CORI, COMUNITÀ ENERGRTICA COMUNALE. I DUBBI DELL’OPPOSIZIONE: “UN AFFARE PRIVATO?”

Comune di Cori, comunità energetica comunale: “Un affare privato?”. L’opposizione presenta un’interrogazione

La Giunta ha approvato il Protocollo di Intesa tra il Comune di Cori e la società E.P.L.E.S. srl per attingere alle risorse messe a disposizione dalla Regione Lazio per la realizzazione di studi di fattibilità tecnico-economica per le Comunità Energetiche Rinnovabili (C.E.R.).

“Ciò che sconcerta – afferma il consigliere Evaristo Silvi – è che la delibera parla di “approvazione della manifestazione di interesse (di EPLES srl) ad aderire ad una C.E.R.”. Ma non ci risulta che, per un’iniziativa così importante, il sindaco De Lillis abbia provveduto ad un avviso pubblico. Quindi? È arrivata l’autocandidatura spontanea della società privata E.P.L.E.S. e l’hanno accettata?”.

La deliberazione della giunta – si legge in una nota di Silvi – è infatti arrivata nel silenzio totale dell’Amministrazione e allo scadere del termine per presentare la domanda di finanziamento alla Regione Lazio, prevista per le ore 18 del 21 febbraio scorso. Vi si approva un protocollo con la società che storicamente gestisce la cava di Cori, specializzata in calcestruzzo e affini, e gli si riconosce il ruolo di soggetto promotore degli interventi al fianco dell’ente.

La minoranza, a fronte di una iniziativa così importante sul terreno del risparmio energetico e dell’uso di fonti rinnovabili, ha quindi inviato un’interrogazione per capire con quali motivazioni, suffragate da Atti amministrativi, l’ente ha sottoscritto il protocollo di intesa con la società EPLES.

“Anche perché – sottolinea Silvi – la costituzione della Comunità Energetica determinerà la nascita di un soggetto giuridico autonomo che dovrà provvedere alla realizzazione ed alla gestione degli impianti a favore dei soci che beneficeranno dell’energia rinnovabile”.

Infatti la normativa prevede che le Comunità Energetiche Rinnovabili devono essere proprietarie, o avere la piena disponibilità, degli impianti di produzione appartenenti alla “società” sulla base di un titolo giuridico. Se ne deduce che i promotori, EPLES e Comune di Cori, ne saranno i proprietari e ne cureranno la gestione.

Al fine della stima del fabbisogno energetico da soddisfare con il nuovo impianto di energia elettrica da fonti rinnovabili, nel protocollo vengono dichiarati consumi elettrici presuntivi per tutti i locali di proprietà dell’ente comunale (palazzo comunale, scuole, impianti sportivi, centri anziani, museo e biblioteca) per oltre 540 mila kwh. E, come ricorda la delibera, possono accedere all’incentivo regionale gli impianti che hanno singolarmente una potenza non superiore a 1 MW.

“Stiamo parlando di un passo importante per la collettività, soprattutto in questa fase storica dove l’energia rappresenta un fattore competitivo a livello globale – conclude Silvi -. Per questo vogliamo che si apra un dibattito pubblico e si faccia chiarezza su queste scelte”.

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