Silvi (L’Altra Città): “Vorremmo conoscere il progetto da tre milioni di Euro del partenariato pubblico-privato”
“Aspettiamo da tempo una soluzione per gli impianti sportivi di Stozza, che versano nel più assoluto degrado ormai da decenni – sostiene il capo gruppo de L’Altra Città, Evaristo Silvi -. Più volte abbiamo chiesto al sindaco De Lillis di informare il Consiglio Comunale sulle notizie che erano circolate circa l’interesse di qualche associazione sportiva a farsi carico dei lavori di ristrutturazione. Più di un anno fa aveva promesso di convocare una commissione urbanistica, ma anche se ripetutamente sollecitato, non ha mai risposto.
L’ultima sollecitazione l’abbiamo fatta nel consiglio comunale di Natale durante il quale l’assessore ai lavori pubblici, Ennio Afilani, fece con grande e misterioso orgoglio il nome del Cisterna Volley, senza meglio specificare. Finalmente qualche giorno fa è stata pubblicata la delibera di giunta che approva l’interesse al progetto di partenariato pubblico-privato (PPP) presentato da Luigi Iazzetta per un investimento di 3 milioni di euro.
Ecco spiegato il riferimento al Cisterna Volley di cui Iazzetta è Presidente. Ma, come dice la legge e come è ripetuto nella stessa deliberazione della Giunta Comunale, la proposta dovrebbe essere resa pubblica anche agli altri operatori che potrebbero essere interessati a presentare ulteriori proposte.
In realtà la mancata pubblicazione degli atti non rappresenta l’unica anomalia di questo iter. La prima questione che ci poniamo riguarda il proponente. Infatti la proposta sembrerebbe essere stata presentata non da un operatore economico, ma da un soggetto a titolo personale. Infatti non si fa mai riferimento alla società sportiva del Cisterna Volley, né tanto meno ad altre Società.
Quindi ci chiediamo, il signor Iazzetta – identificato con la sola data di nascita, tra l’altro sicuramente sbagliata, perché sarebbe nato nel 2025 – per conto di chi presenta la proposta? Tra l’altro, Luigi Iazzetta è presidente anche della società sportiva Conit Cisterna squadra di calcio a 5, nonché amministratore delegato della Conit srl, società di outsourcing e servizi alle imprese.
Altro interrogativo che ci poniamo riguarda l’atto di indirizzo circa la “sussistenza di un interesse preliminare” al PPP che sarebbe stato dato direttamente dal Sindaco alla fine di novembre 2024.
Se, come dicono le norme, “il ricorso al partenariato pubblico-privato è preceduto da una valutazione preliminare di convenienza e fattibilità” ci chiediamo se il Sindaco ha fatto fare queste valutazioni da esperti (sempre come indicato dalla norma).
Inoltre, dal contenuto della deliberazione, non si capisce se si tratta di un PPP per la sola ristrutturazione degli impianti o se sia prevista anche la gestione degli impianti sportivi che comprendono il campo di calcio, la palestra, la piscina e i campi da tennis.
Sono tutte questioni che dovrebbero essere presenti negli atti che abbiamo richiesto di pubblicare, infatti la proposta deve contenere un progetto di fattibilità, una bozza di convenzione, il piano economico-finanziario asseverato e la specificazione delle caratteristiche del servizio e della eventuale gestione.
Sembrerebbe, tra l’altro, che lo stesso RUP individuato in delibera, non abbia ben compreso che avrebbe dovuto seguire un preciso iter amministrativo con altrettanti obblighi di pubblicazione.
La questione è sicuramente di grande rilevanza: ripristinare gli impianti sportivi di Stozza porterebbe grandi vantaggi per i cittadini di Cori ed anche per il circondario.
Ma finora tutte le amministrazioni che hanno tentato di trovare delle soluzioni per la ristrutturazione di un complesso sportivo che è stato all’avanguardia, in realtà hanno creato solo problemi.
Ricordiamo che il project financing per circa 7 milioni di euro (ora si parlerebbe di soli 3 milioni) proposto dalla SVECO e approvato dalla giunta Comunale nel 2019 è stato abbandonato, senza chiare motivazioni.
Ricordiamo inoltre che un’operazione analoga fu avviata dal comune di Cori nel lontano 1998 con la società Sin.Tur. ma, a seguito di una gestione che definire leggera è dir poco, non solo non se n’è fatto nulla, ma l’Ente deve a quella società circa mezzo milione di euro, oltre le spese del primo e secondo grado di giudizio, come stabilito nel giudizio di Corte d’Appello .
Non vorremmo che la collettività dovesse accollarsi ulteriori oneri per i fallimenti dell’amministrazione De Lillis, per questo abbiamo chiesto spiegazioni e accesso agli atti. Certo è che De Lillis non sembrerebbe partito con il piede giusto”.