Crisi ABC, Ranaldi: “Siamo alla resa dei conti. Ripristiniamo la legalità: riportiamo in Consiglio le decisioni che riguardano ABC e apriamo un confronto con la città”
Il consigliere comunale (capogruppo PerLatina2032) chiede che sia discusso “il Piano Industriale, il PEF, i bilanci di previsione nell’unico organo di direzione dell’azienda speciale, senza sotterfugi”, e descrive un quadro degli ultimi due anni di amministrazione Celentano: “Maggioranza è divisa, ci dica cosa vuole fare”
“Abbiamo chiesto un consiglio straordinario su ABC, in calendario il prossimo 2 luglio alle ore 10. Quello che serve ora è ripristinare la legalità, che significa portare in Consiglio Comunale tutti gli atti che servono per completare la raccolta differenziata nel comune di Latina, con il centro storico che conta circa 15 mila utenze”, ha detto Nazzareno Ranaldi, consigliere comunale e capogruppo di PerLatina2032 al Comune di Latina, a proposito della crisi dell’azienda speciale ABC su cui è coinvolta l’amministrazione Celentano.
“Ormai siamo arrivati alla resa dei conti su ABC, al redderationem, però è necessario fare chiarezza e ricostruire cosa è successo in questi due anni di governo Celentano a cui dobbiamo aggiungere l’anno del Commissario Valente da imputare al centrodestra – sfiduciando Coletta bis, sostenuto da Forza Italia e Fare Latina – che tra le altre cose ha deliberato un aumento della Tari del 30%”, ha continuato Ranaldi, che ritorna sulle divisioni della maggioranza: “Si dica con chiarezza cosa si vuole fare e aprire un confronto in Consiglio comunale portando tutti i documenti per ora alla discussione pubblica – Piano industriale, PEF, bilanci di previsione, gestione Tari da parte degli uffici – e permettere una discussione partecipate con le associazioni, i lavoratori, i partiti politici, la città”:
A proposito degli ultimi anni e mesi: “Quando la nuova amministrazione si è insediata il 75% della popolazione era servita dal PAP sul 90% del territorio a la raccolta differenziata al 54%, partita dal 24%. La nuova amministrazione come prima mossa affida ad una società la Due Diligence per verificare lo stato dei conti dell’azienda, i contratti dei dipendenti, i contenziosi in atto. La consegna del report era di tre mesi diventati poi nove mesi, alla consegna del documento l’amministrazione non esprime commenti, salvo a distanza di un anno, ossia oggi, per muovere una critica sulle progressioni verticali dei dipendenti che sarebbero dovute passare per il Consiglio comunale, notizia smentita dai sindacati, ma soprattutto dal Contratto Nazionale e dallo Statuto di ABC, tutti atti di competenza del CdA di ABC e per le premialità da accordi azienda sindacato, come è avvenuto”.
“Nel frattempo viene nominato con decreto sindacale il Presidente di ABC dott. Palmerini e l’ANAC dichiara quell’incarico inconferibile con conseguenza di nullità di tutti gli atti firmati. Siamo in attesa di conoscere i provvedimenti del responsabile anticorruzione del comune nei confronti del Presidente e della Sindaca da comunicare all’ANAC. In questi due anni non vengono approvati i bilanci di previsione, il nuovo piano industriale e il PEF (Piano Economico Finanziario),tutti documenti fermi nei cassetti di ABC e del comune di Latina, ma mai portati in Consiglio Comunale. L’amministrazione Celentano mette in atto la strategia dell’attesa sperando che nel frattempo esca qualche magagna dalla Due Diligence e soprattutto sperando di trovare la quadra tra le diverse posizioni dei partiti di maggioranza, divisi tra privatizzare con gara europea, mantenere l’azienda speciale, passare alla SPA pubblica che comporta entro i due anni successivi l’ingresso del socio privato. La prova di tutto ciò è la delibera di giunta del gennaio 2025 dove si dà mandato agli uffici di approfondire il tipo di governance per ABC – parliamo di oltre un anno e mezzo dall’insediamento (venti mesi).”
“Tra le tante domande cui dare risposta per quale motivo il comune ha tagliato 450 mila euro dal canone di ABC, a che titolo sono state sottratte risorse da destinare agli stagionali che ancora non sono stati assunti, basta fare un giro sul lungomare per rendersi conto dell’incuria. Nel rapporto con i lavoratori riprendiamo il comunicato sindacale dell’UGL: ‘Siamo di fronte a uno stallo politico imbarazzante, sotto gli occhi di tutti! Questo si traduce in carichi di lavoro insostenibili per i dipendenti, schiacciati da una revisione del calendario del porta a porta che ha avuto un unico, disastroso effetto: l’impossibilità di completare intere zone nei tempi previsti! Un servizio che prima funzionava – e funzionava bene! – è ora al collasso totale, e vogliamo parlare del centro storico? È diventato una vera e propria discarica a cielo aperta, una vergogna che ricade ogni giorno sulle spalle di chi lavora e sui cittadini. Forse qualcuno finge di non vedere, forse qualcuno fa finta di non sapere, ma la realtà è questa e deve essere denunciata!’. Queste parole non sono propaganda ma fatti, ed è la situazione che appare ai cittadini quotidianamente”
“Dai dati forniti dagli uffici del comune sappiamo che ogni anni c’è un’evasione della Tari del 37%: ma non sappiamo quanto riguarda le utenze domestiche, quanto le non domestiche, cosa si fa per recuperare questa evasione, che tipo di lavoro viene fatto sulle banche dati. Domande alle quali prima si da una risposta, prima si contribuisce a sanare i conti della raccolta rifiuti, per arrivare alla tariffa puntuale, si paga in ragione dei rifiuti conferiti. Ho apprezzato l’intervento del capogruppo di Fratelli d’Italia Cesare Bruni per il tono distensivo e che invita a prendersi ognuno le proprie responsabilità, ma in questo momento è dentro la maggioranza che deve essere fatta chiarezza perché alle dichiarazioni di Bruni (‘Sgombriamo subito il campo da illazioni e suggestioni , la privatizzazione del servizio raccolta rifiuti non è un opzione in campo, né palese né occulta’), segue la dichiarazione del Senatore Fazzone che dice esattamente il contrario (‘Ho sempre detto non da oggi che il servizio cosi com’è non funziona, la Tari è tra le più alte d’Italia…insomma la gestione pubblica fino a questo momento ha fatto acqua….Serve una gara seria, con criteri precisi, che possa affidare a un operatore la gestione del servizio di igiene urbana. Il comune, in questo modo, può controllare e prevedere paletti precisi che vanno rispettati, altrimenti si applicano sanzioni’). Il quadro non finisce qui perché una delle componenti della maggioranza è per la Spa pubblica, quindi sapere cosa pensa la maggioranza a proposito della governance sarebbe il minimo sindacale. La situazione ora è seria ed è stata portata al limite di un possibile precipizio e la città non lo merita“.