CORI: “DOPO I LAVORI SI ALLAGA PIAZZA DELLA CROCE. CHI SONO I RESPONSABILI?”

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La regimentazione delle acque è costata più di 800 mila euro. Alle prime piogge salta tutto. Silvi: “Bisogna individuare le responsabilità”

Tanto tuonò che piovve. Il proverbio non potrebbe essere più azzeccato perché le prime piogge del 6 e 14 maggio hanno messo alla prova i lavori di mitigazione del rischio idrogeologico e di regimentazione delle acque piovane appena realizzati in piazza della Croce, proprio all’ingresso del paese.

“Per ben due volte sono saltati i tombini – commenta Evaristo Silvi, capogruppo de L’Altra Città – , con sbuffi d’acqua che si innalzavano in cielo. La zona del parcheggio antistante il supermercato CONAD si è allagata perché priva di pendenze adeguate e di scoline. Il sindaco De Lillis e l’assessore ai lavori pubblici ora tirano in ballo Acqualatina, ma quell’infrastruttura interrata – compresi i tombini che sono saltati – è stata realizzata dal comune di Cori con un finanziamento PNRR di circa 830mila euro.

Il rifacimento dell’infrastruttura interrata, che da anni presenta problemi per la mancanza di tenuta, era sicuramente necessario, ma vedere che, a lavori appena conclusi, salti tutto è veramente scandaloso! E le domande sono tante.

Da quello che si può leggere negli atti amministrativi pubblici, il finanziamento è stato ottenuto nel lontano 2020, i lavori veri e propri sono stati appaltati per oltre 500mila euro al Consorzio Concordia, con sede ad Avellino, nel lontano 2021. Poi più nulla per quattro anni. Infatti solo nel 2024 riparte l’attività amministrativa relativa al progetto e la Giunta comunale approva una variante definita “migliorativa” per gli stessi lavori ma a prezzo inferiore. E già questo risulta alquanto anomalo, stante il consistente incremento dei prezzi che si è registrato in questi anni.

Poi però, a soli due mesi dall’approvazione della così detta “variante migliorativa in diminuzione” viene fuori che c’è un incremento si spesa per circa 110mila euro, che non si sa da dove dovrebbero arrivare.

Certo è che la variante del 2024 non è stata approvata dal progettista tant’è che si è dimesso perché, secondo le sue valutazioni, le dimensioni delle tubazioni previste in

variante erano inadeguate ed inoltre mancavano le opere necessarie al raccordo tra la vasca di laminazione e la condotta.

Ma la Giunta ha approvato ugualmente la variante ed il professionista si è dimesso ed è stato sostituito da un altro ingegnere, lo stesso che sostituì in fase di collaudo il direttore dei lavori del Fosso della Catena-Via delle Rimesse, interessato dalla frana a meno di un mese dall’inaugurazione sulla “passeggiata che non si poteva fare”.

Non solo, questi lavori di piazza della Croce sono stati subappaltati più di una volta: prima alla ditta Squalo7 – la stessa che ha realizzato i lavori di via del Soccorso – , poi alla ditta Phoenix che ha comprato la Squalo7. Finalmente i lavori iniziano a ottobre 2024 con la previsione di finire al 3 dicembre 2024. Eppure nel cronoprogramma del 2021 i tempi di realizzazione previsti erano di 6 mesi effettivi. Era ragionevole pensare che sarebbe bastato un mese per realizzare quell’opera?

Inoltre, il Ministero degli Affari Interni, con comunicazione del giugno 2024, aveva confermato il termine perentorio del 18 dicembre 2024 per la rendicontazione pena la perdita del finanziamento.
Ora siamo a maggio 2025, i lavori non sono finiti, andrebbero completati e poi collaudati e, per finire, rendicontati. C’è da chiedersi se è tutto in regola o se c’è il rischio che l’Amministrazione De Lillis perda il finanziamento di 830mila euro.

Inoltra bisogna capire fino in fondo di chi sono le responsabilità di questo ennesimo intervento che, invece di risolvere le criticità idrauliche di piazza della Croce, ha peggiorato la situazione.

Di fronte a questo ennesimo fallimento, l’Assessore ai Lavori Pubblici Ennio Afilani, invece di tirare in ballo Acqualatina, farebbe bene a fare un passo indietro. Intanto abbiamo chiesto ampie spiegazioni, con un’interrogazione alla quale ci aspettiamo risposta nel prossimo consiglio comunale”.

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