CRISI COMPARTO BUFALINO, I CONSIGLIERI A MAENZA CHIEDONO L’ASSISE

Sostegno agli allevatori bufalini per la crisi della produzione del latte di bufala, i consiglieri comunali d’opposizione a Maenza – Claudio Sperduti, Adalberto Marchetti e Antonio Saralli – chiedono un’assise

In Italia sono presenti, perlopiù tra il Lazio e la Campania, e comunque nel centro sud Italia 400.000 capi bufalini. Per il settore della bufala, nella Regione Lazio sono presenti 527 allevamenti e 89721 capi bufalini, e che questi ricadono quasi esclusivamente nelle province di Latina e Frosinone, proprio nella valle dell’Amaseno e nell’ agro pontino con un’importanza notevole per l’economia del territorio e per I’indotto che la presenza di aziende zootecniche genera.

II tema della crisi del prezzo e ritiro del latte di bufala impone una riflessione attenta sui fenomeni speculativi e di dumping economico praticato a danno dei produttori primari di latte di bufala ed 6 fondamentale l’agricoltura e la zootecnia nel nostro territorio quale opportunity di lavoro e recupero di terreni agricoli per la coltivazione di foraggi e tutela dell’ambiente; Siamo all’interno della piu importante valle e area produttiva per presenza e numero di allevamenti bufalini insieme ai comuni di Priverno, Amaseno, Pontinia, Prossedi, Roccasecca dei Volsci, Sezze, Villa Santo Stefano, Giuliano di Roma e tutti gli altri comuni ricompresi tra le province di Latina e Frosinone, nonche dell’area di produzione della mozzarella di bufala Campania e Lazio Doc e costituiamo da un punto di vista zootecnico il fiore alI’occhiello per presenza di allevamenti sani, salubri e che praticano il benessere animale per la tenuta degli allevamenti.

La mozzarella di bufala dopo è la terza denominazione di origine protetta in Italia per consumo di formaggi, I’unico a pasta filata che sa attrarre consumatori, gastronomi e appassionati di tutto il mondo;

È quindi necessario richiamare l’attenzione delle Istituzioni sulle Aziende bufaline, per incentivare gli allevatori a produrre latte nei periodi di maggiore richiesta, destagionalizzando i parti verso la primavera — estate e sempre rispettando it benessere animale.

La destagionalizzazione in questi mesi comporta una perdita di produzione di latte per alcuni mesi aII’anno, con costi per gli allevatori più virtuosi. Per questo, sarebbe utile prevedere incentivi per favorire l’immissione di latte sul mercato nei periodi di maggiore consumo di mozzarella. Preso atto che e in corso una crisi all’ Interno della filiera bufalina, con tensioni che riguardano prezzo del latte alla stalla e it rispetto dei contratti di fornitura, motivato da un presunto esubero di quantità di latte prodotto e con un rischio per la sostenibilità economica del comparto che porta i caseifici a disapplicare it rispetto dei contratti di acquisto per la quantità ritirata o sul prezzo del latte pattuito; Considerando the si stanno verificando danni economici e rischi per la sostenibilita delle aziende zootecniche bufaline del nostro territorio e in tutto l’areale di produzione.

Gli esponenti politici chiedono di convocare un Consiglio Comunale ad hoc affinché il Comune di Maenza discuta dell’argomento su esposto e sostenga di essere accanto a questo settore danneggiato ciclicamente, come tutta l’agricoltura italiana, dal mancato riconoscimento del prezzo delle materie prime agricole e attivi un’azione di sensibilizzazione nei riguardi delle istituzioni sovracomunali, della cittadinanza e di tutte le parti interessate”.

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