Coronavirus-Covid-19: 2 i nuovi casi nella provincia di Latina, si tratta di una donna 56enne rumena residente a Formia e un uomo indiano di 44 anni che lavora presso uno degli stand ortofrutticoli presso il Mof di Fondi
BOLLETTINO ASL – Due nuovi casi sono stati registrati, nelle ultime 24 ore, nel territorio provinciale di Latina. Nello specifico, la Asl di Latina ha formalmente registrato un caso a Formia e un altro a Fondi. Entrambi sono stati trasferiti a Roma. Non si registrano nuovi decessi.
Nel consueto report di Regione Lazio, invece, l’Assessore alla Sanità Alessio D’Amato informa sulla situazione complessiva della Regione. 14 sono i casi in totale, di cui 9 hanno link con voli di ritorno dal Bangladesh, dall’India, dal Montenegro e dalla Romania.
“Oggi registriamo un dato di 14 casi. Di questi 13 sono casi di importazione: 9 casi hanno un link con voli di rientro dal Bangladesh già attenzionati, un caso di rientro dall’India, uno dal Montenegro, uno da Albania e uno dalla Romania. Nel Lazio abbiamo un rischio moderato, ma non bisogna abbassare il livello di attenzione. Nel weekend riaprono, dopo il lockdown, anche gli Ambufest gli ambulatori del sabato, la domenica, festivi e prefestivi dove è possibile effettuare anche visite pediatriche (https://www.salutelazio.it/ambulatori-pediatrici-fine-settimana-e-festivi). Nella Asl Roma 1 si registra un nuovo caso nelle ultime 24h ed è una persona di nazionalità del Bangladesh riferita all’esito dei tamponi sulla Comunità del Bangladesh richiamati al drive-in con link con voli internazionali da Dacca già attenzionati. Nella Asl Roma 2 dei sette nuovi casi nelle ultime 24h cinque sono persone di nazionalità del Bangladesh e riferite all’esito dei tamponi sulla Comunità del Bangladesh richiamati al drive-in con link con voli internazionali da Dacca già attenzionati. Un caso riguarda un uomo italiano di rientro dall’Albania per il quale sono state attivate le procedure del contact tracing internazionale. Un caso riguarda una persona con link familiare ad un caso di rientro dal Montenegro. Nella Asl Roma 3 tre nuovi casi nelle ultime 24h e si tratta di persone di nazionalità del Bangladesh riferita all’esito dei tamponi sulla Comunità del Bangladesh richiamati al drive-in con link con voli internazionali da Dacca già attenzionati.
Infine per quanto riguarda le province si registrano tre nuovi casi e di questi due nella Asl di Latina si tratta di una donna di 57 anni di nazionalità rumena e di rientro dal Paese di origine per la quale sono state avviate le procedure di contact tracing internazionale e un caso di un uomo di nazionalità Indiana per il quale è stata avviata l’indagine epidemiologica. Il terzo caso riguarda la Asl di Frosinone si tratta di un uomo di 53 anni individuato su segnalazione del medico di medicina generale. Rieti si conferma per il decimo giorno consecutivo COVID Free, mentre Viterbo rimane con un solo caso in isolamento in attesa del dell’esito negativo del test molecolare. Si registra un decesso e salgono i guariti che sono stati 11 nelle ultime 24h” – ha così commentato D’Amato.
Intanto, sempre D’Amato, con una nota diffusa in mattinata, ha comunicato riguardo alla sentenza del Consiglio di Stato relativa alla Rete Coronet.
“Il Consiglio di Stato, nella camera di consiglio del giorno 16 luglio si è espresso dando piena ragione alla Regione Lazio sulla necessità di avere un sistema diagnostico a carattere prettamente pubblico in quanto ritenuto maggiormente idoneo a garantire il più tempestivo coordinamento del servizio d’analisi e dei relativi flussi informativi. Inoltre l’esperienza sin qui maturata fornisce elementi di conferma circa l’efficienza del sistema messo in atto nel Lazio, confermato anche dal report odierno del Ministero della Salute in cui si evince che i tempi tra la data di inizio sintomi e la data di diagnosi è in media di 48h, e la sua idoneità al conseguimento degli obiettivi generali riguardante sia il numero dei test effettuati che i tempi necessari alla loro esecuzione. Pertanto il Consiglio di Stato da piena ragione alle scelte sin qui adottate dall’unità di crisi nell’interesse primario del diritto alla salute, art. 32 della Costituzione, quale istanza prevalente su quelle evocate dai laboratori privati. Voglio rivolgere un sincero apprezzamento per il lavoro svolto da tutti i laboratori della rete Coronet del sistema sanitario regionale a partire dal laboratorio di riferimento dell’Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani. Questa Rete è un vero e proprio baluardo per la tutela della salute e dell’interesse pubblico”.