Dopo il comizio di piazza del sindaco, le Minoranze riportano la discussione in Aula
“Dopo il così detto dialogo che il sindaco ha tenuto il 24 luglio scorso in piazza, affrontando temi importantissimi per la città, come Consiglieri di minoranza abbiamo voluto riportare la discussione nelle sede istituzionale del Consiglio comunale” affermano i Consiglieri delle minoranze Aristide Proietti, Germana Silvi e Evaristo Silvi, esprimendo tutta la loro preoccupazione per la gestione “parolaia” della cosa pubblica tenuta dal sindaco De Lillis e dalla sua maggioranza.
Secondo le minoranze quello del 24 luglio è stato un momento di comunicazione ad una sola via: il sindaco ha risposto a domande banali, senza che nessuno fosse in grado di contrapporre un vero contraddittorio e senza riscontri documentali.
Quindi, durante il consiglio del 31 luglio, dopo la drammaticamente patetica discussione in piazza, abbiamo voluto rettificare le dichiarazioni del sindaco in Consiglio, facendo riferimento alle “carte” ed ai fatti”.
SUL BORGO PROTETTO: DISCUSSIONE A COSE FATTE. “Sul Borgo Protetto, il sindaco avrebbe dovuto dialogare con i cittadini prima di fare approvare la variante al piano regolatore da quasi tutta la sua maggioranza, anzi, la legge dice che un progetto di tale portata andava reso pubblico prima di iniziare qualsiasi procedimento. Invece il sindaco è andato in piazza a cose fatte e senza contraddittorio, a raccontare le sue solite “favole” che non trovano riscontro nei documenti amministrativi.
Alla domanda su quale sia l’interesse pubblico, il sindaco De Lillis, ha magnificato lo sconto per 15 cittadini di Cori, del 30% sugli affitti dell’albergo che costerà in media 1.300 euro al mese.
Poi ha parlato dei grandi vantaggi per il lavoro diretto e indiretto che produrrà la nuova cittadella per anziani ricchi . Ma dove sono scritte queste cose? È lui che assumerà? Che farà i prezzi? Ma se ha persino ammesso che non ci saranno vantaggi nemmeno per il commercio, perché nel borgo ci sono persino i negozi!
Alla domanda del disinformato intervistatore sulle sinergie tra gli alberghi del Borgo Protetto e la RSA GIOMI già esistente, il sindaco ha confermato che potranno esserci . Questo non risponde al vero, perché la RSA è una struttura ospedaliera mentre il Borgo è una struttura alberghiera. Nella RSA vi si accede sulla base di criteri sanitari che vanno attestati da un medico, mentre nel borgo ci accede il privato affittandosi un appartamento. E l’assistenza sanitaria, nel borgo, non c’è. Se qualche ospite si sentisse male, come ben gli ha ribattuto un cittadino, verrebbe semplicemente chiamata l’ambulanza”.
SULL’OSPEDALE DI COMUNITÀ: TUTTI SAPEVANO TRANNE IL SINDACO E L’ASSESSORE ALLA SANITÀ. “In piazza il sindaco non ha detto nulla di rilevante sul progetto dell’Ospedale di Comunità, dimostrando di non conoscere il tipo di intervento in corso né i tempi né i disagi per i servizi in essere. Invece, solo dopo due giorni, è scoppiato un grande trambusto perché sui social è emerso che da oltre una settimana i parenti dei ricoverati sapevano che avrebbero dovuto lasciarlo. Singolare che il sindaco non sapesse.
Non solo, sempre sui social, è emerso che il sindaco è in possesso del Progetto PNRR da 2,3 milioni di euro gestito dalla ASL, tanto che, sempre su facebook, si è impegnato a farlo avere, su richiesta, ad “un amico”, quando invece, da oltre un anno, non lo ha reso pubblico a richiesta delle minoranze. E dopo la bagarre scoppiata sui social si è visto costretto, su richiesta delle minoranze, ad indire il consiglio straordinario per dare informazioni sull’ospedale di Comunità chiamando i rappresentanti della ASL.
Apprezziamo la disponibilità dei rappresentanti della ASL, l’ing. Cesare Rinaldi ed il Dott. Vincenzo Lucarini, che hanno dato informazioni chiare e rassicurazioni sul progetto e sui tempi di realizzazione e di apertura dell’OdC che servirà il territorio.
Di certo è meno apprezzabile il comportamento avuto dal sindaco sia nei confronti dei cittadini e dei pazienti ricoverati che hanno dovuto affrontare i disagi nel silenzio assoluto dell’amministrazione De Lillis, sia nei confronti delle minoranze che non hanno mai ricevuto risposte alle domande legittime”.
SU ACQUALATINA: QUAL È IL DEBITO DELL’AMMINISTRAZIONE? “Sulla recente notizia che il socio privato di Acqualatina ha chiesto l’aumento di capitale necessario per far fronte all’enorme mole di crediti non riscossi, il Sindaco ha dichiarato che per il comune di Cori sarebbe possibile evitare di esborsare soldi per la ricapitalizzazione vendendo le quote ad altri Comuni.
Questa è la sua strategia? Ha già intavolato un negoziato con qualche altro Comune per la vendita delle proprie quote? Ma ci chiediamo: il comune di Cori è in regola con i pagamenti delle fatture di Acqualatina? Ci risulta che il debito dell’Amministrazione del comune di Cori sia molto elevato”.
SULLA SCUOLA MATERNA CHIUSA PER CROLLI. “Il Sindaco si è concentrato sulla divulgazione, da parte delle minoranze, delle foto relative all’intervento dei VVFF a seguito dei crolli avvenuti nella scuola materna. Ha definito la divulgazione “vergognosa”.
Ha accusato le minoranze di aver fatto “terrorismo” senza ragione in quanto la scuola materna è sicura e di aver messo in dubbio la “bontà morale di insegnanti e ATA” che per anni avrebbero tenuto i bambini in situazione di pericolo.
La cosa vergognosa, ma soprattutto inqualificabile per un sindaco che è il responsabile della sicurezza pubblica è la risposta del sindaco De Lillis in piazza “le maestre ed il personale che lavora all’interno di quella scuola era assolutamente consapevole della agibilità e sicurezza della scuola ma era anche consapevole di quelle piccole parti critiche, quindi evitava in modo scientifico che il bambino potesse avvicinare a quei luoghi”.
“Peccato che i luoghi da evitare in modo scientifico siano le vie di fuga della scuola, che qualora ci fosse stata un’emergenza di evacuazione, dovevano essere libere, sicure e utilizzabili per mettere in salvo bambini e operatori ed, invece, se fossero state aperte sarebbero state le prime a crollare. Non capiamo se il sindaco De Lillis si rende conto della gravità delle sue affermazioni.
Ed a quelle mamme che erano in piazza, e che avevano chiesto al sindaco un incontro per capire e per essere “rassicurate”, il sindaco non ha risposto, ma si è giustificato arrampicandosi sugli specchi.
Possiamo comprendere che il sindaco non abbia risposto alle minoranze che già il 9 giugno, subito dopo la chiusura della scuola ed il relativo spostamento dei seggi elettorali, e poi il 7 luglio, avevano chiesto urgenti informazioni. Ma che non abbia risposto ai genitori dei 100 bambini che il 23 giugno gli avevano chiesto chiarimenti e rassicurazioni, vuol dire avere la coscienza sporca, perché si sa che da anni venivano segnalati problemi seri da parte di insegnanti, ATA e da rappresentanti dei genitori meno compiacenti con questa amministrazione.
Come è un arrampicarsi sugli specchi, aver comunicato che il giorno stesso aveva ripescato un vecchio progetto di riqualificazione energetica per la scuola materna non finanziato, e lo ha ripresentato, nell’ultimo giorno utile, alla Regione Lazio, cercando appoggio dall’Assessore Righini, sperando, nonostante tutto, di farlo passare per interventi strutturali.
Ci chiediamo, considerato che il bando regionale lo prevedeva, perché non è stato predisposto un progetto ad hoc per la manutenzione straordinaria della scuola materna di Cori?
La risposta che ci siamo dati è che la scuola materna non è una priorità di questa amministrazione”.
SULL’ABUSIVISMO EDILIZIO E SUL PROVVEDIMENTO DI CONFISCA DI “VILLA DALLAS” , E SULL’EDILIZIA POPOLARE. “Sul tema dell’abusivismo edilizio, in particolare sull’abuso totale che interessa la proprietà di famiglia della presidente del Consiglio Comunale, in piazza il sindaco ha dato la peggiore risposta che poteva dare: “è una questione che alla comunità non interessa”, e “Villa Dallas” la si sta trattando come gli altri abusivismi, vale a dire con l’immobilismo. Si tratta di un messaggio preoccupante: si possono infrangere le regole, tanto, se si hanno le amicizie giuste, la si fa franca.
Noi crediamo che i cittadini di Cori e Giulianello siano nella stragrande maggioranza persone oneste e rispettose delle regole e non accettano che chi infrange le regole venga protetto e premiato. Sull’edilizia popolare, invece, non ha risposto, troppo distratto dalla questione di “Villa Dallas”.
SU LAVORI PUBBLICI, BILANCIO, SPORT E TURISMO. “Secondo il sindaco De Lillis va tutto bene.
Fatto salvo che per i lavori pubblici non si vedono i benefici e quasi ogni cantiere ha prodotto dei danni, basti pensare alla fantomatica passeggiata dentro il Fosso della Catena, o al crollo dell’area mercato durante il rifacimento di via del Soccorso, solo per citarne alcuni. Il debito di 6 milioni non è reale, perché 3 milioni sono debito “tecnico”, cioè soldi che debbono essere solo accantonati. Ma questi 3 milioni non sono utilizzabili per lavori sul territorio: per rifare le strade, per rendere dignitosi i giardini, per gli interventi ordinari nelle scuole ecc.
Su sport e turismo ci sono grandi progetti legati anche ai fondi del GAL e che prevedono di incrementare la ricettività, realizzare diverse strutture per la degustazione dei prodotti tipici e la realizzazione di eventi. Peccato che nessuno ne ha mai sentito parlare.
Per concludere, il così detto “dialogo” del sindaco con la cittadinanza è stato molto utile perché sono emersi i veri valori di questa Amministrazione: la scuola non è una priorità e la salute neppure.
La casa invece è una priorità, ma solo se si tratta di amici.
Le “strategie” di sviluppo di questa Città si fanno, forse, tra pochi intimi.
E mentre ci si riempie la bocca con “Cori: la Montalcino del Lazio”, crescono i Borgo Protetto e gli abusivismi edilizi”.