Scuola e Covid, Pontinia: i genitori si riuniscono e scrivono al Sindaco di Pontinia Eligio Tombolillo e ai delegati Asl
La situazione dei contagi a scuola è ormai fuori controllo in tutta Italia, compresa la provincia di Latina. Oggi è previsto un incontro in Prefettura con i presidi di molti istituti pontini, mentre domani il Sindaco di Latina ha convocato un verticE con gli stessi dirigenti scolastici dopo le polemiche degli ultimi giorni.
Anche a Pontinia, si vive la quarta ondata cercando di gestire la decisione di Governo e Regione di tenere i plessi aperti a tutti i costi con conseguente disagio, nonostante le premesse a inizio gennaio fossero fosche tra pandemia e nuova variante Omicron. Ecco perché un gruppo di genitori ha preso carta e penna e ha scritto al Sindaco di Pontinia Tombolillo e ai delegati Asl della Giunta evidenziando diversi malfunzionamenti all’interno delle scuole della città, premettendo di essere a conoscenza della mole di lavoro a cui sono chiamati i dirigenti scolastici.
Secondo la lettera scritta ai genitori che Latina Tu ha potuto visionare ci sono intere classe in quarantene e di conseguenza in DAD per una settimana, anche se ufficialmente è stata applicata solo auto sorveglianza, per mancato richiamo dalla parte del ASL per effettuare il tampone T0. Alcuni alunni registrati in multiple quarantene, in quanto le linee guida utilizzate per i casi registrati all’interno dell’ambiente scolastico non sono le stesse per gli scuolabus. A questa situazione ne consegue l’obbligo da parte dei bambini di sottoporsi a molteplici tamponi, che potrebbero essere evitati.
Alcuni alunni non risultano in quarantena dai sistemi di monitoraggio ASL e di conseguenza i genitori non possono avere giustificazione/certificazione delle assenze al lavoro dal Medico di Medicina Generale o dal Pediatra di Libera Scelta. Anche se per la scuola questi alunni sono registrati in quarantena e non possono effettuare didattica in presenza.
Alunni che hanno scoperto la positività al covid solo dopo la presenza di sintomi, effettuando il tampone in farmacia o anche a casa (misure non riconosciute come validi dal asl ai fini del monitoraggio scolastico) e la non presenza di linee guida precise e sostegno da parte delle istituzioni per avere conferme necessarie nei tempi brevi richiesti dalla scuola.
I tempi di attesa per effettuare i tampone tramite ASL sono a dir poco inaccettabili. Unica soluzione esistente ad oggi è, secondo i genitori, rivolgersi all’unica struttura privata disponibile a Pontinia che richiede costi per molti poco inaccessibili. Questi alunni – per quanto sostengono i genitori – sono abbandonati anche dai propri Pediatri di libera scelta che rifiutano effettuare le visite a domicilio e seguire pazienti.
Tante famiglie si trovano solo a dover attendere di avere informazione riguardo lo stato attuale delle quarantene applicate nelle classi dei propri figli e del servizio scuolabus di cui usufruiscono. Inoltre, i referenti COVID, non ricevendo le risposte dalla ASL tramite mail come unico mezzo di comunicazione che hanno a disposizione, non hanno un quadro preciso della situazione attuale nelle scuole. Spesso sono costretti a richiedere questa informazione direttamente dalle famiglie, ma essendo i dati sanitari considerati come sensibili, i docenti e le famiglie stesse non riescono gestire la questione con le dovute garanzie legali.
Lo stress a quale sono sottoposti i figli spesso è molto difficile da gestire, continuano nella loro lettera i genitori: le famiglie non hanno nessun sostegno psicologico né per bambini né per loro stessi; assenza di qualsiasi sicurezza per il giorno successivo non solo non stimola la voglia di studiare ma crea unico desiderio di scappare e nascondersi; i bambini in quarantena preventiva pur avendo sintomi e con tampone negativo che potrebbero di conseguenza uscire di casa, effettuare allenamenti e seguire corsi extrascolastici in questa situazione si ritroveranno, come stabilito dalla legge, ogni volta con un positivo nel pulmino scolastico o con due in classe.
L’obbligo delle mascherine FFP2 per trasporto scolastico che non sono certificate per uso pediatrico porta, di conseguenza, il timore da parte di tanti genitori ad usare quella certificata per adulti. Tra l’alto il costo di quest’ultima, portato dal governo al 0.75 euro cadauno è comunque una ulteriore fonte non indifferente di spesa, visto obbligo già esistente per le mascherine chirurgiche, sempre e comunque sostenuta dalle famiglie.
I genitori propongono di realizzare sette correttivi: considerare gli scuolabus come parte della scuola; semplificare il sistema di monitoraggio, con alternative gratuite al tampone a pagamento; aprire un punto fisso per il tampone 0 e 5 anche con frequenza settimanale; uso delle FFp2 supportato da sostengo economico; più comunicazione tra referente Covid e Asl; indicazione più precise al referente Covid in tema di privacy; possibilità alla famiglie di far frequentare i loro figli lezioni online.