CRISI ABC, RANALDI: “CELENTANO NON IN GRADO DI GESTIRE LA SITUAZIONE”

Nazzareno Ranaldi
Nazzareno Ranaldi

Crisi ABC al Comune di Latina, Ranaldi: “Maggioranza in stato confusionale, Celentano non è in grado di gestire: se vogliono privatizzare ABC lo dicano chiaramente”

“Dopo due anni dall’insediamento della Giunta, non è stato ancora deciso quale modello adottare per l’azienda speciale dei rifiuti, a fronte di una spesa sempre maggiore per i cittadini”, ha dichiarato il consigliere comunale di opposizione, della lista Per Latina 2032, sulla spaccatura emersa tra le forze di maggioranza che ha portato la Sindaca a rivolgersi ai segretari di partito regionali. “La norma non impone obbligo di trasformare l’azienda in società di capitali: è una scelta politica”

La maggioranza è priva di una guida politica sulla gestione dei rifiuti a Latina: sarebbe ora che uscisse allo scoperto, portando il confronto nei luoghi deputati, davanti ai cittadini e ai lavoratori di ABC”: queste le parole di Nazzareno Ranaldi, consigliere di opposizione al Comune di Latina in quota Per Latna 2032, sulla crisi emersa negli ultimi giorni in Consiglio Comunale in seno ai partiti di maggioranza, divisi sul futuro della gestione dei rifiuti e in particolare dell’Azienda dei beni comuni (ABC). “Dobbiamo constatare l’incapacità della sindaca Celentano a guidare la compagine amministrativa e la richiesta di  aiuto ai vertici regionali dei partiti che formano la maggioranza”.

“Dalle accuse che si lanciano i partiti di maggioranza attraverso comunicati stampa – continua Ranaldi – si evince uno stato confusionale: l’unica cosa che appare chiara è il percorso che sta portando alla privatizzazione dell’azienda speciale ABC. Sarebbe ora che la maggioranza lo dicesse, mettendo davanti i documenti utili –Piano Industriale e Pef- a disposizione della minoranza, dei cittadini, dei lavoratori di ABC. Perché ABC non è un problema che riguarda la Maggioranza ma è un affare dei cittadini che pagano la Tari e il decoro riguarda tutti quanti noi ed è da troppo tempo che la città è sporca e impresentabile.”

“Assistiamo ad uno scontro nella maggioranza del Comune di Latina sul modello di gestione di ABC e non solo: non se ne discute neanche nella commissione Ambiente e in Consiglio comunale, come se la società dei rifiuti fosse una vicenda della maggioranza e non dell’intera città”, ammette Ranaldi, riguardo la polemica emersa durante l’ultimo Consiglio comunale, quando Lega e Forza Italia non si sono presentati, facendo mancare il numero legale e mandando deserta la seduta. “Tutto questo arriva dopo due anni di amministrazione Celentano dove è stata fermata la raccolta differenziata, stilata una Due Diligence –che non ha prodotto nessun risultato significativo- nominato un nuovo CdA con il nuovo Presidente Lorenzo Palmerini dimissionario a seguito di un esposto all’ANAC per presunte incompatibilità sul suo incarico.”


Apprendiamo dalla stampa le diatribe della maggioranza che certificano una guerra intestina tra Lega, Noi Moderati (ex UDC) e Forza Italia. La Lega parla di ‘prepotenza’ rivolta all’Ass.re Addonizio rispetto alla richiesta di riaprire i termini dell’avviso pubblico per la selezione dei professionisti che faranno parte dell’organo di revisione di ABC. Ma non finisce qui, perché il Vicesindaco Carnevale chiede il rinvio della delibera che dà il via a uno studio tra i diversi modelli alternativi all’azienda speciale, che viene votata il 31 gennaio scorso: risulteranno assenti alla votazione sia Carnevale che Cosentino. L’ultima stoccata la Lega la  riserva alla multiservizi e dichiara che la possibilità di affidare ulteriori servizi come quello del ‘verde pubblico ad Abc significa peggiorare lo stato di salute di un’azienda che da anni non riesce a decollare’”, fa il punto Ranaldi. “A tutto ciò aggiungiamo le difficoltà dei lavoratori che con le dichiarazioni del Sindacato UGL attestano che i ‘tentennamenti di questa amministrazione hanno rallentato l’avanzamento del servizio, con conseguente sforzo quotidiano dei lavoratori di ABC per assicurare il decoro urbano’”. 

Entrando nel merito, l’analisi del consigliere prosegue: “La norma dice che ‘possono’ trasformare l’azienda speciale in società di capitali, ma non c’è l’obbligo e questo significa che è una decisione politica, non come viene sostenuto nel comunicato di Noi Moderati: ‘L’antefatto del venerdì in Giunta è già noto alle cronache: due assessori con motivazioni implausibili e pretestuose non hanno votato la delibera che dà il via al procedimento di trasformazione della Azienda come impone la legge vigente, negando dunque il programma del Sindaco’.” Ancora, “Ci aiuta la delibera di giunta n. 17/2025 dal titolo ‘Indirizzi per l’avvio del processo tecnico-amministrativo di analisi della miglior forma di gestione per lo svolgimento del servizio di igiene urbana’. Si nota che si dovrebbe approvare il Piano Industriale per completare la raccolta differenziata, ferma ormai da tre anni – coperti dal Commissario e da venti mesi di amministrazione di centrodestra. Si affida uno studio e come nel gioco dell’oca si torna alla casella di partenza. La delibera richiama il DLgs 201/2022 che così recita all’art. n. 14: ‘affidando il servizio pubblico a un singolo operatore o a un numero limitato di operatori, provvedono all’organizzazione del servizio mediante una delle seguenti modalità di gestione: a) affidamento a terzi mediante procedura a evidenza pubblica; b) affidamento a società mista; c) affidamento a società in house; d) limitatamente ai servizi diversi da quelli a rete, gestione in economia o mediante aziende speciali di cui all’articolo 114 del TUEL’. La delibera prosegue: ‘che in base a detta norma specifica risulta, pertanto, la forma giuridica dell’azienda speciale non più allineata con le sopravvenute previsioni normative per la gestione del servizio igiene urbana’. Ora se questa affermazione fosse vera la prima conseguenza è che  l’azienda speciale ABC dal dicembre 2022 avrebbe esercitato l’attività di gestione del servizio rifiuti in violazione dello stesso DLgs 201 e quindi fuori dai confini stabiliti dalla norma. Vediamo nello specifico cosa dice l’art.115 (Trasformazione delle aziende speciali in società per azioni) del TUEL 1. ‘I comuni, le province e gli altri enti locali possono, per atto unilaterale, trasformare le aziende speciali in società di capitali, di cui possono restare azionisti unici per un periodo comunque non superiore a due anni dalla trasformazione’. Da qui si comprende che se avvenisse la trasformazione in Spa pubblica con decisione politica, dopo due anni sarebbe necessario trovare soci privati”.

Così, in una nota, il consigliere comunale Nazzareno Ranaldi (Per Latina Duemilatrentadue).

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