CORONAVIRUS, LAZIO. L’ORDINANZA PER VOLONTARI: SÌ A SERVIZI PER FASCE DEBOLI
Pubblicata l’ordinanza della Regione Lazio “Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. Indicazioni sulle attività e mobilità dei volontari” firmata dal vice presidente Daniele Leodori riguardante le modalità di spostamento dei volontari impegnati a fronteggiare l’emergenza sanitaria e ad assicurare servizi necessari alle fasce più deboli della popolazione.
“Vogliamo innanzitutto ringraziare tutti i volontari, le associazioni laiche e cattoliche che operano a Roma e in tutti i Comuni del Lazio per la generosità messa in campo ancor di più in questa emergenza. Uno straordinario esercito – commenta il vice presidente della Regione Lazio, Daniele Leodori – che mette tanto cuore e energie al servizio degli altri, che salva vite ed è spesso fondamentale per tante persone sole o fragili. A loro va garantito di poter operare in sicurezza e di potersi muovere per attività legate alle attività di solidarietà di cui abbiamo un gran bisogno“.
Il provvedimento prevede che sia garantita la mobilità degli operatori del terzo settore al fine di legittimare i loro spostamenti per le attività ritenute necessarie, ai sensi dei recenti Decreti della Presidenza del Consiglio, così come ad operare in modalità sicure e protette rispetto ai rischi di contagio attivo e passivo.
L’ordinanza, inoltre, assicura le seguenti attività strumentali e funzionali al diritto alla salute e ai bisogni primari delle persone: consegna di farmaci e alimenti a domicilio a persone non autosufficienti o parzialmente autosufficienti; altre forme di assistenza domiciliare leggera di prossimità (come piccole manutenzioni, cura relazionale, igiene domestica e personale, assistenza nel disbrigo delle pratiche); assistenza alla persona e relazione di aiuto in strutture residenziali socioassistenziali e socioeducative, o assimilabili (ad esempio, strutture di ospitalità per minori e famiglie migranti della salute, case rifugio per donne vittime di violenza.); assistenza alla persona e relazione di aiuto in strutture di accoglienza comunque denominate, legate alla emergenza COVID 19; servizi sociali di telesoccorso e teleassistenza; ritiro e consegna dei dispositivi di sicurezza per l’attività di volontariato; unità mobili/di strada rivolte a senza fissa dimora, o persone in stato di particolare fragilità (vittime di tratta, dipendenza).
“Mai come in questa fase di emergenza sanitaria – commenta l’assessore regionale alle Politiche sociali, Welfare ed Enti locali, Alessandra Troncarelli – è fondamentale assicurare che i volontari possano operare in sicurezza per continuare a offrire servizi essenziali per chi è solo e non ha possibilità di muoversi dal proprio domicilio. Con questa ordinanza, la Regione Lazio chiarisce che gli operatori del terzo settore possono spostarsi sia all’interno del proprio Comune sia in comuni limitrofi per assicurare la continuità delle attività degli enti del terzo settore impegnati nell’aiuto alimentare e farmaceutico in favore degli indigenti, degli anziani, dei disabili, dei senza fissa dimora, delle persone con fragilità sociali ed economiche“.