CORTE DEI CONTI RINVIA A GIUDIZIO AMICI E TINTARI: SOTTO LA LENTE CONTRATTI E INCARICHI ALL’AZIENDA SPECIALE

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Carla Amici e Roberta Tintari
Carla Amici e Roberta Tintari

Citazione a giudizio da parte della Corte dei Conti per il Direttore Generale dell’Azienda Speciale di Terracina Carla Amici, la Sindaca Roberta Tintari e organi del Cda. Contestati il contratto applicato al Direttore Generale e il doppio ruolo come Dirigente dell’Azienda Speciale e al contempo l’attività professionale di consulenza fornita all’Azienda stessa

L’indagine della Procura regionale della Corte dei Conti che ipotizza un danno erariale nasce dall’esposto presentato dall’associazione Antonino Caponnetto a marzo 2021. Per la Procura contabile ci sarebbero violazioni dello Statuto dell’Azienda Speciale stessa e nell’applicazione di un contratto collettivo di lavoro diverso al Direttore Generale Amici (ai vertici dell’azienda dal 12 anni) da parte del Consiglio di Amministrazione dell’Azienda Speciale, compresa al responsabilità dell’attuale Sindaco di Terracina Roberta Tintari, già Assessore ai Servizi Sociali con la Giunta Procaccini.

Alla dott.ssa Carla Amici si sarebbe dovuto applicare, almeno dal 16 dicembre 2015, il CCNL è (Contratto Collettivo Nazionale) per i Dirigenti dei Servizi pubblici in conformità con quanto contenuto nell’articolo 23 comma 8 dello Statuto dell’Azienda Speciale, ossia con una retribuzione meno vantaggiosa rispetto a quella attribuita applicando il CCNL Dirigenti degli enti locali. E alla data del 15 giugno 2015 Carla Amici non era più dirigente a contratto del Comune di Terracina, dunque non esisteva nessuna ragione giuridica per continuare ad applicare il più favorevole CCNL Dirigenti enti locali. La somma di quasi 42mila euro, per l’esattezza, 41.863,74 euro, sarebbe il primo danno erariale contestato, ossia una cifra pari allo scarto fra la retribuzione percepita dal novembre 2016 e quella che si sarebbe dovuta corrispondere, nel medesimo periodo, applicando il CCNL previsto dalla Statuto Aziendale.

Fu proprio l’associazione “Antonino Caponnetto” a mettere in fila i passaggi amministrativi poi finiti sotto la lente della Corte dei Conti: con Deliberazione del Consiglio di Amministrazione dell’Azienda Speciale di Terracina, n. 6/2020 del 03.11.2020, è stato rinnovato, per ulteriori 5 anni, il contratto dirigenziale nei confronti della dott.ssa Carla Amici “alle stesse condizioni contrattuali e di inquadramento retributivo applicate”; si tratta, secondo quanto esposto dall’Associazione Caponnetto, di un contratto illegittimo che prevede una retribuzione spropositata e al di fuori dei canoni legali; tale illegittimità – si legge nella denuncia presentata dall’associazione antimafia – è stata dettagliatamente evidenziata dall’avv. Fornari nel corso della trasmissione televisiva Meo Patacca, andata in onda su LAZIO TV in data 20 gennaio 2021.

Secondo le ipotesi della Caponnetto, l’illegalità del contratto era emersa, peraltro, anche in sede di ispezione presso il Comune di Terracina effettuata nel 2011 da parte del dott. Domenico Tripaldi.
Nella relazione predisposta dal funzionario, infatti, si evidenziava che la Dottoressa Amici non avrebbe potuto svolgere la libera professione in concomitanza con l’incarico dirigenziale ricevuto per evidente violazione di legge.

Tale assetto – Direttore aziendale (oltre 93.000 annui) più Incarico consulenza fiscale-tributario (32.617,97 annui) + libero esercizio attività professionale – secondo il Pubblico Ministero della Corte dei Conti del Lazio Andrea Baldanza sarebbe continuato pacificamente, dal 15 dicembre 2015, fino alla scadenza contrattuale, senza che né gli organi interni (Revisore dei conti ovvero Responsabile della prevenzione della Corruzione e della Trasparenza RPCT) né gli organi esterni (assessore comunale ed assessorato vigilante) eccepissero alcunché.

Inoltre, per quanto riportato nell’esposto della Caponetto, la Dottoressa Amici, mediante un contratto aggiuntivo, avrebbe addirittura ottenuto la possibilità di svolgere, a fronte della corresponsione di ulteriori compensi, servendosi del suo studio di commercialista a Latina, anche la tenuta e gestione contabile dell’Azienda Speciale di Terracina, nonché la consulenza del lavoro e tributaria per la stessa azienda amministrata. La Caponnetto evidenziava il possibile falso nelle dichiarazioni di incompatibilità.

Chiamati dalla Corte dei Conti alla responsabilità di aver attribuito una retribuzione superiore in contrasto con lo Statuto aziendale non c’è solo l’attuale Direttore Generale Carla Amici, ma diverse personalità che hanno composto il consiglio di amministrazione dell’Azienda Speciale. Si tratta di Francesco Schininà, Presidente del Consiglio di Amministrazione dal gennaio 2015 al luglio 2016; il vice presidente del cda e poi Presidente fino a novembre 2020, Giacomo Percoco; e ancora i componenti dell’allora consiglio di amministrazione nell’anno 2015 e negli anni successivi: l’attuale Assessore all’Ambiente della giunta Tintari, Emanuela Zappone; Tiziana Pasquariello; Cristina Zaccaria; Elettra Percoco.

Non mancano, secondo la Corte dei Conti, le responsabilità dei revisori dei conti: Maria Chiara Tosti e Luigi Marangoni. E responsabile viene ritenuta anche l’attuale Sindaco di Terracina Roberta Tintari poiché è stata Assessore ai Servizi sociali del Comune di Terracina dal 27 maggio 2013 al 6 maggio 2015 nonché Vicesindaco ed Assessore con le stesse deleghe dal 4 luglio 2016 al 14 gennaio 2020. “Malgrado i molteplici richiami allo Statuto aziendale – scrive la Corte dei Conti – la dott.ssa Roberta Tintari nulla ha fatto per impedire la persistente violazione di quanto statuito“.

Avendo esercitato attività di consulenza del lavoro e fiscale per la stessa Azienda di cui è Direttore (per un compenso di poco più di 32mila euro), per la Corte dei Conti, Carla Amici “ha costruito un vero e proprio mostrum contrattuale”. Da un lato “ammette che l’amministrazione possa scegliere quale CCNL applicare. Dopodiché in una sorte di shopping contrattuale/normativo rimuove gli odiosi derivanti dalle disposizioni normative e vive come un libero professionista. Esercita così le funzioni libero professionali e fornisce attività consulenziale all’ente di cui è Direttore“.

Per la Corte dei Conti, l’interlocuzione tra l’amministrazione comunale e la Ragioneria Generale di Stato (le cui note nel 2015 sono rimaste inevase da parte degli organi deputati al controllo tra cui, per l’appunto, il Comune) comprova l’esistenza di una condotta dolosa da parte del Direttore Generale Amici: la professionista ed esponente politica del Partito Democratico avrebbe infatti continuato ad esercitare sia l’attività libero professionale che a fornire servizi e prestazioni consulenziali a sé medesima in quanto Direttore dell’Azienda Speciale. E chi doveva controllare, come gli organi dell’amministrazione comunale e quelli dell’Azienda Speciale stessa (revisori dei conti), non l’avrebbe fatto.

Il secondo danno erariale si sostanzia, secondo la Procura della magistratura contabile del Lazio, nei compensi professionali di Amici nel quinquennio 2016-2021 per oltre 163mila euro.

Sia Amici che gli altri indagati dalla Corte dei Conti tra cui la sindaca Tintari sono stati chiamati a fornire deduzioni (ossia spiegazioni) perché ritenuti responsabili dei danni recati all’Azienda Speciale di Terracina per l’applicazione al Direttore Generale Amici del Contratto collettivo nazionale Dirigenti Enti locali invece del Contratto collettivo nazionale previsto dallo statuto aziendale. Gli indagati, comunque, nell’ipotesi in cui fosse legittimo l’applicazione del Contratto Dirigenti Enti locali, sono stati chiamati a spiegare il perché c’è stato per Amici l’incarico aggiuntivo di consulenza per l’Azienda stessa per un danno pari a oltre 163mila euro (cinque annualità): il costo aziendale totale è stato pari a 195.931 euro considerate ritenute d’acconto e Cassa commercialisti.

In particolare, la Dirigente Amici ha spiegato che il contratto richiamato dallo Statuto è “generico e atecnico” e che le contestazioni inerenti all’attività di consulenza non sono valide in quanto le aziende speciali non sono riconducibili alle pubbliche amministrazioni. Inoltre, nonostante lo Statuto dell’Azienda definisca incompatibile il ruolo di direttore generale con altro impieghi, gli stessi incarichi autorizzati dal Cda avrebbero garantito risparmio per l’ente.

Il Sindaco Tintari che, come Amici, è stata anche ascoltata in audizione dalla Procura contabile, ha spiegato che l’amministrazione comunale non avrebbe alcun potere all’interno del procedimento di nomina del Direttore dell’Azienda Speciale e l’incarico aggiuntivo conferito alla Amici (le consulenze) avrebbero carattere meramente contabile. Una versione che cozza col fatto che la nomina del Direttore dell’Azienda Speciale, secondo l’art. 23 dello Statuto, “dovrà essere effettuata dalla Giunta Comunale su proposta del Consiglio di Amministrazione”.

Secondo la Procura contabile che non ha ritenuto valide per l’archiviazione le deduzioni degli indagati, la condotta di Amici deve ritenersi dolosa: all’ex sindaco di Roccagorga viene contestato a titolo di dolo l’importo di 41.863 euro (contratto da dirigente diverso da quello previsto dallo Statuto) oppure la somma di 163.089 eiro (incarico di consulenza e professionale nell’azienda in cui è lei stessa Direttore generale). Al Sindaco Tintari, in via sussidiaria, viene contestata una responsabilità pari al 30% del danno recato. 15% di responsabilità per i rispettivi Presidente del Consiglio di Amministrazione che si sono susseguiti dal 2015 al 2020: Schininà e Giacomo Percoco. Responsabili al 20% i revisori contabili e per la stessa percentuale i consiglieri di amministrazione summenzionati.

Tutti rinviati a giudizio, udienza fissata per il 22 settembre 2022.

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