Progetto Terracina: “Un cammello è un cavallo disegnato da un uomo politico che cerca di formare un governo”
“Aldo Moro, ormai più di 50 anni fa, coniò questo principio di zoologia costituzionale quanto mai attuale e calzante per Terracina. La cosa più semplice da dire sarebbe: Giannetti diceva di voler disegnare una città nuova, è finito per “disegnare un cammello”.
Tanto sarebbe bastato per commentare quanto sta accadendo in città e invece le forze politiche di maggioranza hanno fatto di meglio, rompendo il muro del silenzio, hanno prodotto incomprensibili comunicati stampa, copia e incolla, che appaiono del tutto decontestualizzati e distanti dalla realtà dei fatti con i quali mettono in atto un tentativo al quanto banale di “scarica barile”.
Il primo, in ordine di tempo e di importanza ad irrompere sulla scena, a consiglio comunale non ancora iniziato, è stato quello di FDI attraverso cui la principale forza di governo mette in atto un tentativo di ribaltare le responsabilità su Sindaco ed alcuni assessori a lui vicini per giustificare la propria assenza in consiglio comunale.
In alcuni passaggi si fa fatica a comprendere come il gruppo di FDI, quello numericamente più numeroso e con i maggiori esponenti esperti nell’attività amministrativa, possa affermare di non essere in grado di far pesare il proprio peso, il tutto appare francamente poco credibile, quando non ridicolo.
La realtà, ovviamente è molto diversa dalla narrazione farlocca data in pasto ai mass media e ci obbliga a sottolineare senza timore di essere smentiti, che il gruppo di FDI incide su ogni singolo processo, nomina o decisione da due anni e mezzo a questa parte e oltre.
Attraverso i due assessori in giunta, tra cui l’assessore all’Ambiente – che ha gestito l’appalto sui rifiuti più importante di sempre da ben 90.000.000€ – e l’assessore al Turismo e Cultura partecipa a tutti i procedimenti che passano al vaglio della Giunta ed è pertanto a conoscenza dei principali e più importanti atti che per altro in grandissima parte ha votato.
Relativamente all’attività consiliare, oltre ad esprimere il Presidente del Consiglio, di fatto controllano direttamente tutte le commissioni consiliari in cui in alcuni casi sono presenti con ben 3 membri su 7 totali, senza considerare la titolarità delle presidenze delle commissioni: URBANISTICA, LAVIORI PUBBLICI, BILANCIO E SERVIZI SOCIALI.
Praticamente ed in parole povere dettano l’agenda, ma parlano come se non fossero mai stati in comune o peggio non avessero alcun potere di incidere nei processi decisionali, semplicemente assurdo oltre che grottesco come tentativo.
La narrazione, che li caratterizza ormai da anni è sempre la stessa, la loro massima ambizione è fare le vittime cercando di buttare fumo negli occhi degli dei cittadini attribuendo la responsabilità di ogni atto, una volta ai dirigenti un’altra agli alleati di governo, a seconda della convenienza. I colleghi del gruppo consiliare della Lega, provano loro malgrado ad essere della partita, ma la sensazione che si ha è che la loro posizione, alla luce della mancata rimozione delle deleghe alla Norcia richiesta con tanto di missiva al sindaco appare debole e per certi versi incomprensibile.
Nel pomeriggio di giovedì 9 ottobre, Giannetti di fatto ha confermato la sua posizione con decreto sindacale con il quale ha azzerato le deleghe ma senza ritirale, con la Norcia ancora stabilmente al suo posto.
Il tentativo legittimo dei colleghi della Lega di far valere la forza dei numeri in consiglio e sul territorio, rivendicando un cambio di passo e di persone in seno alla Giunta, al momento non ha prodotto nessun effetto. L’aria che si respira nei corridoi del palazzo, in cui la realtà ha superato di gran lunga la fantasia, non è per nulla piacevole.
Con la città paralizzata, il Sindaco in vacanza, sulla sua scrivania continuano ad accumularsi fascicoli bollenti relativi alla gara dei rifiuti, Azienda Speciale, Farmacia Comunale, Bandi per le concessioni balneari, Report su scuole dell’infanzia e materne che hanno intere porzioni di edifici inagibili e per ultimo non certo per importanza, un bilancio consolidato dalla cui mancata approvazione entro i termini del 30 settembre ha determinato come principale conseguenza il blocco delle assunzioni oltre che la possibilità in via subordinata che si possano generare responsabilità erariali per la Corte dei Conti.
In questa situazione, leggere che il principale problema delle forze di maggioranza è: come ripartirsi possibili deleghe assessorili, senza sapere per far cosa, visto che dopo due anni e mezzo di mandato l’unica cosa concreta che sono riusciti a fare è stato determinare il blocco dell’attività amministrativa, provoca un sentimento di rabbia e grande delusione.
Il gioco di equilibri e di compromessi che occorre affrontare per mettere insieme una coalizione di cartello, specie tra partiti con caratteri e ambizioni personali assai diverse, è certamente cosa nota quello che è inaccettabile vedere che la città disastrata, con le attività in grande difficoltà economica, dilaniata al suo interno che appare grigia ed abbandonata a se stessa”.
Così, in una nota, i consiglieri comunali di Progetto Terracina, Alessandro Di Tommaso, Barbara Cerilli e Giuseppe Masci.