Accusato di maltrattamenti ai danni della figlia, costretta a sposarsi in India: nel processo ascoltata la vittima e il fidanzato
Uno spaccato che sembra arrivare da un altro secolo e che, invece, è molto usuale in sistemi chiusi quali alcune comunità che ancora considerano la donna come un fatto di loro proprietà. È questo ciò che viene fuori dal processo che vede sul banco degli imputati un uomo di 49 anni, S. D. (le sue iniziali), difeso dall’avvocato Gabriele Pagliaroli, accusato di maltrattamenti in famiglia nei confronti della figlia di 25 anni e del reato di costrizione o induzione al matrimonio. Un reato che non viene contestato spesso e che viene punito dal codice penale italiano con una pena da 1 a 5 anni.
Secondo l’accusa, rappresentata in aula dal pubblico ministero Valerio De Luca, il 49enne avrebbe costretto la figlia, che oggi ha 25 anni, ma che due anni fa, nel 2023, ne aveva 23, a sposarsi con un connazionale in India. La famiglia arrivata a Fondi nel 2019 si sarebbe recata nel paese d’origine per far convolare a nozze la figlia maggiore.
Un contesto difficile tanto che all’uomo sono contestati anche episodi di maltrattamenti perpetrati davanti al figlio minore contro la sorella più grande.
Oggi, 23 aprile, in aula sono stati escussi come testimoni proprio la ragazza indiana e il suo fidanzato, originario del Pakistan. I due vivono insieme e lei, pur non avendo divorziato dal marito che è rimasto in India, non vuole avere niente a che fare con una situazione che le sarebbe stata imposta. La donna ha spiegato di non voler tornare in India per divorziare in quanto ha paura, avendo contro di lei tutta la famiglia del padre.
La difesa dell’uomo ha fatto presente che la donna, in realtà, ha chiesto il ricongiungimento familiare con il marito, tanto più che, sempre secondo la medesima difesa, la giovane si conosceva con il marito anche prima dell’arrivo in Italia. Una conoscenza che però non era mai stata una relazione. Rispetto al ricongiungimento, invede, la giovane ha sostenuto che in realtà è stato il padre a presentare l’istanza.
L’imputato, peraltro, è accusato anche di un episodio di violenza nei confronti dell’attuale fidanzato della figlia avvenuto nel parcheggio di un supermercato a Fondi. L’uomo è tuttora destinatario del provvedimento di divieto di avvicinamento alla figlia. La difesa ha chiesto che la misura fosse revocata, ma il Tribunale ha respinto l’istanza e confermato il divieto. Il processo riprenderà il prossimo 25 giugno.