con la presenza dei cittadini che vogliano portare la loro solidarietà e degli organi di stampa.

La stessa iniziativa verrà ripetuta nei giorni successivi anche negli ipermercati di Formia, Alatri e Cassino per dare continuità e sostegno alle lotte che i lavoratori stanno effettuando e per dare un segnale forte all’Azienda che deve sospendere questa modalità, tornando al tavolo della trattativa.

Iniziative che si annunciano partecipate. Ieri 30 gennaio, presso il punto vendita Panorama a Latina, non sono mancate tensioni, con tanto di intervento della Polizia. Tensioni scaturite dalla sostituzione del personale in sciopero che hanno visto da una parte i sindacati e dall’altra il Direttore del punto vendita ritenuto responsabile di aver integrato personale da altri territori in sostituzione degli addetti di Latina.

Insomma, una crisi non di facile risoluzione. “Faremo le nostre iniziative – concludono i sindacati – nel rispetto dei lavoratori e della storia di un’azienda tutta italiana che ha costruito sulla legalità, sulla correttezza contrattuale, sulla dignità e sulla valorizzazione dei propri dipendenti, la propria storia e che oggi con decisioni, per lo meno discutibili e affrettate di qualche nuovo manager, sta buttando tutto all’aria in poche settimane“.

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