Nasce tutto da una montagna di fatture che vanno dal 2017 al 2019 e che il comune di Cori non ha pagato per 1 milione e 125mila euro a varie società fornitrici di servizi, le quali, come è ormai prassi diffusa, hanno venduto i loro crediti verso l’Ente ad una banca specializzata nel recupero: la BFF Bank.
È quest’ultima che nel 2020 promuove una causa civile presso il tribunale ordinario di Latina, per circa 1 milione e 300mila euro, che si conclude nel maggio 2024 con una sentenza che condanna l’Ente a pagare “solo” 218mila euro.
Come si legge in sentenza, l’Ente prima dichiara che una buona fetta di questi crediti, dovuti originariamente al Consorzio Nazionale Servizi per la raccolta dei rifiuti urbani, non sarebbero esigibili in quanto il contratto tra la società e l’Ente, all’epoca, era ancora in corso; poi, tardivamente, sempre comunica che nel frattempo circa 700mila euro sarebbero stati “bonariamente” pagati a BFF Bank.
Quindi la sentenza conclude che, intanto, il comune di Cori deve pagare 218mila euro, mentre resta da definire la restante pretesa di 304mila euro. Per concludere, l’Ente chiede una rateizzare in tre anni dei 218mila euro pagando una penale di oltre 18mila euro a titolo di interessi legali sulla rateizzazione.
Ma la BFF Bank procede comunque con il ricorso in appello chiedendo l’annullamento della sentenza di primo grado per il pagamento dei 304mila euro ed il riconoscimento di ulteriori oneri accessori anche sui 218mila crediti già riconosciuti.
“Questo è quello che si capisce dalle carte che hanno messo a disposizione per il prossimo consiglio comunale dove si dovrebbe discutere questo ulteriore debito fuori bilancio – comunica Germana Silvi componente de L’Altra Città nella Commissione Bilancio del Comune d Cori -. Ora la maggioranza, come ha già fatto, sbandiererà questa sentenza come una vittoria. Ma dov’è la vittoria? Il debito di oltre 1 milione di euro c’era: 340 fatture non erano state pagate nei tre anni dal 2017 al 2019! Se poi in corso di giudizio il Comune comincia a pagare, e “tardivamente” lo comunica al giudice, nulla cambia. E ora restano ancora da pagare ulteriori 304mila euro.
Non solo, i cittadini di Cori e Giulianello debbono farsi carico oltre che del debito per le fatture non pagate, anche dei costi per le spese legali, che per il primo grado di giudizio ammontano a circa 10mila euro, oltre agli interessi di mora che, solo sul credito riconosciuto in questa sentenza, ammontano a 62mila euro, e con
l’applicazione degli interessi anatocistici, stanno pagando anche gli interessi sugli interessi, e ancora dei 18mila euro di interessi per la rateizzazione in tre anni. E ora l’Ente si costituirà di nuovo per opporsi all’appello promosso da BFF Bank per il pagamento dovuto delle restanti fatture, con ulteriore aggravio di spese.
La gestione di De Lillis e dell’assessore al bilancio non si può ritenere certo “da buon padre di famiglia”: negli ultimi due anni, 2022- 2024, ha già dovuto riconoscere debiti per oltre 600.000 euro a fronte di sentenze. Quanto si sarebbe potuto risparmiare se l’amministrazione fosse stata diligente? E molti altri debiti si profilano all’orizzonte, non ultimo il risarcimento alla società SinTur per la sentenza che condanna il comune al pagamento di oltre mezzo milione di euro per la vicenda legata alla vecchia concessione degli impianti sportivi di Stoza”.